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martedì 31 luglio 2007

Intervallo pubblicitario

Cognizioni pregresse:
Il Panda è un mammifero carnivoro.
La Panda è una automobile della Fiat.
Il panda è un software antivirus.

E in tutto ciò non c'è nulla di nuovo.

Nuove cognizioni:
Forse però non sapete che
Panda
è anche una marca di liquirizia prodotta in Finlandia.

Mentre scrivo faccio colazione a base di caffè e liquirizie Panda, prelibatezza ignota ai più nella ridente Italia. Lo so, non è la colazione più salutare del mondo, ma cosa fai se la tua amica che viene dall'isola incantata si è ricordata che adoravi quella liquirizia che nella calda cittadina sul mar tirreno è irreperibile e te la porta? Ovviamente onori l'ospite e la mangi. Il pacco è di 240 grammi. Ne ho già mangiato metà. Sì, incorro in seri pericoli a livello dell'apparato digerente.

Comunque qualora un giorno voleste aprire un negozio di liquirizia, ricordatevi di questa. Poi informatemi :-P Dalla pagina dedicata agli importatori pare che tale liquirizia sia importata in Spagna. Oh! Gli spagnoli hanno sempre qualcosa in più di noi! Menomale che vado a Barcellona, va. :-) E meno mare che so dire "regaliz" :-)

La frase magica del mio oroscopo di oggi

Oroscopo: Se riuscite a scaricarvi con carezze d'amore, sarete al top.
Commento: Foss' a maronn!

Amici

Da un po' ho amici in diverse parti d'Europa.
Stasera ne ho incontrata una. È venuta nella mia città. Abbronzatissima e rilassata dalla vacanza.
Ho parlato con lei a raffica. Di tutto :-) Cose serie e cose meno serie, gossip e progetti futuri, quello che ci è passato per la mente. E parlavamo dell'"isola incantata" e delle differenze tra lì e qui. E dei motivi per tornare qui. E di quelli per restare lì.
Ho avuto netta la sensazione che ci sono esperienze e persone che mi porterò dentro per sempre.

Intanto oggi non ho sentito proprio l'uomo col cellulare nuovo. L'ho chiamato un paio di volte, ma era già tardi. Non ha risposto. Sarà uscito e avrà lasciato il cellulare a casa. Ergo, è uscito con una donna...

Io intanto penso a ostelli, bus, treni e alla mia vacanzaaaaa :-)

Ora però me ne vado a sprofondarmi nel lettino, in attesa di avere di nuovo un double bed.

Que suenes (non so fare la tilde con la tastiera) con los angelitos.

domenica 29 luglio 2007

Domenica di lavoro

29 luglio 2007
Ventilatore accesso
Finestra del balcone aperta, persiane a metà
Porta della stanza aperta
Silenzio in casa a parte il ronzio del ventilatore
PC accesso
Tutti i programmi di IM accesi
Il lettore di feed aperto (non ho resistito)
Il mio obbiettivo di oggi: completare un lavoro la cui consegna è domani mattina
Sogno di stanotte: Lady Oscar con un occhio solo e altri sogni da ansie latenti...
Oroscopo: L'amicizia sarà preziosa, specialmente quella di una persona che ne cambierà i colori, da un rapporto grigio perla a rosso passione.
Domanda: come sarà mai un rapporto "grigio perla"?
Commenti:
1) Non ho proprio voglia di lavorare, ma è l'unico modo per andare in vacanza, giusto?
2) GRIGIO PERLA: io esperienza di innamoramento con un amico già ne ho. Due per la precisione. Diverse. Decisamente diverse.
Beh, sul rosso passione ci conto, è l'unico modo in cui so vivere la vita e in cui potrei vivere un rapporto. Sul fatto che il rosso passione si sviluppi dal mio rapporto grigio perla, non solo ci ho perso la speranza, ma pare che non mi interessi più.
Dipenderà dal fatto che sono stata così bene con l'uomo col cellulare nuovo la settimana scorsa?
Dipenderà dal fatto che sarebbe una speranza vana?
Non è che conti molto, quello che conta ora è liberarmi di questo file di word che mi guarda minacciosamente dalla barra delle applicazioni :-)

Beh a tutti i bagnanti, a coloro che si godono il fresco in montagna, ai turisti nelle capitali del mondo "Que lo paseis muy bien, chicos!" :-P

giovedì 26 luglio 2007

I blog: il viaggio continua

Stasera mi è presa un pò di ansia immotivata a causa di un inutile litigio con una persona a cui tengo. Pare che stia passando però.
Mi sono buttata negli oroscopi, poi ho deciso di passare ai blog.
Sapete come ho scoperto i blog che sono aggiunti al mio elenco di blog linkati?

Ho un metodo tutto mio.
Metto in google una frase di una delle canzoni che preferisco. E scorro i risultati. Quando becco un blog mi fermo e lo leggo.
Generalmente guccini e de gregori danno buoni risultati. Ho anche notato che anche il pezzo di frase che si inserisce in google è importante. Se provi con tre o quattro frasi anche successive di una stessa canzone, becchi blog diversi :-)
Stasera ho provato con "sul tuo collo di pelliccia e sulla tua persona". Ho trovato un blog bellissimo per le immagini, ma privo di altri contenuti e un blog non più accessibile di cui però si poteva leggere in "copia cache" il post in cui compariva la frase tratta da Rimmel. Erano le riflessioni di una ragazza mentre andava a una lezione di glottologia (la mia materia preferita quando facevo l'università)...
Poi ne ho trovato un altro, divertente, xché nell'ultimo post (di aprile) c'è un commento di un tizio che dice di essere arrivato lì inserendo in google "i tuoi quattro assi...etc". :-)

Dovrei scrivere un post intitolato: de gregori attraverso i blog :-)

Chissà magari in futuro!

