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mercoledì 31 ottobre 2007

Feliz Cumpleaños

Della serie "Anche le rocce invecchiano..."

Da buona Scogliera di halloween, non solo pare che oggi io sia invecchiata di un anno, ma anche che come regalo di compleanno, per qualche strana congiuntura astrale, mi abbiano offerto un lavoro in terra di Spagna.

Tutto piuttosto in fretta e senza prevviso.

Sto cercando di abituarmi all'idea. Dovrei iniziare entro il 15 novembre...

Demasiado Ràpido. (gli accenti al contrario mi scoccio di metterli)

La cosa non mi dà una gioia immensa. Ma non mi lascia nemmeno indifferente. Sono pronta per un nuovo cambiamento?

Ai bloggers l'ardua sentenza.

Dolcetto o scherzetto a tutti :-)

domenica 28 ottobre 2007

La giusta distanza

Oggi pomeriggio ho visto questo film, che mi è decisamente piaciuto.

Mi ha fatto riflettere sulle relazioni umane e su come a volte preferiamo continuare a scoprire la vita piuttosto che fermarci. E come la vita comunque vada dove le pare.

L'attrice, a essere sincera, ha qualcosa che a pelle mi era antipatico, ma il personaggio era azzeccato. Voglio dire, la ragazza rappresenta bene la vita di una trentenne italiana, secondo me. Ovviamente però ho preferito il personaggio del ragazzino... che diventa uomo :-) Oddio a tratti è un po' scema la tizia. Voglio dire, ma tu lo sai che il tabaccaio è un rattuso, ti pare ch ti fai dare un passaggio? E poi ci esci pure assieme? Nessuna trentenne sensata lo farebbe. Cmq sarei curiosa di sapere dove hanno girto il film. E di sapere qual è la città in cui il ragazzino va un paio di volte.

Sì lo so, la mia recensione fa schifo. Beh non era un recensione, solo opinioni male articolate. Ho un lavoro in consegna domani mattina e non ho fatto nemmeno il 10%. L'uomo col cellulare ha appena deriso la mia forza di volontà :-)

Domani vorrei tanto alzarmi e trovare una sorpresa. Cazzo mi sa che devo scrivere una mail a quelli del mio progetto segreto, col numero del passaporto, magari è per quello che non mi chiamano. Ragà, voglio un'altra avventuraaaaa :-)

E comunque mi sono ricordata che volevo dirvi un'altra cosa, però non posso scriverla in un post che ha il titolo di un film, giusto?
Massì, chissene...
Vabbè, faccio un altro post, va... però lo faccio domani, beh diciamo dopodomani, che domani avrò da lottare contro il tempo.

E domani è l'onomastico di Pinta :-) le ho comprato.. vabbè non lo dico perché, metti che ha scoperto che ho un blog e non me l'ha detto, poi si toglie la sorpresa :-P

La pelle dello stomaco mi tira...

Spaghetti con vongole
Lupini e olive in quantità
Cotoletta di pollo
Patate al forno
Patate fritte
Parmigiana di melanzane
Zucchine alla scapece
Bocconcini
Salame in quantità
Pizzette fritte
Innaffiata di vino
Mignon
2 barrette Kinder
Limoncello
Caffè corretto con anice

Sarà normale che mi sento scoppiare?

sabato 27 ottobre 2007

Siccome mi annoio...

Domande prese da qui
Test riepilogativo dell'anno
1. Avuto qualche relazione quest'anno?
mhmm... che si possa chiamare relazione no... voglio dire... non ho avuto un fidanzato, no.
2. Hai già festeggiato il tuo compleanno?
Non ancora, manca poco!
3. Pianto?
Si, direi parecchio.
4. Fatto diete?
Si, finché ero in Irlanda, una settimana sì e una no ero a dieta, a pranzo mangiavo insalata, e dopo pranzo tutto il tuttibile :-)
Poi sano stata a dieta due settimane ad agosto per fortuna portando a casa dei risultati :-) Ma la dieta migliore è stata la mia vacanza :-)
5. Fatto le ore piccole?
Si :-)
6. Bevuto bevande particolari?
yeeees: Jerez dulce, Gazpacho, il liquore quello basco che non mi ricordo come si chiama, Abuelo de Malaga, anice tagliato con acqua (una figata).
7. Campeggiato?
No
8. Comprato qualcosa?
Meno del solito, ma l'acquisto migliore è stato il mio zainoooooooooo :-)
9. Incontrato qualcuno/a di speciale?
Direi di sì.
10. Viaggiato all'estero?
Spagna, Irlanda, Londra.
11. A che stai pensando?
Che infondo ho viaggiato abbastanza
12. Hai abbracciato qualcuno?
Gli abbracci più speciali: al ragazzo, all'uomo col cellulare, un abbraccio stritolante all'amica ispanosvedese, e poi altri, molti sì....
13. Hai dormito nel letto di qualcun altro?
Mhmm, no, sul divano di qualcun altro... ma sola :-( ah beh sì, nel letto di una mia amica, una volta che sono andata a trovarla e ho dormito da lei.
14. Hai bevuto alcool?
Definitely :-)
15. Sei rimasto senza soldi?
mhmm, no, ma ci sono vicina :-)
16. Hai avuto un incidente d'auto?
Mi hanno tamponato una settimana fa
17. Sei rimasto con il cellulare senza soldi?
Potrebbe essere...
18. Sei stato chiamato puttaniere o puttana?
Mhmm, puttana forse sì, ora che ci penso... forse non così esplicitamente, ma sono sicura che l'ha pensato
19. Hai fatto qualcosa di cui ti sei pentito?
Difficilmente mi pento
20. L'ultima persona che hai abbracciato?
Ansiolina
22. L'ultima persona che ti ha chiamato?
Pinta
23. Quando è stata l'ultima volta in cui ti sei sentito stupido?
A volte mi ci sento quando non capisco le battute
24. Quale è l'ultima persona con cui hai ballato?
Il ragazzo
25. L'ultima persona a cui hai gridato?
Mia sorella
26. Cosa stai facendo?
Scrivendo sul mio blog, chattando con Jellyfish, pensando

