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venerdì 31 agosto 2007

Vacanze/Holidays/Vacaciones

Tutti sapete che:
1) "l'estate sta finendo e un anno se ne va".
2) Ho passato quest'estate sentendomi in vacanza tutto il tempo, anche quando lavoravo, perché vivo in un posto stupendo dove fa caldo e a pochi metri dal mare e perché prendo la vita come viene, giorno per giorno ed è una sensazione fanstatica!
3) Sto per partire per le mie vacanze.

Non sapete che:
La mia canzone di quest'estate (un po' vecchia indeed, ma io l'ho scoperta solo a giugno 2007 - meglio tardi che mai) si intitola come questo post: vacaciones ed è di un gruppo spagnolo troppo figo che si chiama Estopa.

Questa volta vi risparmio tutti i dettagli, vi do però il link al loro video su youtube e vi riporto di seguito il pezzettino di testo che mi si attaglia meglio e in cui appunto si parla delle agognate vacanze:

Y si nos quedamos
Con las ganas
Pónme el sello
En la mano
Que vuelvo mañana
Vuelvo mañana temprano
Que cualquier día es
Fin de semana
Igual que en las
Vacaciones de verano
Yo con pantalón de pana
Con este solano

Se siete curiosi di sapere cosa significhi "Estopa" date un occhi qui.
Da tre mesi mi chiedo come mai si chiamino "Estopa". C'è scritto su Wikipedia:
"This is also where they got the band name *Estopa*: from the expression used by their boss to keep everybody on task, *Dale Estopa a la maquina.* It was in that factory that they began composing their earliest songs and they began to play in local bars."

Questo gruppo è catalano, ma allora perché canta con accento andaluso?

Su questo amletico dubbio vi saluto. Magari al ritorno dalla Spagna avrò la risposta :-)

giovedì 30 agosto 2007

Consigli musicali


Fito y los Fitipaldis


Informazioni copiate da wikipedia:

"Fito & Fitipaldis è un gruppo spagnolo fondato nel 1998 da Fito Cabrales. Il suo tipo di musica è molto eterogeneo, spazia dal rock passando per il blues, il soul, lo swing e molto ancora. Di solito i testi della sue canzoni raccontano di esperienze personali."

Mi piacciono diverse canzoni di Fito, ma proporvele tutte mi sembra troppo, tutto in una volta...

Vi faccio sentire una di quelle che ho scoperto oggi. Prima di tutto però vi faccio vedere una foto di Fito (cioè ve la volevo far vedere in questo punto ma riesco a metterla solo all'inizio del post).
C'è da dire - sono sicura che l'avete pensato - che è molto brutto. Sapete come si dice "brutto" in spagnolo? "Feo"! che guarda caso è il titolo della canzone che vi propongo.

Feo (fate clic sul link per ascoltare la canzone da youtube)

He aprendido en esta vida de lo bueno y de lo malo
Me he elevado por el cielo y me he arrastrado por el barro
Más de treinta y cinco años Y doscientos diez defectos
y he tocado la locura con la punta de los dedos
Voy mirándome en los charcos
yo no necesito espejos
sé que soy mucho más guapo
cuando no me siento feo
Nunca me han interesado ni el poder ni la fortuna
lo que admiro son las flores que crecen en la basura
¿dónde se han quedado tus sueños? Tienes el alma desnuda.
Después de romper la ola, sólo nos quedó la espuma.
Voy mirándome en los charcos
yo no necesito espejo
sé que soy mucho mas guapo
cuando no me siento feo.
Feo, feo, feo, creo...


Le frasi colorate sono le mie preferite.
Ho evidenzato la parola "charcos" perché è una delle mie parole preferite. Mi piace più il suo diminutivo che viene utilizzato in un proverbio molto tenero che ho imparato qualche mese fa:
"Charquitos en el cielo, borreguitos en el suelo", dove "charquitos" sono le pozzanghere e "borreguitos" sono gli agnellini. Il significato è analogo a quello di "Cielo a pecorelle, acqua catinelle".
Ciò detto, la lezione di Cultura e lingua spagnola di oggi termina.
Eventuali domande sul topic o commenti sulla canzone sono graditi :-)

giochi di parole


Questo è un tentativo di salvare questa foto sul blog per visualizzarla nel profilo. Tentativo finora miseramente fallito. Ogni suggerimento sarà il benvenuto...

Don V.

Stavo per andarmi a schiaffare sul letto per una meritata siesta da raffreddore incipiente quando...

driiin driiiin (in realtà il mio telefono fa trtrtrtrtrtr, ma poi non capivate che è un telefono) :-)

Sco: Pronto
Voce a telefono: Signò (tono allegro)
Sco: Chi è?
["i ricordi si affollano in fretta", ndS]
Voce: "cognome di mia madre" [con intonazione interrogativa]
Sco: Don V.! Sono "nomediscogliera". Mamma non c'è. Come state?
Voce: Nome di scogliera! Sto bene! Volevo fare gli auguri a mammà e tu come stai? Ma staj ancora in (pausa con farfuglio, non si ricordava la nazione)... all'estero?
Sco: No no, sto a "CittàdiScogliera". Mi fa piacere sentirvi. Riferirò a mamma che avete chiamato.
Voce: me la saluti tanto! Un abbraccio
Sco: Grazie. Buone cose, Don V.