OK. Ho copiato il tizio del blog di cui sopra e ho trovato un blog che sembra fatto apposta per me. Per la me di questi giorni. Non è solo un blog, è un sito (in cui si parla soprattutto di viaggi) con annesso un blog.
Beh non è male. Così come consiglio, se non avete voglia di lavorare, in una fresca sera di luglio. Il 26.

Domanda: come si fa ad aggiungere un video di youtube sul blog?
Beh mi sa che vi do il link :-)

Auguri!

Se...

Se ti chiami Anna
e il 26 luglio ricorre il tuo onomastico,

Se ti chiami Anna
e oggi ti hanno telefonato diversi amici ma si sono dimenticati tutti che era il tuo onomastico,

Se ti chiami Anna
ma non vivi in Italia e nessuno sa che oggi si festeggia S. Anna,

Se ti chiami Anna+qualcos'altro
e quando la gente si dimentica di farti gli auguri si giustifica dicendo "pensavo che festeggiassi il giorno di S. qualcos'altro",

Se ti chiami Anna
e uno degli amici che ti ha telefonato e si è dimenticato che era il tuo onomastico, ti ha telefonato mentre era seduto sulla tazza e ti ha chiamato per sapere se potevi accompagnalo al supermercato,

Se ti chiami Anna
e l'uomo a cui tieni di più si dimentica che oggi è S. Anna anche se tu gliel'hai ricordato ieri,

Se ti chiami Anna,
e la tua migliore amica ieri ti ha detto di averti comprato il regalo, ma poi stamattina quando vi siete sentite si è dimenticata di farti gli auguri

Insomma

Se a nessuno interessa una minchia di te,

Questo post è dedicato a te.

AUGURI, AMICA MIA!

Ridere ridere ridere

"Io non capisco la gente
che non ci piacciono i fichi
Già diversa, già diversa,
l'han detto perfino gli antichi
che siano i fichi e dabasso i bigné (dubbio: ed abasso i bigné?)"

mercoledì 25 luglio 2007

il titolo lo metto alla fine

Uno quando scrive potrebbe scrivere un macello di cose. A volte quello che si vuole è solo avere qualcuno che ci ascolti. Il miglior ascoltatore spesso o a volte è un foglio di carta. Se scrivi su un blog, di ascoltatori ne hai tanti, ma quasi non sai di averli. Cioè chiunque nel mondo parli la lingua in cui il testo è scritto è un potenziale ascoltatore. Questa cosa un po' spaventa, no?
Uno dei motivi per cui ho cominciato a scrivere qui, è che volevo parlare ma che a nessuna delle persone che conosco sentivo di dire tutto. Ogni volta omettevo una parte. Non so bene perché, solo xché non mi andava, perché non tutti possono capire tutto. Molti comunque non possono capire niente.
Ho pensato che scrivendo qui ero coperta dall'anonimato. Poi ho cominciato a pensarci. Ad esempio se un giorno l'uomo col cellulare nuovo mettesse in Internet le parole di una delle mie canzoni preferite troverebbe il mio blog in un battibaleno. E se si fermasse a leggerlo, quanto ci impiegherebbe a capire che è il mio? Mezzo secondo? Beh magari un secondo, perché lui legge con lentezza, e legge tutte le frasi due volte... (una cosa affascinante, no?)

Cmq sì avrete ben capito che cerco una scusa per parlare di lui. Ma non lo faccio, perché poi lo scoprirebbe... beh sono ben altre le cose che lo farebbero "riscoattare" se leggesse :-P quello che vorrei scrivere adesso cmq sn solo cose belle :-) già...

A volte vedi una persona come una persona speciale, no? e poi ti accorgi che è una persona come gli altri o peggio degli altri. O semplicemente un individuo ordinario. O non il tuo tipo di individuo. Ciò avviene per vari motivi, uno dei quali è che non gli interessa più di tanto se tu sei viva o sei morta, ma finge a volte che gli interessi. Siccome tu sai bene che non gli interessa... o se non lo sai magari te ne accorgi in certi frangenti... insomma non so spiegarlo... solo mi accorgo che non vale la pena. Un persona ti piace per dei mesi, ebbè, lì deve rimanere... in quei mesi... Non parlo dell'uomo col cellulare no. Lui va negli speciali. Lui è il mio guinness dei primati....

Oggi l'uomo col cellulare mi ha capito. Ha capito una mia esigenza, non ha avuto niente da contestare. Non solo: mi ha chiesto se in qualche modo lui mi avesse forzato a qualcosa che non mi andava. Ragazzi, mi ha capita. E ha capito il mio desiderio, e il mio senso di colpa e tutto. Ragazzi mi ha squadrata. Ci sn voluti 10 anni ma ce l'ha fatta. Gli sarei saltata al collo. Peccato che siamo a 700 km di distanza...