I post dovrebbero avere un titolo

Sabato pomeriggio

L'aria tersa è fredda, frizzante.
Sotto la pelle sento già Natale avvicinarsi. Lo sento.
L'anno scorso il natale non lo sentivo. Lo subdoravo dalle vetrine dei negozi, ma non lo sentivo, e comprai le lucine di natale da mettere nella mia stanza, per colorare l'ambiente e farmi sentire a casa. E fu una mossa geniale. Le adoravo. Le ho tenute finché non mi trasferii. E ora son qui, nel ripostiglio. Tra un po' andrò a ripescarle...

Ho consegnato il lavoro. Ne ho un altro per lunedì/martedì.

Cmq questo post era per parlare un po' di me negli ultimi giorni.
Mi sento come se avessi fatto passi da gigante.

1) sono di nuovo nella fase da voglia di socialità
2) giovedì ho passato tutto il giorno con Ansiolina venuta in visita. Abbiamo parlato a raffica, come sempre. Un altro viaggio nel tempo.

E veniamo al punto principale, al tempo. E per parlare del tempo che ho cominciato questo post. Non il tempo atmosferico, ma il tempo cronologico, gli anni.

Come vi ho già detto in un post qualche giorno fa, la mia vita in questi giorni mi sta scorrendo davanti. Persone e luoghi. Dettagli accantonati in un angolo della mia mente, assieme a vecchi sogni impolverati come le fotografie nell'armadio.

Non è facile mettere i miei pensieri in un discorso coerente.
Si tratta come di piccole epifanie accumulatesi giorno dopo giorno.
Non so se si possano chiamare verità, perché, come tutto in me, si tratta di cose mutevoli.

Un volta, quando qualcosa della mia vita finiva, in maniera abbastanza inconsapevole, la etichettavo come "negativa". Voglio dire, in alcuni casi sapevo trarre vantaggio dalle conseguenze di quella cosa conclusa, ad esempio nel lavoro, ma nel caso dei rapporti umani, se per qualche motivo perdevo il contatto con qualcuno automaticamente pensavo che quel rapporto non era stato sincero, o che quella persona era negativa o troppo diversa da me.

Tutto questo fino a quando ho lasciato il mio ex dopo 8 anni.
In quel caso mettere una croce nera su quel rapporto sarebbe significato negare me stessa, la mia vita. E il dramma di sentirmi divisa l'ho vissuto tutto in quei mesi.

Poi sono emigrata.
Mi sono affezionata a nuove persone, emigranti anch'esse. E i miei affetti hanno tutti avuto un che di temporaneo, per tutto il tempo lì. La gente veniva e se ne andava. Questo dava alla mia vita un certa dose di instabilità. Per tutto il tempo però ho creduto che quei rapporti fossero speciali. E ho avuto molto a cuore il problema di mantenere i contatti. Molti li mantengo anche ora che me ne sono andata io. Ma ci sono persone importanti di quei mesi, una in particolare, di cui non so più nulla.

Una volta il fatto che queste persone non si facciano vive mi avrebbe fatto dubitare della sincerità de loro affetto per me.
Ora so che ci sono epoche nella vita. Cose belle, che mi porto dentro. E gli altri se le portano dentro come me.

Nelle ultme settimane, ho dei momenti in cui mi manca profondamente il modo in cui mi sentivo qualche anno fa quando pensavo al mio ragazzo. Era un pezzo di me. È un pezzo di me.