Ho dovuto scrivere, perché questa breve conversazione mi ha inondato il cuore di gioia.
Don V. è un personaggio della mia infanzia. A dispetto delle apparenze, non è un prete, ma il guardiano del condominio in cui vivo. Cioè lo era all'epoca della mia infanzia. Qui da noi, si aggiunge il Don per rispetto quando si parla con gli uomini anziani.
Adoro la sensazione dei ricordi che riaffiorano alla mente perché ascolti un suono noto che non sentivi da anni e anni o perché il tuo olfatto viene stimolato da un odore di quando eri bambina e che avevi dimenticato di conoscere (ne parlava Viola un po' di tempo fa).

È stato così con la voce di Don V.
Quando ero bambina, Don V. avrà avuto più o meno 55 anni, per me ovviamente era un vecchio. Veniva a rimproverarci quando io, hermanita, S&L scendevano giù troppo presto il pomeriggio magari armati di supersantos e filo di lana per improvvisare una rete di pallavolo. Ci portava la posta. Faceva da intermediario con "il drogataccio" del piano di sopra. Li conosceva lui, erano del suo quartiere. Sapeva tutto sulla mamma di xxx che faceva la prostituta in Sicilia. Diceva che xxx era un bravo giovine ma sfortunato. Si sorprendeva però anche lui di quello che succedeva e prendeva a cuore il fatto che noi fossimo bambine. Era un portiere gentile. Sempre col sorriso. Faceva piaceri a tutti. Era sempre a disposizione e lo diceva anche "signò, per voi a discposizione, qualunque cosa".
Quando è andato "in pensione" ho scoperto che non era mai stato assunto. Mia madre e altre signore del quartiere raccoglievano i soldi per una colletta per dargli la buonuscita.
Dopo un po' che non lavorava più qua, ha avuto un infarto credo o qualcos'altro ed è stato per un po' in ospedale, mia madre ogni tanto andava a trovarlo, con altre signore.
Don V. chiama a tutti gli onomastici di mia madre e a Natale. Mia madre mi ha detto che non esce più di casa.
E dalla voce si capiva che non ha più un dente in bocca. Mia nonna diceva sempre "che brava persona Don V."

In una voce, un pezzo di me.

martedì 28 agosto 2007

Luoghi



In questi giorni la gente torna dalle vacanze e posta le proprie foto. Oppure amici ti mandano i link ai loro album. Vedi posti che non hai mai visto o posti che ti sono cari.
Ci sono luoghi che li vedi una volta e ti entrano nel cuore. E ogni volta che passi per quelle strade, per quei lungofiume, per quei boschi, o davanti alla bancarella del falafel al mercato, penetrano più a fondo. E da quel pezzo di carne rosso non usciranno più.

Ci sono posti come questo, aperti al mondo, all'immensità dell'oceano, ma delimitati da prato verde, casette colorate, dai cigni in un ansa del fiume e da un cielo insolitamente azzurro. E quando ti trovi a guglare per cercare immagini di quel posto che hai nel cuore, trovi foto o video visibilmente precedenti al tempo dei tuoi ricordi. Noti che manca una casa, un palazzo, un piccolo ponte. Micropezzettini che ti sono cari, perché in quel palazzo hai vissuto alcune delle sere più divertenti della tua vita, perché su quel ponte hai detto a qualcuno cose che ti sembravano vere e importanti ma che non lo erano, perché in quei posti hai imparato a conoscerti.

È stato leggendo questo post qui, che trasuda attaccamento all'isola verde, che ho pensato all'acqua a e al verde a cui sono legata io.
Acqua grigia come il colore del cielo, ma azzurra quando il cielo è azzurro. Acqua che scorre accanto alla casa di Nora Barnacle, famosa per essere la compagna di Joyce. L'acqua che vedete nella foto (da wikipedia).
Questo è l'ultimo posto in ordine di tempo a essermi entrato nel cuore, ma ci è entrato in un modo che mi sembra indelebile. Dovranno però passare anni perché io sappia se davvero il ricordo sarà rimasto vivo. E tuttavia sarà un ricordo, mai più il presente perché "un altro giorno è andato, non ritornerà". Sarà quello il giorno in cui "ci accorgeremo che non ritorna mai più niente, ma finalmente accetteremo il fatto come una vittoria". Hopefully.