Comunque finalmente ho fatto il mio biglietto per le vacanze. Ho trovato il coraggio, la forza, la voglia di provarci, insomma quello che mancava. Ora volete sapere dove vado eh? Beh lo scoprirete man mano che deciderò l'itinerario. Lo vedrete qui :-) hopefully!

Lo sapete che vi dico? La vita è bella! No Benigni no. Dico io, Benigni, come altri, ha monopolizzato una frase che prima era di tutti. Una frase semplice che chiunque potrebbe utilizzare normalmente. Un po' come il nano con forza Italia. Ora ai mondiali abbiamo paura di pronunciare l'immonda frase.
Beh se Benigni si vedesse accomunato al Berlusca, ahah! sai che ridere :-)

E cmq la sapete una cosa?
Seduto o non seduto, faccio sempre la mia parte, con l'anima in riserva e il cuore che non parte.
E facciamo partire questo cuore, su, su!

Il tutto è lasciato alla libera interpretazione del singolo. Come la frase di Giorgio Joyce che gridava "iga!iga" guardando "quelle pigre puttane dei preti" (questa è di James Joyce...)

Besos a todo el mundo

lunedì 23 luglio 2007

Dizionario di italiano. Lemma: fantasmini


Antefatto
Oggi, leggendo un blog, mi sono ritrovata a chiedermi per la seconda volta in 8 giorni il significato di una parola che non avevo udito prima o su cui almeno non mi ero mai soffermata.
La parola è quella riportata nell'oggetto: "Fantasmini".

Divagazioni lessicali e semantiche multilingui su piccoli fantasmi e altri demoni
Dopo aver capito di cosa si tratta, ho comunque deciso di aprire il dizionario per verificare. Il lemma - come era prevedibile - manca.

Guglando, ovviamente ci sono numerosissimi hit per "fantasmini", sia nell'accezione di "piccoli fantasmi" che di "calzini più corti dei calzini normali", e ovviamente è possibile trovarne anche fotografie.

Ora mi domando e dico: essendo l'oggetto in questione un'invenzione degli ultimi anni, in quanti dizionari della lingua italiana sarà riportata l'accezione di "calzini"? Purtroppo non posseggo nessun dizionario della lingua italiana pubblicato negli anni novanta o successivamente, e non ho consultato il dizionario online della garzanti perché mi urta tremendamente che sia necessaria la registrazione. Non mi dispiacerebbe se qualche lettore (ammesso che ce ne siano) consultasse i dizionari che ha a casa e mi comunicasse il responso.

Ovviamente, data la mia natura linguisticamente curiosa, mi sono domandata come si dica "fantasmini" in inglese. Guglando ho trovato anklet socks e poi mi sono accorta che sono più numerosi gli hits per ankle socks che sembra apparentemente più corretto e usato. In realtà, da Google Immagini ci si rende facilmente conto che entrambe le espressioni inglesi designano sia i fantasmini sia quelli che comunemente chiamiamo calzini.

Siccome uno dei miei sogni è sempre stato quello di scrivere un dizionario, e siccome una volta ho perfino letto un manuale di lessicografia, e siccome non ho trovato finora un dizionario che spieghi la parola "fantasmini", e siccome mi metto nei panni del traduttore dall'italiano al giapponese-coreano-russo-basco-tamil-swahili, etc., che un giorno ipoteticamente possa trovarsi nella condizione di tradurre nella sua lingua il romanzo di PincoPallo-Tamaro-Benni-De Carlo-Campo-Andthelike in cui il protagonista guardando la televisione decide di comprare ad una televendita 20 scatole di *fantasmini* con quadro di ignoto autore ritraente il paesaggio di Miramare ("frazione di Rimini" aggiungerebbe Tony Tammaro nelle vesti di interprete) in omaggio, siccome quanto detto, ho deciso di creare il primo lemma di quello che sarà un giorno nel futuro più futuristico il

GRANDE DIZIONARIO ILLUSTRATO DELLA LINGUA ITALIANA di Scogliera APiccoSulMare (Edizioni Blogdiscoglierapiccosulleparoledellalinguaitaliana)

Con un po' di fantasia, sfogliate il dizionario del futuro (che poi nel futuro esisteranno ancora le edizioni cartacee dei dizionari?) fino alla lettera F.

Con l'indice della mano sinistra (sì, sono mancina) cercate F,FA,FANTASMA. Scendete alla voce lessicale successiva (sì perché nel mio dizionario "Fantasmini" è un lemma indipendente da "Fantasma" e rigorosamente plurale, difettivo di singolare, perché se lo usi al singolare o ti si è spaiato il paio di calzini, in quanto come me non lavi mai le coppie insieme, o se riesci a lavarle insieme poi te ne resta uno nella lavatrice e lo stendi solo tre giorni dopo che l'altro si è asciugato, o se riesci ad asciugarli insieme, una volta asciutti, non fai il rotolino per mantenerli uniti e inevitabilmente li perdi, oppure parli di un piccolo fantasma).

Fantasmini, m.pl., calzini di tipo particolare che, anziché essere tagliati sopra la caviglia, sono tagliati sotto la caviglia. Iperonimo: calza. Inglese: ankle socks, meno comune anklet socks. A seguire, illustrazione a scopo esplicativo.