Un paio di giorni fa, entrando nella casa vuota, ho sentito l'odore del passato l'odore della famiglia, di mia madre, mia sorella mia nonna. Il tepore del prendersi cura le une delle altre. Ho sentito la gioia di avere una famiglia.

Inevitabilmente in momenti come quello e in molti altri mi chiedo perché non ho voluto una famiglia con il mio ex. A volte penso che sto davvero perdendo qualcosa. Poi però ci sono momenti in cui mi sento viva e felice. E mi chiedo se lo fossi quando stavo con lui.
E il fatto è che lo ero ma in un modo diverso.

Intanto ho amici sparsi vunque. A volte mi chiedo, se ad esempio vivessi a Helsinki, sarei amica di Bionda come lo ero in Irlanda? uscirei con lei, farei cose con lei? E se vivessi a Roma, frequenterei Amica di Spagna? E se vivessi a Barcellona, a Cordoba, a Belfast, a Rimini?

Intanto so che nella mia vita ci sono rapporti importanti. E che ce ne saranno altri. E questo è già tanto.

A volte ci si sente bene, senza capirne il perché. E più si cerca di spiegarlo, più pare di girare attorno a qualcosa che non si può afferrare in nessun modo.

Solo piccole epifanie della mia anima.

lunedì 22 ottobre 2007

Quando...

...quando uno deve vivere male xché le persone attorno a lui hanno inconsapevolemente o consapevolmente deciso così...

...quando uno si tappa la bocca per mesi, e poi un pomeriggio esplode...

Quando?
Oggi.

domenica 21 ottobre 2007

Degli amici lontani

La mia amica d'Irlanda, A., originaria della mia città, è stata qui. L'ho appena vista. Abbiamo parlato come se il tempo non fosse passato. La sua vita e la mia vita. Il suo amore e il mio amore.
Una volta le mie amiche erano ragazze. Ora le mie amiche sono donne. Parlano da donne, pensano da donne, hanno la forza di donne e combattono come donne. E mangiano cioccolata come donne :-) E quando sono nei periodi no, le vedi con una sigaretta accesa e ti sorprendi, perché era tempo che non le vedevi fumare. E parlano, parlano, parlano.

A. è un donna aperta. In lei confluisce e si equilibra la mentalità tradizionale dell'Italia meridionale e quella cultura della tolleranza, dell'accettazione del diverso che appartiene alle persone colte e alle persone con molta esperienza di vita. A. vede la vita con obiettività, la sua vita e quella degli altri. Sa amare. Ama con discrezione, ma a piene mani. Non si risparmia. Sa avere pietà. Sa conciliare. Sa dire "ho sbagliato". Sa dirti dove sbagli con tatto.

E domani torna nell'isola incantata. Nella verde terra della pioggia.

venerdì 19 ottobre 2007

Ho un nuovo sogno

La gente dice che se hai un sogno vero, uno di quelli che non ti fa dormire la notte, e ti impegni con tutte le tue forze, lo vedrai realizzato.
Ieri mentre ero a cinema ho avuto un'intuizione.
Il mio sogno si è materializzato davanti a me: voglio smettere di guardarmi alle spalle e di pensare a ciò che ho perso. Voglio guardare avanti per consentire al mio futuro di accadere: diventerò topo e farò lo chef.

martedì 16 ottobre 2007

piccole gioie

  • Finire un test per un lavoro
  • Ricevere una mail da una ragazza conosciuta in vacanza
  • Scoprire di essere stata l'anello di ricongiunzione tra due amiche che non si vedono da anni
  • Ricevere finalmente il cellulare avuto coi punti vodafoneone :-)

domenica 14 ottobre 2007

Ricordi

Io sto qui.
Da quando sono tornata dalla Spagna la mia vita è un eterno fermo immagine. Non sono triste ma non sono allegra. Sto diventando la Scogliera pre-Irlanda? La cosa mi spaventa.

Inoltre ogni 10 minuti mi sovviene un ricordo importante. La maggior parte sono relativi a persone, luoghi e fatti dell'Irlanda, altri a periodi diversi, all'uomo col cellulare addirittura ricordi dell'università o dell'adolescenza. Cose a cui penso di rado.

Gioie ne provo, immense, ma per cose che non mi riguardano direttamente, ma che hanno a che fare con persone che amo o che ho amato. Come quando oggi ho visto MC col pancione...