E la cosa strana è che anche se sono trascorsi pochi mesi da quando sei stata lì l'ultima volta, per te quelli sono solo ricordi. Lontani dalla tua vera vita, anche se tu non saresti ciò che sei senza quei posti e la gente che hai incontrato lì. E quando trovi in Internet foto come quelle che io sto vedendo adesso, ti sembra strano pensare che quei posti esistano ancora, che non siano andati via con te...




domenica 26 agosto 2007

Manca poco

Ci penso, manca poco al mio desiderato viaggio. Io, un biglietto aereo, uno zaino che ancora non ho, i miei "quattro stracci" preferiti e la mia storia.
È stata tutto sommato una settimana intensa... ho visto due persone importanti della mia vita, ho lavorato, ho organizzato una minivacanza per una di queste persone e sono addirittura riuscita a presentarle della gente di qui. Ho fatto foto. Diverse. Ho detto stupidaggini. Praticamente non ho scritto. Ho ascoltato.
Oggi in particolare. Ho ascoltato l'uomo-cellulare che mi parlava di noi. Del fatto che ben presto non saremo più amici. Tutto sarà un lontano ricordo. Lui avrà i suoi figli che non saranno i miei. Non avranno i miei occhi i miei capelli.
Mi accorgo che sono in attesa. Infondo anche se agosto è stato un mese tranquillo, ho fatto varie cose. Ho preso due contatti per un eventuale nuovo lavoro. Beh diciamo uno effettivo finora ma un'altro lo prenderò domani. Ho stabilito quali sono le priorità prima del mio viaggio. Ho anche prenotato un po' di sistemazioni per il mio viaggio. Ho letto due guide turistiche. Ho aiutato hermanita e mamy con i loro problemi di viaggio, bonifico in Canada incluso. E anche l'amica dell'hermanita, perché da qualche parte avevo per puro caso una guida della Croazia.
Ho fatto da guida turistica, ho illustrato all'amichetta di Spagna i vicoli della mia città e le principali attrazioni turistiche dell'ameno luogo in cui vivo. Ho imparato "una pecha de" nuove espressioni in spagnolo. Ho scoperto che mi piace Ismael Serrano... le sue canzoni intendo. Ho fatto sesso (un evento...). Ho cercato i negozi che vendono zaini da campeggio nella mia area e ne ho persino visitati due. Ah e sono stata 4 giorni fuori. Beh se confrontato a luglio, ho fatto "un monton" di cose. E ho lavorato of course. E negli ultimi 4 giorni ho tenuto il ventilatore acceso per 23,30h al giorno :-P Ovvero ho contribuito in modo congruo alla spesa elettrica dell'appartamento.

Beh cmq sapete una cosa, se uno non ha nulla dire, non dovrebbe scrivere.

HP, che poi sarebbe "hasta pronto". Già pensavate che facessi pubblicità eh? :-)

venerdì 24 agosto 2007

Silenzio

Il mio iGoogle dice che ci sono 37 gradi. Il cielo è coperto spira un vento caldissimo. A tratti anche piuttosto potente.

Pare si stia preparando la fine del mondo. È così che mi immagino il giudizio universale. Cielo grigio, caldo infernale, silenzio, solitudine, pensieri vaganti nel cosmo.

Un mio amico mi ha detto che il termomentro della sua macchina un paio d'ore fa dava 41 gradi...

lunedì 20 agosto 2007

sabato 18 agosto 2007

e se i tuoi occhi fossero ciliegie...

io non ci troverei niente da dire...

e non c'è niente da capire, u-eh u-eh

(De gregori, un sabato sera...)

venerdì 17 agosto 2007

Missione del giorno: bonifico internazionale

Colonna sonora di questo post
Commento alla colonna sonora del post: a volte certi cantanti sono come delle puttane... era così bello una volta...
Commento2: provate a mettere "casetta in canadà" in youtube e godetevi il RAP, ma se volete anche la cena italo-spagnola :-)

Antefatto
Il giorno 17 agosto 2007, causa motivi personali, Scogliera è stata insignita dell'incarico di effettuare un bonifico del valore di xxx euri dal suo conto corrente a un conto corrente CANADESE e dico C A N A D A. Quel paese che si trova sopra gli Stati Uniti d'America, freddo e nevoso con tanti abeti dove tutti si vestono come gli scout ma di rosso e dove la mattina si mangiano i toast francesi con sciroppo di acero. Canada. Quello della canzoncina.

Luogo: Piccola filiale di Banca situata a pochi metri dal mare. 32 °C come minimo.

Azione: Scogliera parcheggia la sua macchinetta "zozzosa e buona" a circa 800 m dalla banca, causa impossibilità di trovare parcheggio in zone centrali della città anche il 17 agosto, venerdì.
Voce fuori campo (la voce è quella di DJ sacchetto, se sapete chi è, e se non lo sapete, peggio per voi :-P): Azz, oggi è v e n e r d ì d i c i a s s e t t e

Tempo: venerdì 17 agosto 2007, ore 15.00

Protagonista: Scogliera a picco su una banca

Prima scena:
Scogliera, "fiera del [suo] sognare di questo eterno [suo] incespicare", preme il tasto verde della porta rotonda a scorrimento (anzi a giro di 180 gradi) della banca. La porta si apre. Scogliera entra. La banca è deserta. Dietro gli sportelli, tre impiegati di sesso maschile in piedi, ciarlano. Anzi ciarlavano -prima che Scogliera in tutta la sua beltà si palesasse al loro cospetto-. Salto (o bypasso, o skippo - inglesismi senza limitismi) le descrizioni dei suddetti impiegati, perché tanto non vi siete persi niente. :-)

Seconda scena:
I tre impiegati fissano Scogliera nell'atto di domandarle implicitamente come possono aiutarla. I loro volti dicono senza ombra di dubbio "che cazz vuò?". La faccia di quello sulla sinistra sembra dire "ma ti pare il caso di venire a rompere i coglioni a noi, tre bellimbusti che se la spassano a parlare di donne, dell'ultima partita dell'italia, di chi è più forte allo strip poker scaricato da internet, il diciassette di agosto, alle tre del pomeriggio, cu stu caver e pazz, quando anche Vuje, signò, avissv sta scpaparanzat ngopp a na scpiaggia con omm e ppur cui criatur vuost?"