PS: questo post contiene il periodo più lungo di tutto il blog. Pertanto assegnamo a questo post il Cliff World Award per il periodo più lungo del blog. Non vi dico qual è il periodo più lungo, perché tanto sono sicura che ve ne siete accorti leggendo. Ci faccio un baffo io a Cicerone. Lo voglio proprio vedere se ci riesce Cicerone a tradurre quel periodo alla versione in classe :-P

A spasso con mia madre

Una delle cose che mi mancava quando vivevo sull'isola incantata era andare in giro con mia madre il sabato mattina, per mercati, negozi, supermercati, bar, essenzialmente a rovistare, chiacchierare, sperimentare, cercare.

Una delle cose che non avevo ancora fatto da quando ne ho l'opportunità era rovistare, chiacchierare, sperimentare, cercare con mia madre. Stamattina l'ho fatto. Sì senza dubbio fa un po' troppo caldo per camminare per le strade umide, calde, "azzeccose", appiccicose, trafficate, rumorose, ma in fondo con la scusa del caldo sono rimasta rintanata in casa da troppi giorni!

Beh siamo andate :-) non abbiamo fatto grandi spese, ma dopo mi sentivo felice. Come avessi ritrovato una parte di me. Le mie radici.

Ovviamente, a parte il mercato - dove ho fatto incetta di slip da bambina di 3 anni (lo so non seducerò mai un uomo con la mia biancheria) - ho portato mia madre nel mio negozio preferito, dove ovviamente conoscono già entrambe. Vendono vestiti "etnici", diciamo hippie, ovvero la roba (e qui intendo sia lo spagnolo "ropa" che oggetti*) che viene dai paesi in via di sviluppo. E diversamente da quanto accade in genere con questo tipo di negozi, i prezzi sono buoni. Non ho comprato niente, in compenso ho comprato una t-shirt da xxx (per non fare pubblicità occulta) :-) al 50%. Meglio di niente! Non sono in periodo da shopping, ma una maglietta a metà prezzo fa sempre comodo.

* Era un po' che mi chiedevo se ci fosse una connessione etimologica tra l'italiano "roba" il cui significato è chiaro e palese per tutti voi e lo spagnolo "ropa" che significa essenzialmente "capi di vestiario", "clothes". Spinta da quanto andavo scrivendo, ho pertanto compiuto il sovrumano sforzo di digitare nel mio browser l'unico indirizzo di dizionario etimologico dell'italiano disponibile online (che in realtà non è generalmente davvero attendibile) per trovare questo. Vi invito, qualora lo desideriate, a fare clic sul link. Purtroppo siccome il summenzionato dizionario è stato scannerizato, non è copincollabile, quindi non posso riportarvi il lemma nel mio blog.

domenica 22 luglio 2007

Addendum al post precedente

Se voglio qualcosa o qualcuno, la cosa o l'uno non vuole me...

Al "ragazzo" piaceva il mio sguardo. Forse. E il resto? "I really appreciate you". "...your pretty smile...". Dovrei smettere di pensarci.


n o q u i s i e r a y o m o r i r m e s i n t e n e r a l g o c o n t i g o

ancora qui

Ancora qui, è una malattia?

Beh è che fa così caldo che non viene proprio voglia di uscire.

E ho la mente piena di pensieri. Scrivere mi aiuta a scovarli nelle pieghe della mia mente.
Poi c'è che ho dentro pensieri ed emozioni che non tiro fuori, non solo perché non mi sembra che ci sia davvero nessuno interessato o che comunque possa davvero capire cosa mi succede, ma anche perché in fin dei conti mi sembra un po' inutile. Sono cose che devo chiarire con me stessa. E il blog è un po' questo: parlare di me stessa a me stessa.

Sull'orlo della scogliera, parlare al mare del vento che soffia.

Poi c'è che sento che dovrei volere qualcosa nella vita. E invece? Se voglio qualcosa dopo un giorno o due mi sembra di volere qualcosa di veramente effimero. Ma se provo a impegnarmi per qualcosa di meno caduco, mi spavento. E mi sembra troppo impegnativo.

Penso all'uomo col cellulare, con cui in questi giorni mi sono sentita bene, a mio agio, nonostante le difficoltà iniziali del primo incontro. Ieri è stato bello stare con lui e con degli amici miei, e sentire che stavamo entrambi bene. Come se fosse la prima volta. E forse lo era.

Le cose cambiano, inevitabilmente.

È che uno dovrebbe impegnarsi a prescindere. Qualcosa è interessante al 50%? Ma non c'è niente che ti interessi al 60% o al 70% o di più? Beh fai ciò che ti interessa per metà. Ma no, io non sono così. Ho sempre bisogno di 150 ragioni per fare le cose.

Beh sono stanca anche di scrivere. Un po' stanca di me stessa, a volte.

Breve incursione nel mio oroscopo odierno

Sì, lo so, avevo detto che andavo via.
Sì, lo so, non dovrei trascorrere le mie giornate di "vacanza" al computer. Dovrei uscire, vedere gente. Ma con questo caldo?

Il mio oroscopo di oggi sul mio sito di oroscopi preferito
In questa giornata avete una piacevole sensazione di bisogno di movimento, desiderio di eccitamento, avete voglia di scuotere il vostro prossimo, di strapparlo dalla sua apparente letargia. Avete la possibilità di fare una nuova, stimolante amicizia, oppure di un ritorno nella vostra vita di un vecchio amico. Gli amici e soprattutto le amiche, possono darvi lo stimolo a fare qualcosa di nuovo.