Gioie ne provo ripensando all'uomo col cellulare e a quando eravamo felici, o pensando al ragazzo e agli amici "irlandesi". Beh sull'Irlanda, c'è anche un po' di tristezza, un po' di nostalgia per quei piccoli eventi quotidiani che mi davano gioia, tipo vedere ragazzo e amichetta di Spagna al bus tutte le mattine... o vedere l'alba mentre attraversavo il ponte sul fiume per andare al lavoro. Cose piccole, cose belle. Occhi sorridenti.
I miei amici irlandesi ultimamente sono tutti occupati con le loro vite e i contatti si sono fatti più sporadici da quando sono tornata dalla Spagna. La cosa un po' mi rattrista.

Credo di avere paura del futuro. Credo che il momento di stasi derivi dalla paura. Come sempre prima di una decisione che mi cambia la vita...

Oggi non ho resistito e ho scritto una mail a un sito di oroscopi per avere un'opinione su questo momento della mia vita. Ovviamente non risponderanno, ma se lo facessero in fin dei conti non è che qualcosa nella mia vita cambierebbe.

In questi giorni la cosa che mi piace di più è dormire.

Non so perché ma in questi giorni ho così tanta voglia di innamorarmi... è anche per questo che ho nostalgia dell'isola incantata, perché lì avevo questa cotta immensa, strana, che se da un lato era frustrante dall'altro mi dava voglia di vivere. Non che ora non abbia voglia di vivere, solo che non so bene verso dove incanalare le mie energie.

Gestione dei blog e statistiche

Qualche giorno fa, grazie a PaolaEffe, ho scoperto che da shynistat posso vedere con quale ricerca in google la gente trova il mio blog.

Qualcuno lo ha trovato cercando "se ti danno 4 in geografia" :-)

Infondo io ho scoperto che esisteva il mondo dei blog mettendo in google frasi di canzoni di De Gregori. Non è tanto strano che qualcuno arrivi a me per una misera citazione in un commento del mio blog di C'est la vie.

Buon appetito, que aprobeche

Cose di oggi e di ieri

Alle 22.45 di sabato sera, Scogliera vecchia e triste al PC sta (e qui c'è una citazione che nemmeno l'uomo delle citazioni può sgamare). La sua amica Pinta analogamente bazzica su messenger.
Scogliera dice: pinta lo sai, ho proprio fame di qualcsosa di buono.
Pinta: cazzo hai appena cenato, curati. Cmq amicabattutosa mi aveva detto se volevamo andare per un caffè a xxxpostotristexxx alle 23.00 quando lei finisce di lavorare, però io le ho detto di no, perché ho pensato che era triste.
Scogliera: a xxxpostotristexxx fanno cose cioccolattose chiatte?
Pinta: sì sì. Mo chiamo amicabattutosa e vedo se ha voglia
[...]
Amicabattutosa ha detto "yeahhhh, si si, vi aspetto, sbrigatevi, sbrigatevi!"

E così Scogliera, Pinta e amicabattutosa alle 23.45 cercavano un bar aperto e non troppo triste nel paese triste per definizione, ridendo tutto il tempo con le solite stronzate e fermandosi, dopo un altrettanto triste "Orzo nocciolino" - però aveva i pezzettini di caramella mou, buoni! - a fare un paio di foto nella piazza del paese triste.

Nella vita, per sentirsi bene "basta poco, che c' vo"

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Stamane Scogliera si è alzata con un canzone nella testa:

"Ascolta, il destino ti ascolta"
dell'esimio dottor (faccio come i parcheggiatori) De Gregori.
Ma, mi domando e dico, le parole saranno proprio quelle?
Google search. Ebbene no, le parole vere sono:

"Ascolta il nemico ti ascolta, da dietro la porta
gli specchi cominciano a sanguinare, cari e care."

Nessuno lo sa, ma io adoro questa canzone, sia il testo che la musica, in particolare mi piace questa parte:

"E le radio delle ragazzine dove scoppia il silenzio
ed ogni dedica si confonde.
Nell'aria che non ha confine, nell'aggettivo mitico
e nelle sue onde"

Ci avete mai pensato voi all'idea di un aggettivo e del suo potere evocativo? Pensate all'aggettivo "mitico" per un momento, e vedrete le onde espandersi come segnali radio, da Gilgamesh a Odisseo, a Ulisse, a Dante, e così vi fino a Joyce. Se non la chiami onda puoi chiamarla ombra.

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Oggi gente che non ha niente di meglio da fare, ha deciso di mettere su quella cosa che viene chiamata con un nome che ricorda le scuole elementari: "Le primarie".
Così, Scogliera, da brava ragazza con idee stataliste, è andata con la mamma a votare nello scontro:


Velcro contro Bimby

È una scelta difficile. Il bimby per me è stato sempre una specie di oggetto magico.
- "Ti piace la crostata?, l'ho fatta nel bimby".
- "Vieni a mangiare la pizza da me, la faccio nel Bimby, ci vogliono due minuti".
E così via. L'ho sempre immaginato come un oggetto magico, ci ficchi dentro un po' di materia prima alimentare, lui mixa, e viene fuori la pizza, mixa di nuovo e viene fuori il gelato, mixa di nuovo e la mamma di Pinta fa i biscotti alle nocciole.