Terza scena:
Scogliera si rivolge all'impiegato di sinistra, perché è il più vicino allo sportello e al PC e gli dice: "Buongiorno. Devo fare un bonifico internazionale". Pausa. "In Canada". Pausa. Scogliera fissa l'impiegato porgendogli da sotto al vetro il foglio con i dati del beneficiario. Impiegato1 risponde "In Canada? Io faccio solo bonifici internazionali in Europa" scandendo I N E U R O P A per bene come se volesse darsi un tono. Scogliera: "Io devo fare un bonifico in Canada". Impiegato1 a impiegato2: "Giuà, tu sai fa nu bonific in Canada?". Impiegato2 a Scogliera: "Il bonifico dal suo conto?".
Esaminiamo questa risposta. Vi sembra una risposta? No, è una domanda, con tanto di intonazione interrogativa. È una domanda pertinente? No. Perché che fosse dal mio conto oppure no, non avrebbe cambiato la sostanza delle cose. Ovvero che l'impiegato1 non sapeva fare un bonifico in Canada.

Quindi, secondo le norme conversazionali di Grice -vabbè ma perché scomodare Grice il 17 di agosto con questo caldo?- l'impiegato2, aka Giuà, ponendo una domanda, per di più superflua, senza fornire riposta alla precedente domanda di impiegato1 e rivolgendosi a me anziché a colui che aveva proferito la fondamentale domanda, l'impiegato due, dicevamo, voleva implicitamente dire "no non lo so, ma non lo ammetterò mai". L'intuizione viene confermata dal fatto che l'impiegato2 ottenuta la mia risposta si volta alla sua sinistra, ovvero alla mia destra, e profferisce le seguenti parole rivolte all'impiegato tre che intanto si sta imboscando nello stanzino del caffè: "Gigino, hai mai fatto un bonifico in Canada tu?". Vediamo se indovinate la risposta? I tre, dopo consultazione attenta, e dopo suggerimento dell'impiegato1 che chiameremo "Peppino" (bella triade: Giuà, Gigì e Peppì. Se fosse una favola per ragazzi potremmo intitolarla "Giuà, Gigì e Peppì alla scoperta del bonifico canadese") decidono di telefonare a tale "Isa" alla filiale 6, perché, secondo Peppino, lui (ovvero peppino medesimo) fa i bonifici europei e Isa prima che la spostassero all'altra filiale faceva i bonifici extraeuropei. Peppì telefona a Isa e le chiede se sa fare il bonifico. Lo sa fare. Quindi Peppì chiede a Scogliera se ha tutti i dati. Scogliera dice: "questi sono i dati, ditemelo voi se manca qualcosa". Gigì, il tipo professionale, interloquendo con Scogliera afferma che secondo lui sono incompleti e che sarebbe meglio se si recasse alla filiale 6 così Isa le darebbe tutte le informazioni del caso. Scogliera replica che non vorrebbe fare una scarpinata sotto il sole per trovare la filiale 6 e scoprire che i miei dati sono incompleti, ma cric, croc e vienmpiglia sentenziano che loro non lo sanno con certezza e che comunque la filiale 6 è vicina. E spiegano dov'è.
Riuscirà Scogliera a fare il suo bonifico alla casetta in Canadà?
Vi anticipo la risposta: no, perché i dati in possesso di Scogliera sono insufficienti.
Ma ciò che veramente conta è la seguente domanda esistenziale.
Perché una banca paga tre impiegati per tenere aperta una filiale nel periodo di ferragosto se i tre impiegati non sanno fare una cippa lippa?

Dalla Scogliera è tutto, a te la linea Mengozzi.

martedì 14 agosto 2007

L'uomo del treno - parte 3

Gentili eventuali 25 lettori,
il presente post solo per avvisare che il post dal titolo "l'uomo del treno" è stato allungato di una terza parte, leggibile al suddetto "enlace".

Potrà sembrarVi bizzarro che io aggiorni il post orginario anziché scrivere il prosieguo in un nuovo post, ma mi piace preservare la continuità del racconto. Potrete cmq trovare facilmente il punto in cui si era fermata la scrittura in quanto ogni nuovo pezzo porta il titolo indicante il numero della parte.

Ciò detto Vi saluto e Vi auguro una felice serata della vigilia di ferragosto.

Con simpatia,

Scogliera

Simpsonmania


Pare abbia catturato anche me, pertanto vi propino il risultato proveniente da http://simpsonizeme.com/#


lunedì 13 agosto 2007

conseguenze infauste dei film romantici

Ansiolina stamattina sul messenger mi ha chiesto se ero di cattivo umore e si è rifiutata di continuare una conversazione con me sostenendo che le davo risposte strane.