Commento di Scogliera a picco sul mare sul suo oroscopo odierno
Si dà il caso che ieri io abbia visto una mia vecchia amica dopo due anni che non ci incontravamo. Non è che non siamo in contantto. Lo siamo, grazie al potente mezzo chiamato broadband, ma non siamo vicine di casa, è il caso di dire. Pertanto è un po' che non la vedevo faccia a faccia. Ora, l'incontro con tale amica si è svolto ieri sera, ma verso mezzanotte per un'oretta o poco più. Mezzanotte, ovvero oggi. Ovvero quando l'oroscopo dice "un ritorno nella vostra vita di un vecchio amico" parlava di lei?
Si vedrà, si vedrà...

No quisiera yo morirme sin tener algo contigo

Stamattina mi sono svegliata con questa canzone nella testa...

Poi sono andata a farmi il caffè e mentre mettevo il caffè macinato nel filtro della caffettiera mi è tornata in mente un'immagine di un sogno appena sognato. Tunnel, stranamente illuminato. Direi piuttosto una fila di tunnel. In qualche modo era come se la luce venisse dal suolo. A un certo punto guardo verso il suolo e vedo una serie di topi grigio verde quasi fosforescenti, color "schifiltor" se qualcuno se lo ricorda. Ne vedo prima uno grande che cammina. Poi guardo bene continuando a camminare e ne vedo tanti man mano sempre più piccoli. Molti corrono, anche tra i miei piedi, ma io non ne ho paura. Avverto però le persone che sono dietro di me: mia madre, mia sorella e una schiera di parenti e amici di famiglia, credo, più una donna giudice. Una specie di assistente sociale, con l'aria materna e gentile. Fa molto telefilm americano... Beh gli ultimi topolini sono minuscoli e statici. Poi qualcuno dal gruppone di dietro dice che ci sono anche delle locuste. Allora io guardo meglio e vedo a terra delle specie di ossicini fossilizzati nel suolo a forma di lucertola gigante (Si vede che non ho la minima idea di come sia fatta una locusta?). La qual cosa in qualche modo mi turba... mi giro e vado dal gruppone e lì c'è mia sorella che parla con la signora giudice-assistente sociale e c'è una scrivania sulla quale mia sorella prende degli oggetti di cancelleria e dice alla signora che uno di quegli oggetti lei lo vuole come quello della signora... non mi ricordo che oggetto. Poi vuole che sia riconosciuta la sua qualifica di avvocato e comincia a scrivere una dichiarazione perché tale qualifica venga accettata... la scrive su un foglio tipo ricetta di medico. Colori: rosso porpora di un porta carte... blu della maglia della signora... nero e rosso addosso a mia sorella. Il tunnel nel sogno era come un luogo noto dell'infanzia. Credo di averne sognati parecchi da bambina e si collocava sulla costiera amalfitana. Sapevo che fuori c'erano le rocce e gli scogli ed era come se sentissi l'odore della vegetazione. Non ci giurerei ma ai bordi del tunnel su alcune rocce poteva esserci dell'erba... "i ciuffi di parietaria attaccati ai muri"...

Quale che senso abbia questo sogno, ora l'ho registrato. È una cosa davvero importante, ora ho una data per il mio sogno e fra qualche mese potrò tornare indietro a studiarlo.

Guardo il titolo di questo post e mi ricordo della canzone e di conseguenza del ragazzo con cui vorrei qualcosa prima di morire. Si deve dire che lo spagnolo è una lingua tremendamente sexy. Provate a tradurre la frase in italiano: non vorrei io morire senza avere qualcosa con te. A parte che il fatto che non si capisce bene cosa intende se traduco letteralmente... ma la cosa bella dello spagnolo è proprio l'uso di parole indefinite, che non designano l'oggetto in modo proprio ma lo lasciano intuire in un modo decisamente lascivo. Soprattutto quel "morirme". E la posposizione del soggetto. Ora pronunciatela: no chisiera jo morirme sin tener (seconda e aperta, anche la prima, ma la seconda è più aperta...) algo contigo.
Se lo spagnolo è una lingua sexy, tuttavia quando gli spagnoli parlano sembrano dei pupazzi parlanti*. Hanno come della strana aria nella bocca. Ve ne accorgete specialmente se ad esempio avete sentito degli spagnoli parlare in inglese. Poi "un giorno per caso" li sentite parlare in spagnolo. Lo sentite che la voce è diversa? È così tremendamente divertente, molto meno seriosa di quando parlano inglese, e poi quella musica con cui cantano ogni frase...

Beh sì lo spagnolo visto da me :-)

Vi chiederete com'è che mi piace lo spagnolo così tanto.
Il mio primo approccio allo spagnolo: bambina camminando per strada mia madre insegna a me e all'hermanita - che oggi parla lo spagnolo in modo pressoché perfetto, dicono - a dire "stella" in spagnolo. "Estreglia" dice lei. "Estreglia" ripetiamo noi. "Però si scrive con due elle". Non credo che all'epoca l'hermanita sapesse già scrivere, men che meno compitare. "Se ci sono molte stelle in cielo: estrellas".
E nella tua mente di bambina si costruisce l'entità "spagnolo". Una lingua altra. A quell'età dovevo già avere l'idea di una lingua altra, l'inglese. A sette anni mamma mi iscrisse al mio primo corso di inglese. Che divertimento, mi divertivo da pazzi! Prima ancora della scuola di inglese, ho un ricordo di me nella mia stanza vicino alle cassette di plastica che mia madre in teoria usava fuori al balcone per riporvi la frutta ma che erano il gioco preferito mio e dell'hermanita. Dicevo, vicino alle cassette di frutta, con le mani strette davanti a me, poco sotto il mento come se tenessi un microfono, mi agitavo cantando in inglese, come un cantante famoso. La canzone in inglese suonava pressappoco così: axascixisiouxiciormixonxisciuz.
In pratica quando avevo 5 o 6 anni per me l'inglese era la lingua delle "ics" e delle "sc", letto come suono palatalizzato... la tastiera non ha lo shwa... e non mi ricordo l'ASCII.