Quale occasione migliore per avere un Bimby gratis per tutta l'italia?

A confronto con il Bimby, il Velcro ci sembrerà ben poca cosa. In fondo è una cosa che tutti conosciamo dall'infnzia e che a volte abbiamo pure odiato perché si attacca al nostro maglione preferito, cattura i pelucchi di tutto il circondario, etc. Però pensateci voi... come sarebbe stato il portafogli colorato che adoravamo da ragazzine senza il velcro? magari con una ciappetta (anche detta clip). Oh My God, una ciappetta sul mio portafogli con la chiusura in velcro? E lo sapete che il mio zainone con cui sono andata in Spagna (costato la bellezza di 100 euri) ha un complicato sistema di regolazione delle... (cazzo come si chiamano) delle bretelle quelle che ti metti sulle spalle per portare il peso, tipo tracolla ma con lo zaino (sarà grata se qualcuno vorrà comunicarmi il nome delle stesse) dicevo... lo sapevate che l'intricato sistema si basa sul VELCRO?
E allora, senza il Velcro, la mia vacanza sarebbe stata diversa. Sì... dopo questa grande riflessione, sono titubante... Bimby o Velcro?

Beh, a voi la scelta, io la mia l'ho già fatta, ed è per questo che ho cominciato a scrivere il post. Perché...

... A voi pare normale che mia mamma riesca a fare "Ammuina" ovunque vada? Ovunque vada, conosce qualcuno... e ovunque vada questo qualcuno è uno che fa ammuina con lei. E se non lo conosce prima, al'uscita dal luogo cmq avrà cnosciuto qualcuno? Ergo, uno degli scrutatori (però non mi sono sentita guardata così tanto, hihihi) è un suo collega. Insomma la bagatella si è conclusa con mia mamma che prometteva al suddetto (dopo che entrambi avevano rivoltato il seggio) di portare il caffè a tutta la combriccola di scrutatori. E così è stato.

Ragà, sarà anche simpatica, ma io a 32 anni (quasi) a volte ancora mi imbarazzo della socievolezza di mia madre.

venerdì 12 ottobre 2007

Monologo travestito da dialogo - parte prima

Nei blog la gente ci mette un po' di tutto: curiosità trovate qui e lì in rete, fatti della vita privata, problemi di condivisione di appartamenti, storie sul proprio lavoro, racconti di fantasia, foto particolari, video musicali o comici. Insomma un po' quello che ciascuno preferisce, in base ai propri gusti e preferenze e all'estro del momento. Gente di quasi tutte le età scrive si sé, di politica, storia, cinema, di cultura insomma.
Alcuni hanno vite normali, o monotone, altri avventurose, viaggiano un sacco o sono oltremodo curiosi. Alcuni hanno lavori normali. Altri fanno lavori fighi. Altri ancora sono disoccupati. O precari, come si autodefiniscono con rancore verso la società.

E io? Io pure ho un blog, no?

Io cosa sono? Chi sono? Di cosa scrivo?
Di me, essenzialmente.

Di me... E io chi sono?

[voce maschile fuori campo. di uomo sulla 50ina, cento napoletano, uomo vecchia maniera per la precisione mi immagino Luigi De Filippo] Ehi, un attimo un attimo gente! Attenzione! un poco di attenzione per favore [Clap! Clap!], qui si sta verificando qualcosa a cui dobbiamo assistere. Qualcosa di importante. Un evento.
[Voce femminile fuori campo. Ragazza giovane. Compita. Accento milanese o comunque settentrionale] Cosa? Cosa succede?
[voce maschile] Scogliera! Scogliera sta per dire una cosa veramente importante! Dobbiamo ascoltare!
[Voce femminile] E cosa? cosa sta dicendo?
[brusio - la voce maschile e quel femminile confabulano]
[Seguono alcuni secondi di silenzio, la luce sul palcoscenico s spegne, parte una musica prima soave, per pochi secondi, poi il tipo di musica di quando si sta per presentare qualcuno in uno spettacolo]
[Voce femminile] Signore e Signori! Questa sera siamo lieti si ospitare a "Tra me e le mie parole" un ospite di eccezione che si esibirà in una performanca dal valore epocale. Signori e Signori, questa sera qui sul nostro palcoscenico un'intervista speciale. Intervista di Scogliera a se stessa!
[Silenzio]
[Voce maschile] Scoglieraaaa, oh, Scoglieraaa, che stavi dicendo? Ricomincia, ti ascoltiamo, il pubblico ti ascolta.