Ci ho pensato. In effetti stanotte devo aver fatto sogni strani e il fatto di essere stata svegliata dal citofono, ha peggiorato le cose.
Sai come sono le donne? Guardano i film romantici e poi si deprimono perché loro non hanno l'attore belloccio e superpremuroso come fidanzato. O, come nel mio caso, non hanno affatto un fidanzato. Evitando atteggiamenti da "volpe e uva", diciamo che sarebbe bello avere qualcuno con cui dividere la vita e che non si arrabbia se rompi un piatto, se ridi in maniera isterica quando sei nervosa, eccetera. Beh diciamo che "Milly" la protagonista del film di ieri sera, mi assomigliava anche un poco, nel carattere dico. Lei però non ha la grande enorme disgustosa pancia sul davanti. "Hai la pancia sblusata" mi diceva il mio ex con ribrezzo.

Ieri ho sentito un tizio, che non mi vedeva da 20 anni, dire al cugino "me la ricordo secca secca. Lei è quella alta e secca?" Mi sono vergognata come una ladra. È vero che l'ultima volta che l'ho visto probabilmente avevo pressoché 11 anni, però che vergogna. Ero così magra e ora ho una pancia atroce.

Risultato: stamattina non ho preso il caffè; per non metterci lo zucchero. Ho sbucciato quattro pesche bianche - le mie preferite - le ho fatte a pezzi. Le ho messe nel frullatore con un poco di latte, e dàdà: colazione sana. In realtà nella colazione ci dovrebbero essere anche un po' di carboidrati ma pazienza.
Prima di tutto ciò sarebbe intelligente pesarsi però...

Postilla al post precedente

L'Irish Pub non aveva la Guinness alla spina, e non aveva la Smithwicks, e non aveva l'heinekem alla spina, e servivano cibo, e le patatine erano tagliate all'italiana, e c'era un maxischermo con retequattro, e c'era musica italiana, tra cui "quello che canta iris" e Vasco Rossi.
Inoltre, era semivuoto. Ah, e prendevano le ordinazioni al tavolo. Ma perché cazzo non l'hanno chiamato solo "pub" anziché Irish pub?

sabato 11 agosto 2007

Sabato sera

"Domenica sera d'inverno..."

Beh è estate, anche se il cielo è nuvolo.
I miei capelli profumano di agrumi e sono lisci e morbidi. Il mio corpo è abbronzato, il viso un po' meno. La maglia bianca risalta sull'abbronzatura. Tra un po' vado a prendere "Pinta" per andare a farci una birretta all'Irish pub. Beh che poi è da vedere quanto è Irish. Comunque poco male...

A dire il vero sono stanca, me ne resterei sul letto a fare un po' di daydreaming. Sognare, sognare, sognare... y nada mas...

Sul mio tavolino del PC, mi accorgo ora, c'è una preponderanza di arancione: la scatola di "vitamin c and zinc" di boots è più arancione di un'arancia. La guida della Spagna del Sud e Madrid è per lo più arancione, con una foto nei toni del grigio, l'Easy Learning: Spanish Verbs è arancione col titolo bianco e azzurro, la guida di Barcellona ha una banda arancione sulla copertina.
Sono davvero Spain-focused in questi giorni, anche troppo forse... dovrei decidere che gonna indossare, anziché scrivere...
Ma scrivere ha funzione catartica a volte. Ti dà il "la" per cominciare una riflessione o per scrollarti di dosso pensieri e desideri vecchi di mesi...

giovedì 9 agosto 2007

L'uomo del treno

Parte 1
Zaino in spalla, salgo nella carrozza numero dieci di uno sporco intercity plus Roma-Reggio Calabria. Cerco il mio scompartimento, lo trovo. La porta è chiusa, appena oltre la porta a scorrimento nella fila di sinistra c'è un signore seduto a leggere il giornale. Sbadatamente lascio la porta aperta. Metto lo zaino su uno degli appositi pensili. Il signore domanda se può chiudere la porta per trattenere all'interno dello scompartimento l'aria condizionata e mentre chiede, chiude.
I sedili sono blu, il coperchio della minipattumiera all'interno dello scompartimento è aperta. Mi verrebbe voglia di chiuderlo ma sembra sporco. Mi siedo nella stessa fila del signore ma lato finestrino.
Una ragazzina con i capelli lunghi legati in minuscole treccine entra, cerca il numero del suo posto, lascia la borsa e va a telefonare dal corridoio, io la vedo dall'interno. A ruota una coppia, lui magrissimo, pochi capelli lunghetti, naso adunco, lei alta in carne ma longilinea con il viso di certo non di una persona serena fa capolino attraverso il vetro. Entrano. Lei prima. Biglietti alla mano. Con voce perentoria pronunzia i numeri della sua prenotazione. Pare che uno dei posti della coppia sia quello su cui siede l'uomo dell'aria condizionata. L'uomo offre di spostarsi. La signora risponde "sì se non le dispiace", l'uomo dell'aria condizionata replica "Se glielo sto offrendo non mi dispiace". Lo dice storcendo un po' le labbra, non un sorriso no, più il ghigno di chi si sente più intelligente dell'interlocutore. L'uomo dell'aria condizionata si siede di fronte a me.