Mentre scrivevo quanto sopra, l'hermanita è entrata nella mia stanza per aggiornami sulla sua ricerca di un nuovo lavoro e sui suoi programmi per il futuro. Con decisione e determinazione si è pianificata i prossimi 8 mesi della sua vita. E io sto qui che non penso ad altro che al mio futuro dal 20 maggio e tutto ciò a cui sono arrivata è stato decidermi a scrivere un blog!
Beh se lei va davvero dall'altra parte del mondo perché io non potrei andare in Spagna? Ok aspetto fino a domani e poi seguirò la mia risoluzione di ieri: comprare un biglietto aereo per Barcellona per la fine di agosto. Cosa? scusa? non ho sentito! ah come farete voi numerosi lettori del mio blog senza il mio blog? Vi strapperete i capelli, sono sicura :-)
Comunque l'ho detto all'hermanita, il suo è un piano figo!

Ciò detto, salvo il post e lo pubblico. Così lo rileggo e lo edito :-) si lo so gli scritti andrebbero editati prima di pubblicarli. Ma questo è il vantaggio della "stampa digitale" no? Niente costosi macchinari e colori che non sembrano quello che sono. "Rosso relativo..."

* Nota aggiunta alle 13.30, dopo aver letto il Venerdì di Repubblica. A pagina 116 del suddetto settimanale, nella colonna sinistra c'è il breve articolo "Alla ricerca del Proust Spagnolo", dedicato al nuovo libro di Giampaolo Dossena. A un certo punto il giornalista riporta quanto scritto da Dossena nel libro a proposito della lingua spagnola: "Io Proust l'ho letto per intero, un po' in francese, un po' in italiano ma ora voglio leggerlo in spagnolo Perché lo spagnolo mi fa ridere. I pompieri li chiamano bomberos". Va di pari passo con quanto dicevo io. :-)

sabato 21 luglio 2007

Riassunto

Facciamo il punto della situazione.

Cosa sapete di me finora?

Prima di tutto conoscete alcuni dei miei amici.
Finora ho nominato:
L'uomo col cellulare nuovo
L'amica con la A maiuscola a cui dobbiamo trovare un nome... la chiameremo Ansiolina, perché lei è sempre in ansia per le cose più strane
L'amichetta di Spagna
La bionda del polo nord
Pesce gelatina, che comunque non chiamerei proprio amica
L'astrologo, su cui faremo un capitolo a parte
Mia nonna... e di sicuro ne parlerò spesso
Qualcun altro, che forse ancora non avete notato

Lo scenario.
Ne conoscete due:
1) città sul mar tirreno
2) isola incantata
Si spera che ce ne siano altri in futuro, e ovviamente ce ne sono stati altri in passato.

Veniamo a oggi.
Dopo l'inizio lento della giornata e l'arrivo sconvolgente dell'hermanita, infine riuscii a conquistare un posto in prima fila in riva al mare. Con la suddetta hermanita e con altri amici. Le ore passate all'aria aperta, immergendo di tanto in tanto il corpo soavemente nel mare verdeggiante (si lo so, in genere lo è la pianura, ma vi assicuro che qui anche il mare è verdeggiante e spesso ricco di vegetazione) sono state piacevoli, lì a parlare del più e del meno con la cricca, con qualche sprazzo nella vita sentimentale di scricciolo, l'amica migliore dell'hermanita.

Beh tutto ciò non mi sembra un granché interessante... direi che per oggi passo...

Un caldo sabato mattina di luglio in una calda città sulla costa tirrenica

Beh, lo so che dovrei dare titoli più impressive ai miei post... "impressive"... titoli più significativi.... titoli con maggiore pregnanza di significato... titoli attraenti.... attraenti già ci può stare... beh sono sicura che c'è un'altra parola però....

Ad ogni modo...