Scogliera intervistatore: Chi sei?
Scogliera intervistata: Scogliera piacere

Scogliera intervistatore: Sì, bene, ma chi è in realtà Scogliera?
Scogliera intervistata: Una donna, sono una donna.
Ho 31 anni. Quasi 32. A breve, sì. Sono alta, bruna.
Sai cosa, è che il tizio prima, mi ha interrotto. Io stavo pensando. E il signore anziano con la faccia di quello del "cavalluccio rosso" di Così parlò bellavista mi ha interrotto. Dicevo, che ognuno nel suo blog si presenta per quello che è. O per quello che vuole essere. Per quello che vorrebbe essere davanti a sé stesso e agli altri ma non ha il coraggio di essere. Insomma a seconda delle persone il blog è una specie di casetta sull'albero, come quelle in cui i fortunati bambni de film americani si rifugiano per avere il loro spazio, le casette in cui coltivano hobby particolari o in cui progettano il loro futuro o in cui nascono, da pensieri ed episodi particolari, le loro ambizioni. Il blog è un po' così. Io perché ho cominciato a scrivere il blog l'ho già detto in uno dei miei primi post.

Scogliera intervistatore: Ma ora non è questo il punto importante. Il punto importante è "chi è Scogliera?" Alle soglie de suoi trenta due anni, chi Scogliera e cosa vuole? Io ti vedo brancolare nel buio. Un giorno vuoi tornare col tuo ex ragazzo, quello che hai lasciato due anni fa perché eri infelice....(perché eri infelice?)... o perché avevi paura di una vita normale... di una cosa con lui... di figli... di giornate tutte uguali... beh non è importante... dicevo... io, Scogliera, ad onor del vero, ti vedo titubante... Se non ti conoscessi, direi che non sai dove andare, che non sai quello che vuoi, mi sembri quasi inaffidabile....
Scogliera intervistata: Hey ti ci metti anche tu? Sono stanca di sentirmelo dire. Lo dice il mi ex, sì quello che ho lasciato due anni fa e qualche giorni fa lo ho detto l'hermanita... sì i ha detto che io non so scegliere circa la mia vita perché sono immatura. Immatura? Io?
Sono molto più matura di come ero due anni fa, e mi accetto come sono con i miei dubbi e le mie consapevolezze. Con le mi presunzioni le mie insicurezze, con i miei errori, i miei ricordi belli e brutti, con i miei insuccessi, con la mia insoddisfazione. E posso accettare le tue crtiche. E quelle dell'uomo col cellulare, e quelle dell'hermanita tambien.
Ma la verità è che ora sono stanca. Mi fanno male le gambe e sono stanca di digitare.... Intervistatore, ti dispiace se continuiamo domani? Avrei tante cose da dirti, da dire a te e a me stessa... ma ora son stanca. Ho solo voglia della mia tisana arancia e cocco, la mia tisana della Clipper... di addormentarmi.. e immergermi nel mondo dei sogni....

Scogliera intervistatore
Scogliera intervistata

giovedì 11 ottobre 2007

Ma che figo...

...il mio nuovo CD di Ben Harper and the Innocent Criminals!
Nell'abito elegante bianco e nero in cartone, senza l'antipatica plastica che puntualmente si spacca nelle mie mani, è il CD più bello che abbia ascoltato negli ultimi anni.

Ragazzi, mi fa sentire bene!

Pensieri

  • Oggi è il compleanno di un mio amico "irlandese".
  • Oggi non ho quasi lavorato, non ho voglia
  • Oggi ho mandato un po' di curriculum a Bcn, non tanti in realtà...
  • Oggi ho parlato col fan di dragonball, che mi ha detto che anche lui cerca lavoro a Bcn... sarà vero?
  • Oggi spinta dall'ultimo post di Velenero sono andata a prendere il mo album di foto dell'infanzia preferito e ho ho guardato le fotine, non ce ne sono tante e sono quasi tutte degli anni settanta, ma dio mio che sorriso che avevo.
  • Sull'onda dell'entusiasmo foto, ne ho guardate anche altre. Una tra tutte, io felice a una mia festa di compleanno a casa che schiocco un bacio sulla guancia all'uomo col cellulare nuovo, che all'epoca il cellulare non sapeva nemmeno cosa fosse. Mi ha preso tanta gioia, unita alla consapevolezza che tutto quello non tornerà più.
  • È ora di pranzo e ho fame, ma mi madre è andata prendersi il caffè con l'amica... mi tocca aspettare.
  • Mi sento stanca col cuore sbattuto da un'emozione estrema all'altra e un profondo senso di noia e abitudine. "Inquieta".

Ho appena guardato la mia e-mail, e mi è appena arrivata una risposta da una società di Barcellona :-) Mi fanno un sacco di domande.