Parte 2
Dopo un po' di marasma tutti prendono posto.
La coppia è seduta accanto all'ingresso dello scompartimento, il marito scapigliato è nella stessa fila in cui sono io, di fronte a lui c'è la sua dolce metà. Accanto al signore c'è la ragazzina vispa con le treccine. Accanto a lei ci sono io, giovane donna sulla trentina, capelli scuri e lisci, pinocchietto nero che veste quasi per intero la lunga gamba, top nero che scopre le spalle nere di sole. Il mio ciondolo in argento a forma di scorpione al collo. E il mio sorriso a trecentosessantotto denti.
Di fronte a me l'uomo dell'aria condizionata. Sulla quarantina, capelli leggermente brizzolati, occhi azzurri abbastanza fissi, polo blu e un jeans se non erro. È il tipo da cui ci si aspetterebbe un paio di occhiali da vista, ma non li aveva. Tra le mani un quotidiano, la mia curiosità non era abbastanza accesa da farmi sbirciare se fosse un quotidiano di sinistra o di destra. Ma accesa abbastanza da farmi sbirciare il titolo del libro che ha preso poi: Don Giovanni o "il nuovo Don Giovanni"... Non quello di Byron ma ad occhio e croce lo scrittore era americano. La copertina era blu, l'edizione era elegante.
Tra il signore dell'aria condizionata e la moglie tesa c'è un posto libero, ma non per molto, perché nel giro di pochi minuti entra un ragazzo veramente alto, napoletano* a prima vista, occhiali da sole sugli occhi, anche se lo scompartimento era piuttosto buio, t-shirt bianca con qualcosa di grigio, jeans. Chiede se il posto è libero, cosa dalla quale si arguisce che non ha prenotato. Si siede con la testa fissa di fronte a lui, ma a un certo punto da sotto agli occhiali da sole si intravedono nere pupille girate verso di me, o quantomeno direzione luce/finestrino. È seduto con la schiena dritta, e si vede che fa fatica a tenere le gambe piegate nello spazio ristretto.


Parte 3
Lo scompartimento è dunque pieno. Sei individui che non si conoscono dividono uno stesso spazio, più o meno la stessa visuale temporanea sulla realtà, la stessa aria condizionata. Dopo una prima osservazione generale dei compagni di viaggio, l'atmosfera mi sembra abbastanza noiosa e non sono nemmeno minimamente attratta dalla possibilità di una conversazione con chiunque dei presenti. Diciamo che mi sento distante da tutti. La cosa mi capita di rado in treno. Di solito comincio sempre a chiacchierare con qualcuno. Nel viaggio di andata ad esempio io e la ragazza di fronte a me cominciammo a parlare con due suore. Comunque sopraffatta dalla tristezza dello scompartimento dell'intercity plus Roma-Reggio Calabria mi alzo in piedi e mi avvicino al pensile di fronte a me per prendere lo zaino ed estrarre un libro. Poso lo zaino e mi risiedo. L'uomo dell'aria condizionata cerca di sbirciare la copertina del mio libro. Nel frattempo una signora sui 45 portati male, vestita di nero, trascurata nell'aspetto apre la porta dello scompartimento dice il numero del suo posto, il marito magro esce dallo scompartimento x controllare il numero del posto. Per me è ovvio che il napoletano è l'unico senza prenotazione quindi non i scompongo. La ragazzina dice che il numero di posto della signora è quello in cui sono seduta io. Allora io dico: "io sono prenotata al 61" che è ovviamente il posto del napoletano. Il napoletano si alza. Io chiedo alla signora, che si sta sedendo al posto rimasto libero, se preferisce sedersi dove sono seduta io, e dentro di me prego "Speriamo che questa non sia una cacacazzo". La signora mi fa un largo sorriso -dadà- e dice: -suspance- "no va benissimo qui". Ricambio il sorriso con gratitudine per avermi evitato uno spostamento inutile tra i piedi dei passeggeri. La signora col sorriso porta con sé un trolley che lascia in mezzo allo scompartimento tra i suoi piedi e quelli della ragazzina. La ragazzina sembra un po' seccata ma tace. Io rimetto la testa sul mio libro, cercando la pagina a cui sono interessata. Ovvero la cartina della Spagna. Avevo praticamente letto tutto quello che mi interessava sulla guida e mi rimaneva solo da decidere il percorso. Cosa vedere e cosa no, e studiarmi le durate dei viaggi in bus/treno. Ovviamente la mia fantastica Rough guide contiene tutte queste informazioni, pertanto sotto lo sguardo curioso ma freddo dell'uomo dell'aria condizionata ho cominciato a tracciare percorsi sulla cartina con la mia matita e segnare orari e infine a contare i giorni che avevo a disposizione... ehm, che avrò a disposizione...