Mi sono svegliata tardi, nella calura estiva l'attività naturale della respirazione risultava difficoltosa. Ho accesso il fuoco sotto la macchinetta del caffè e poi ho accesso il pc. Il caffè ancora non era uscito quando Skype ha emesso un singulto e il rettangolino azzurro ha cominciato a lampeggiare sulla barra delle applicazioni, richiamando la mia attenzione. Ho parlato con "Bionda" che mi chiamava da casa di "Pesce gelatina", nel sud della Francia. "Bionda" viene dalla gelida penisola scandinava. "Pesce gelatina" è francese, i suoi hanno una splendida villa con piscina a un'ora da Marsiglia. Quest'estate "Bionda" ha portato la sua pelle lattea a ustionarsi lungo il bordo della piscina di cui sopra. Nella sua dimora di ghiaccio "Bionda" non ha la tecnologia dei tempi moderni chiamata "rete tra", così ha sfruttato l'occasione per chiamarmi. Bionda è stata la mia migliore amica per sette mesi all'incirca un anno fa, sull'"isola incantata" in cui ho vissuto per un po'. Ci scriviamo email in continuazione... lei le scrive dall'ufficio, ma siccome è in ferie già da 20 giorni era un po' che non la sentivo. "Pesce gelatina" è una ragazza "a modo" come avrebbe detto mia nonna ad indicare una persona garbata e cordiale che però non le infondeva una simpatia "a pelle". Magari solo per via di un naso troppo pronunciato o di una maglia troppo scollata. Beh però "pesce gelatina" sarebbe piaciuta a mia nonna, definitely. Con quel suo non so che di antico e algido. E con la sua ironia. Decisamente. Beh pesce gelatina è una persona che da un lato mi ispira simpatia, ma da un altro ha qualcosa di "chiuso" che mi desta diffidenza. Man mano che l'ho conosciuta però ho cominciato ad apprezzarla. È una giovane donna dall'intelligenza arguta, con una personalità ancora in fieri (come cercava di spiegarmi "l'astrologo" quando ero ancora sull'isola ) e un piacevole senso dell'humor. Ha una certa sensibilità inoltre... anche se nei contesti sociali a volte si astrae un po'.
Io e pesce gelatina avevamo una cosa in comune. Ci piace lo stesso tipo d'uomo... farei meglio a dire lo stesso uomo. Ne parleremo... c'è tempo...

venerdì 20 luglio 2007

Ma la sai una cosa?

Mi sento felice... ho detto tutto quello che mi tenevo dentro alla persona a cui volevo dirlo. E non ci sono stati drammi. E mi sono pure mangiata la mia pizza preferita.

Poi domani vi parlerò dell'uomo col cellulare nuovo e della pizza più buona del mondo. Ora vado a nanna... anche perché tanto questo blog non lo legge nessuno. Il che poi tanto male non è... posso scriverci tutto :-)

Una mattina come le altre 2

Stamattina, ero in piedi solo da pochi minuti, mi è arrivato un sms mattutino: la mia amichetta preferita. Ogni volta che leggo le sue parole nella sua bella lingua mi illumino. Dovrei trovare alla mia amichetta un nome che tueli la privacy, la sua e la mia. La mia creatività scarseggia stamattina. La chiameremo "la mia amichetta di Spagna". "Amichetta" perché lei è piccolina piccolina, con la faccia paffutella e i grandi occhi scuri che sorridono. La mia amica di Spagna vive in Italia ma in questi giorni è andata a trovare la famiglia nel suo paese. Che sia qui o che sia lì, la mattina comunicare con lei, con qualsiasi mezzo, mi mette il sorriso e mi fa iniziare bene la giornata. Stamattina mi raccontava brevemente quello che ha fatto ieri e mi chiedeva come sto e come è andata con "l'uomo con il cellulare nuovo". A essere sincera avrei preferito non pensarci, ma comunque non posso far finta di niente. Le ho detto come mi sento, brevemente. E le ho comunicato un evento tragico di ieri: pagare le tasse.
Ho pagato le tasse, sì. Mi aspettavo di pagare circa la metà di quello che ho effettivamente dovuto pagare. In pratica tutti i miei risparmi degli ultimi 14 mesi. I risparmi destinati al mio viaggio :-( beh d'altro canto le tasse vanno pagate... ma a saperlo prima non avrei fantasticato tanto :-)

Planes para hoy*: andare a mare. Tra un po' verrà a prendermi l'uomo col cellulare nuovo. Se si dedicasse alle donne con la solerzia con cui si dedica al cellulare nuovo, avrebbe un harem!

* Mi piace lo spagnolo ma non è che io lo parli davvero, quindi ogni correzione sarà gradita. E se scrivo grosse stupidaggini , non prendetevela troppo a cuore!

Una mattina come le altre

Stamattina mi sono alzata e si sentiva un chiacchiericcio intenso. Non curante sono andata a farmi il caffè.

Il caffè. Ho sempre adorato il caffè, da quando avevo 11 o 12 anni e riempivo la tazzina di zucchero, poi versavo un goccino di caffè, perché più di quello non mi era consentito. E giravo giravo giravo col cucchiaino fino a ottenere una pastrocchia*, dolcissima e densa, al sapore di caffè. Mia nonna guardava l'operazione e rideva di sottecchi.
Da allora ho sviluppato una dipendenza. Particolarmente significativi per l'acquisizione di tale vizio sono stati gli anni dell'università. Non soltanto perché è stato andando all'università che ho scoperto la tradizione del caffè nella tazzina bollente e come bere il caffè con le labbra quasi ustionate ne esaltasse il gusto. Gli anni degli studi erano gli anni delle giornate chiusi in casa a leggere libri che parlavano di tempi andati o regioni del mondo che mi sembravano lontane anni luce. Ore tappata in casa a leggere, assorta. In quelle ore il mio compagno immancabile era il caffè bollente, sempre pieno di zucchero. Con mia nonna che diceva "Se lo fai, ne prendo un goccino anch'io. Ma non farlo forte!" A me il caffè piace denso, forte, pregno. A mia nonna piaceva acquoso, marroncino chiaro, delicato, direi...
In ufficio il caffè era una droga. E l'opportunità di alzarsi dalla scrivania per pochi minuti, di scambiare una chiacchiera con persone che ti erano più o meno affini. Nella maggioranza dei casi direi meno, ma in alcuni casi la compagnia era quella giusta, cosicché il caffè in ufficio assurgeva a momento idilliaco della giornata lavorativa. Con la tua collega preferita, poi diventata la tua Amica che ti raccontava delle sue inesauribili "scenette" con i fortunati di turno o del suo ultimo flirt.
Ho avuto periodi in cui il mio corpo sentiva l'esigenza di depurarsi dal caffè. L'ho sostituito col caffè d'orzo, una volta per diversi mesi. Una cosa diversa, ma con un suo quid devo dire. L'ho sostituito col tè, ma non è durata mai troppo. Non c'è feeling tra me e il tè. Di tanto in tanto mie compagne diventano le tisane. Al momento la mia preferita è arancia e cocco. Dolce. Buona la sera prima di addormentarsi. Ti dà quel tocco di dolcezza che ti serve, se non hai nessuno con cui lottare per la coperta. In qualche modo la controparte del caffè.