Ciao ciao, genteeeee! :-) (ecco qua, un'altra emozione estrema a rompere la noia, che tornerà come un'onda del mare fra 2 secondi!)

mercoledì 10 ottobre 2007

Fito forever

Altro video figo di Fito.

Il testo lo trovate qui.

Aggiungo un commento: sono triste perché la scuola ha disdetto la mia lezione di spagnolo di stasera Ma almeno è tornato il sole. :-)

Il cielo grigio

È la prima giornata davvero grigia dopo mesi. Ma la mia metereopatia mi rende triste. Ansiolina da Belfast dice che lì oggi la nebbia è spessa come un muro, che non si vede nulla. E allora io qui di cosa mi lamento?
Mi sento un po' così..
Non so bene quale pensiero mi ha attraversato la mente, se sul ragazzo o sull'uomo del cellulare o solo il post odierno di b612, che mi ricorda di quando ascoltavo Guccini con l'uomo della mia vita. Della gioia che ci dava decifrarne il codice, mentre camminavamo per la Ricordi, guardando tutto, ascoltando tutto, commentando tutto, senza comprare mai nulla. Eravamo giovani. "Il tempo passa non ritornerà".

martedì 9 ottobre 2007

Life Line

Se domenica scorsa Ben Harper non fosse stato ospite a Che tempo che fa non avrei mai scoperto che era uscito il suo nuovo album.
E dire che Ben Harper è uno dei pochi cantanti non italiani che ha fatto subito breccia nel mio cuore, nella mia anima e nei miei gusti musicali.

E per quello che si può sentire in Internet è anche dannatamente buono. Ed è quello che dicono le recensioni.
E sì mi sa che me lo regalo per il mio compleanno. :-)

domenica 7 ottobre 2007

Scene da un matrimonio

L'incubo che mi spaventava da mesi è passato.
Sono andata, ho sorriso, ho detto "auguri!", "Ciao, quanto tempo, come stai?" e ho incassato.
Ho incassato facce, conversazioni e commenti di gente insulsa e maleducata.
Ho perfino partecipato al lancio del bouquet, tradizione per me tribale e insulsa. Ci sono stata costretta, visto che la mia amica che si sposava ha insistito. Mentre mi recavo nella zona predestinata a questo rito arcaico ho chiesto a un ignaro ospite che senza conoscermi insisteva perché io andassi a partecipare "Ma poi perché solo le donne?". Risposta: "È risaputo ce voi donne volete sposarvi, e noi uomini no".
All'anima del terzo millennio, del progresso, dell'emancipazione femminile etc.
D'altro canto se ragazze venticnquenni vanno ai matrimoni vestite come vallette televisive, cosa possiamo pretendere?

La verità è questa: se una donna di più di trent'anni si presenta a un evento sciale senza un accompagnatore vene socialmente considerata una mentecatta e una mangiauomini, per cui viene ghettizzata dalle "mogli" ai tavoli dei single ai matrimoni, le quali mogli fanno anche notare agli astanti che tu sei relegata al tavolo dei single perché devi fare acchiappanza.
Ora, trovo oltremodo offensiva l'idea che una donna che è sola, per scelta o per i casi della vita, debba essere considerata insoddisfatta o a metà, che si creda che debba colmare un vuoto e che avverta quel vuoto come prepnderante nella sua vita, che si senta a metà non solo perché non ha un uomo. D'altro canto pensano che anche se una donna ha un uomo è incompleta se non è sposata.

Pensate che siano gli uomini a pensare tutto ciò? Mi sembra in realtà che gli uomini siano più progressisiti delle donne, quelle donne che si sentono incomplete senza un fede al dito ma che poi si atteggiano a femministe, ma intanto non escono di casa senza il mascara.

Io per parte mia, mentirei se dicessi che al momento non avverto l'assenza di un compagno nella mia vita. Ma si può davvero pensare che io vada alla ricerca di uomo al matrimonio di una mia amica? Si può davvero pensare che io sia così disperata da attaccarmi ai primi quattro "mamozzi" che mi mi si presentano davanti? Tanto più che quei tipi erano anche amici dello sposo, persona con la quale notoriamente non ho nulla in comune... perché dovrei avere qualcosa in comune con i suoi amici?

Detto ciò il secondo punto. Perché la gente deve essere così cafona da non farsi mai i fatti suoi, da far vedere sempre e comunque che conosce fatti privati della tua vita, di cui tra l'altro tu non hai parlato né con loro, né con la maggior parte delle persone, fatta eccezione per alcuni amici stretti, tra cui la giovane che convolava a nozze che evidentemente non si sa tenere un cece in bocca (ma lo sapevo già, per un altro episodio già accaduto tempo fa...).