* L'affermazione potrebbe sembrare "politically" non "correct", ma non c'è nessuna malizia o intento denigratorio nella descrizione. Si tratta solo di un modo rapido per dare un'idea della persona. È vero che qualcuno potrebbe obiettare che pensare che in base al luogo di provenienza la gente possa essere omologata potrebbe essere il seme di un atteggiamento razzista, ma non è assolutamente nella mia natura né nel mio pensiero. Quanto a me, sono una fervida sostenitrice della cultura napoletana e adoro Napoli. Così, giusto a scanso di equivoci. :-)


Il ritorno di Scogliera


In un caldo ma nuvoloso giovedì di agosto, Scogliera è al suo PC.

Sul pavimento della sua spaziosa stanza giace uno zaino arancione, grigio e nero, semivuooto, con le cerniere aperte. Accanto una tracolla di finta pelle nera e un portafogli aperto sul tappeto azzurro proveniente da un'isola greca...

Scogliera ha appena messo a lavare i pochi vestiti che aveva portato con sé nel ridente villaggio dove è stata da sabato a mercoledì.

Scogliera digita rapidamente sulla tastiera e sorride. È contenta. Ha visto i suoi familiari e una delle sue amiche più care dell'isola incantata. Scogliera e l'amichetta di Spagna sono andate a mare insieme (vedi foto, non mia, presa dal Web) per ben tre giorni consecutivi. :-) Non hanno smesso di parlare un secondo nel loro miscuglio di lingue, sotto gli occhi basiti dei parenti di Scogliera e relativi amici.


Tornando a casa Scogliera ha trovato ad attenderla il lavoro, un progetto le cui date di consegna combaciano perfettamente con il suo piano di fuga verso la Spagna. Olè! :-)

Ha trovato ad attenderla mail di amici con relative foto, la sua stanza pulita e ordinata, un sacco di verdure cotte e un bel sorriso caldo.

venerdì 3 agosto 2007

Coincidenze

Come avrete capito Scogliera è una tipa un po' mistica a volte e la sua personalità scorpionica la porta a credere in un ordine misterioso nell'universo, al fatto che a volte le cose non capitano solo perché capitano, ma perché devono capitare.

A volte è come se la ragazza dai grandi occhi scuri sentisse in certi momenti che c'è una relazione tra le cose, le situazioni, i cui indizi spuntano in modo inaspettato nella nostra vita di tutti i giorni. Questi indizi a volte li vediamo e a volte no.

AVVISO AI NAVIGANTI: come probabilmente avrete intuito questo post non è completo. È finito sul blog causa l'accidentale pressione del pulsante a video "PUBBLICA POST" anziché "SALVA COME BOZZA".

La presente vale anche come avviso dell'assenza di Scogliera dal mondo virtuale per ben 4 giorni 4!!! Se non muoio prima per crisi di astinenza, vi rivedo giovedì. :-)

Come eravamo

"Un film di Sydney Pollack. Con Viveca Lindfors, Robert Redford, Bradford Dillman, Barbra Streisand, Lois Chiles, Patrick O'Neal, Allyn Ann McLerie, Murray Hamilton, Herb Edelman, Diana Ewing, Sally Kirkland, Marcia Mae Jones, Don Keefer, George Gaynes, Eric Boles. Genere Drammatico, colore 118 minuti. - Produzione USA 1973"

Drammatico? In effetti è girato come un film drammatico, con le lotte di lei per affermare le sue idee politiche, ma per me è una storia d'amore. Non è propriamente romantico, perché finisce male, però non è più drammatico di come lo sia la vita in sé.

Non so, ma ha qualcosa di veramente realistico. Sull'ultima scena piango sempre.

Da tempo uno dei miei film preferiti, non lo ho avevo mai visto tutto assieme, sempre pezzettini sparsi, tipo un puzzle.

Ma nel film canta la Straisand?

giovedì 2 agosto 2007

I miei amici stanno al bar a dispetto del tempo ma il tempo sorride e continua fermarsi qui

Me lo immagino: il ragazzo col codino nel suo paesello, con tutto il tempo davanti a sé. Col passato alle spalle e cose da fare con i suoi amici di sempre. Purtuttavia con due amiche recenti, diventate amiche di sempre, che cerca e che ama anche a km e km di distanza.

Oggi sarà a Marbella su una playa affollata con G&M che gli raccontano del loro fantastico viaggio oltre le colonne d'Ercole, delle spiagge, del freddo, della gente conosciuta. E lui sogna. Sogna il suo di viaggio, verso terre tailandesi o giapponesi, dove le donne hanno gli occhi a mandorla e gli uomini sembra facciano sì con la testa costantemente. IATA. Ya . Giapponese o spagnolo del sud?

Me lo ricordo quando quel giorno in quel museo in terra incantata gli chiesero se era tailandese...

Sarà lì e chissà se M gli chiede di me.
Probabilmente non si ricorda nemmeno più di me il ragazzo col codino, preso come sarà dalla sua vita, dai suoi weekend fuori, dalla ragazzina tosta e da tutto il resto. In attesa della sua vacanza nel pollaio sul mare...

Beh intanto io mi organizzo una vacanza verso quella terra sognata, fantasticata, desiderata...

y ya esta

Educazione

La gente che citofona, ti chiede di un componente della tua famiglia e tutte le informazioni dettagliate circa il rientro di tale persona, e nei cinque minuti di conversazione citofonica non ritiene opportuno pronunciare le fatidiche parole "sono la sig.ra tot" è insopportabile.