*Stando al De Mauro Paravia online, la parola "pastrocchia" non esiste. Esiste "pastrocchio: s.m., (sett., centr., fam.), pasticcio, intruglio; anche fig.". E poi esiste "pastocchia:s.f. frottola, (spec. raccontata per ingannare o per burlare qcn.).
Googlando si trovano parecchi risultati per la parola "pastrocchia". Per la maggior parte si tratta del nome di un utente di forum. Alcuni risultati sono su siti dedicati a consigli di bellezza: pastrocchia=intruglio. Altre volte, abbastanza spesso direi, "pastrocchia" è la terza persona singolare del presente indicativo del verbo "pastrocchiare" (immagino), non riportato dal De Mauro Paravia. Tutto questo per dire cosa? Non lo so, vedremo :-)

giovedì 19 luglio 2007

Scrittura e storia personale

Certo che se uno pensa a ciò di cui potrebbe scrivere, gli argomenti non finiscono mai. Stavo pensando "ok domani quando mi alzo apro il blog e scrivo per una mezz'oretta". Poi mi sono detta "di cosa scriverò?". Risposta "di ciò di cui avrò sognato". Racconterò il mio sogno. In fondo è utile avere un diario dei sogni, no? Per tornare indietro a studiarli fra anni e anni e anni.

La finestrella del messenger mi avvisa che "l'uomo col telefonino nuovo" è online. Ora mi pingherà e mi chiederà come mai sono ancora online. Mi ha pingato. Mi ha detto: "Sei ancora online?"

Torno al discorso dello scrivere... voglio dire, se penso a qualsiasi evento della mia vita, potrei parlare di quello. In fondo scrivere serve anche a conoscersi meglio. E se sei in vena di scrivere, di lasciare spazio alla tua mente e alle tue mani, perché no? Puoi descrivere in modo avvincente la tua colazione. O parlare dei tuoi amici, o della storia d'amore della tua vita, o dell'agente immbiliare che ti ha fatto vedere una casa in costruzione ieri, con la sua aria saccente da uomo vissuto. Tutto ciò specialmente, se come me adesso, sei in una fase introspettiva della tua vita. Dopo mesi di vita vissuta a contatto con gli altri a fare nuove esperienze, torni a casa e in qualche modo ti rinchiudi a prenderti cura della tua anima, sperando che ciò ti aiuti a capire cosa veramente vuoi. Ma forse, forse non ti aiuterà.

Ecco, vedi! ho già scritto tante righe, illuminando poco a poco una parte della mia vita. Lasciando intendere quello che non dico. O forse è solo un'illusione?

L'uomo con il cellulare nuovo vuole andare in vacanza con me...
Devo dire che l'altro ieri sera, mentre passaggiavamo nel parco, è stato bello parlare con lui. Sembrava quasi che mi capisse. Interessato ai miei pensieri, a ciò che mi succede. Non ha fatto nemmeno una domanda per cercare di stabilire cosa avrebbe significato per lui ciò che veniva configurandosi nella mia mente. Nella mia mente bacata, aggiungerei. Sembrava un po' com'era quando ero innamorata di lui. Quando ero innamorata di lui? A volte quando parli ti accorgi di sapere cose che non sapevi di sapere. O quando scrivi. Quando ero innamorata di lui....

Il senso del blog

Mi manca scrivere. È un po' che non lo faccio.

Una volta avevo grandi quaderni su cui annotavo quello che mi passava per la mente. A volte scrivevo sulla terza di copertina dei libri dell'università o sulle pagine bianche. Scrivevo a caratteri cubitali con i colori a spirito. Verde arancione blu e piccoli ghirigori ovunque su quei libri. La vita che scorreva, sensazioni e desideri. L'intrepida attesa del futuro.

Poi ho cominciato a scrivere sempre più di rado, su fogli sparsi. Alcuni sono raccolti in una vecchia scatola, assieme a cartoline e ricordi vari. Altri si sono persi nel nulla cosmico.

L'ultima volta che ho provato a scrivere è stato un mese fa.
Scrivevo in inglese, perché era come se volessi che qualcuno in particolare potesse leggere.

Comunque scrivere in italiano mi risulta difficile tuttora. Questo è uno dei motivi per cui ricomincio ora a scrivere, su questo blog. Non voglio mica diventare come quelli che confondono le regole della propria lingua con quelle della lingua del paese in cui vivono?