Tutto ciò ha solo ingigantito dentro di me la voglia di evadere da questa città. È vero, non ci voglio stare qui. Voglio intorno a me gente che rispetti l'autonomia e l'individualità degli altri.

Ancora alla ricerca del mio posto nella vita... Ce la farò?

martedì 2 ottobre 2007

Varie ed eventuali

La nullafacenza un po' ti abbatte. Non che non avrei cose da fare... oggi ho smaltito le fatture arretrate e mandato un po' di mail, di lavoro e non.

Poco fa pensavo che questo strano umore potrebbe provenire dalla mia percezione fisica di questi giorni che l'estate è finita e l'inverno si appropinqua. Le giornate sono più brevi e la gente lavora come le formichine, tutto il giorno, poi alla fine dell'orario di ufficio inonda strade e mezzi di trasporto, bar e negozi per il meritato riposo.

Quest'estate sono stata così contenta di vivere l'estate mediterranea che pensavo sarebbe durata per sempre. E devo dire la verità, qui durante le ore diurne il sole è davvero caldo, solo al tramonto si sente il fresco. E invece no "l'estate sta finendo"...

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Ieri dopo tanto tempo sono andata a Napoli. Erano almeno due anni che non ci andavo. E sono almeno 5 anni che ho smesso di lavorare lì...
Mi è sembrata più pulita, hanno ridipinto molti palazzi, ma Piazza Garibaldi e Piazza Borsa sono ancora cantieri.
L'aria tuttavia è pesante. All'altezza del mio naso (almeno 165 cm da terra) si annusava lo smog, come fosse veleno, anche quando non si è in prossimità di strade trafficate.
Via Benedetto Croce è ancora il mio posto preferito, e nei vicoli in prossimità dell'università c'è ancora un altro mondo, fatto di pizze e parigine* e negozi orientali supereconomici. Piazza San Domenico si animerà fra un mese suppergiu, con tutte le bancarelle degli artigiani no global, assieme al prossimo vicolo di santa Chiara. E la vita si ripete.
A Palazzo Corigliano gli addetti alle pulizie spazzavano lo scalone che ho percorso di corsa migliaia di volte, con l'ansia dovuta al dover affrontare qualcosa che sembra difficile ma a cui si tiene tanto. Con la soggezione dovuta alle ampie sale, alla storia che filtrava ad ogni angolo, ad i libri polverosi e usurati che giacciono negli scaffali. Con la consapevolezza che il suolo su cui sorgeva il palazzo era secoli fa calpestato da uomini che parlavano un'altra lingua e la cui cultura è stata la base della nostra attuale.

Ho preso lo stesso autobus che prendevo quando lavoravo lì. Alla stessa ora. E la cosa incredibile è che dopo 5 anni alcune delle facce erano le stesse.
Io ho cambiato lavoro tre volte da allora, ma quelle persone trascorrono ancora otto ore della loro vita in un'altra città. E percorrono un congruo numero di chilometri ogni giorno, e quando tornano nelle loro case è già buio.
Pare che questa sia la vita. E pare che io sia l'unica che non lo accetti. Scogliera la ribelle. Scogliera, che negli ultimi 7 anni ha vissuto in 4 diverse città. Ha cambiato lavoro... vediamo... 5 volte... beh sempre lo stesso tipo di lavoro... Scogliera a cui mancano i suoi amici che vivono sull'Atlantico o quelli che vivono dall'altra parte del Mediterraneo. Scogliera che sente una forte nostalgia dell'uomo che vive sull'adriatico... Scogliera, quella lì, il "bicho raro"... che vive tutto con pathos, come diceva la mia catechista quando ero ragazzina...

Parlavo di Napoli. Sono stata per la prima volta al Vomero. Sì, da non credere, dopo tutto il tempo speso a Napoli, per sette anni suppergiu, in realtà non ero mai stata al Vomero. Non sono mai nemmeno stata a Posillipo a ben pensarci. Beh la vita del pendolare... quella di cui parla Grechi ne Il mio cappotto. Il Vomero mi ha ricordato Madrid. Ma un po' più fighetta. La gente era tutta tirata a lucido, uomini incravattati e donne superfirmate dalla testa ai piedi. Perfino la FNAC è più "pereta" di quella delle altre città.

* La "Parigina" è una specialità gastronomica che ho buone ragioni di credere esista solo a Napoli. Nella mia città non esiste e se esistesse avrebbe probabilmente un nome diverso, qualcosa come Focaccia prosciutto e pomodoro. Ma una parigina è molto più di una focaccia, soprattutto perché il coperchio della focaccia è in realtà fatto di pasta sfoglia e non della pasta della pizza. Quando a 18 anni ho cominciato a frequentare Napoli, la parigina è stata la mia prima passione. Beh anche la montanara e il panino napoletano non sono male, ma per quelli mi servirebbe un altro post. :-)