Menomale che io ho il voice-detector del vicinato.

Oroscopo di Scogliera

"Giovedì 2 agosto 2007

La buona occasione che attendi sta per arrivare, ma non è il caso di sollecitarla, anzi! Puoi attendere serenamente che il destino si manifesti, non vi è nessuna fretta."

La verità è che io non ho proprio voglia di sollecitare un emerito biiiip. :-)
Cosa vuoi dalla vita più che una serena estate in famiglia, un po' di sano lavoro, un po' di sole e mare, una splendida vacanza all'orizzonte, buoni amici?

Well, avrei dovuto telefonare all'amica delle liquirizie che oggi ripartiva per l'isola incantata... Sarà già all'aeroporto?

Beh "uagliù" continuo più tardi xché ora mi sbarazzo del file di word che mi osserva minaccioso dalla barra delle applicazioni. Prima il dovere e poi il piacere, come diceva quello che non si è mai goduto la vita! :-)

mercoledì 1 agosto 2007

Il mare d'estate

Il mare d'estate è una bella cosa, che che ne dica la Lori.

El mar me encanta.

Oggi sono andata a mare dopo qualche giorno di assenza. Diversamente dal solito sono andata verso le 5 del pomeriggio. Il sole era caldo e il vento soffiava rumoroso. Gli ombrelloni erano quasi tutti chiusi e le sdraio aperte abbandonate in punti diversi della spiaggia dai bagnanti della mattina... Come sempre ho steso il mio asciugamano azzurro comprato la scorsa estate da "Pennys" (non sono sicura di come vada compitato) già sapendo che in un batter di ciglia l'avrei imbrattato di grigioscuri granelli di sabbia e sale.

Si stava bene sotto il solo caldo, con il mare grosso che ruminava a pochi passi da noi. E la sabbia a farci compagnia. "Pinta" mi aveva portato due numeri di donna moderna. Io avevo la mia guida di Bcn. Pinta aveva il suo libro. Abbiamo parlato senza sosta tutto il tempo :-)
Un gelato orrido al bar.
Siamo rimaste fino alle 7.
Bello, ne avevo proprio bisogno. Aria fresca e sole caldo. Spero che mi capiti presto di nuovo. Magari in spiagge più accoglienti di quella di oggi.

Nota

il feed reader ora funziona... mi ha ricaricato tutto daccapo, boh :-)
Evviva cmq! :-)

Agosto, moglie mia non ti conosco

Non ho una moglie, quindi il problema non si pone :-)
E cmq se fossi convolata a nozze, avrei un marito.

Nota bene: stamattina il mio feed reader mi ha chiesto se volevo fare il cleanup dei feed più vecchi di un mese. Siccome pensavo che avrebbe solo eliminato i post dei siti che sn precedenti au n mese fa, gli ho detto di si. Quello invece mi ha proprio distrutto le url, così ora non vedo più una cippa lippa. qui ci vorrebbe una bella cattiva parola, ma poi google mi censura. Magari impreco in spagnolo: Joder! :-P

Nota2: oggi ho fatto colazione nel mio bar preferito dopo almeno 10 giorni. Danese e caffè macchiato. De puta madre! Si aggiunge godibile spettacolino della barista che imitava un avventore. Che ridere :-P

Nota3: ieri una cena "di lavoro" ergo a scrocco. Ho mangiato l'impossibile. Almeno quello, visto che mi sono annoiata a morte. Vi dirò che l'agnello alla brace era proprio stupendo. :-)

Ciò detto veniamo a cose serie.

Le cose serie sono: ho prenotato il mio ostello a Barcellonaaaaaaaa.
La Spagna attende Scogliera.
Hanno già preparato la banda a ricevermi all'aeroporto. Il mio agente ha chiesto che la banda sia composta unicamente da uomini tra i 28 e i 35 anni, di altezza non inferiore al metro e ottanta, pelle scura e occhi scuri, si fanno eccezioni per massimo tre biondi purché di inusitata bellezza. Altri requisiti: passione per la letteratura, sapere almeno 20 parole in italiano, avere una cotta per me (hihi), avere voglia di pagarmi pranzi e cene senza attendersi nulla in cambio. :-)

Dicevo, il mio ostello. La Guida lo presentava bene. Ho prenotato una camera mista x 8 persone. Che Dio me la mandi buona :-)
Ragà, sono eccitatissima.

Attività di oggi:
1) banca (ma questo è un dovere, quindi per essere coerente con i miei buoni propositi, dovrei rimandare.
2) leggere guida della Spagna
3) dare uno sguardo ai voli di ritorno
4) dare una rinfrescata alla mia abbronzatura (leggi tra le righe: andare a mare)
5) controllare orari dei treni per andare a trovare gli zii :-) evvai (questo significa che la settimana prossima scomparirò per qualche giorno).

Direi che per il momento è tutto. Mengozzi, a te la linea.

Beh mi serve una colonna sonora per la giornata: http://www.youtube.com/watch?v=WIWPW5ghYz8

NB: ancora non ho imparato a mettere i video di youtube qui :-)