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lunedì 30 agosto 2010

di piadine, di teste pelate e altre sciocchezze sottotitolo I got excited with the idea of having a bambino

in questi giorni c'è una cosa di cui vado orgogliosa, le mie home made piadina.
non sapete quanto mi sono mancate le piadine riminesi all'olio d'oliva negli ultimi 5 anni. finalmente ho scoperto che si possono fare in casa. è giá la seconda volta che le faccio e sono venute meglio della prima.

la mia amica che si era sposata mi ha detto 'me ha pasado algo, I'm embarassed'

un weekend a letto con la febbre tra telefonate e dormite
ansia da medico
ansia da futuro
ansia da lavoro

Lui che dice 'I got excited at the idea of having a bambino' che si aggiunge ai 'I know that you would be a good mother'.

Pinta che mi racconta fatti di crisi isteriche analoghe a quelle di O. Avrei voluto che non le capitasse, è come un'ingiustizia della vita quando qualcuno ti getta addosso la disillusione scaturita dal fatto che la vita non è come quel qualcuno la vorrebbe. E tu ti trovi a incarnare, involontariamente, la parte di quello che con la vita ci va d'accordo e per tanto sei colpevole dell'infelicitá dell'altro, nella sua mente deviata.
Io che mi ritrovo cercando un iban nella posta elettronica a leggere i log delle chat con O. Il pensiero del tempo che è passato, di quello che sembrava un affetto vero che si è sgretolato.

Gli intrallazzi in ufficio. E consenguenti domande tra me e me sulle strane manovre.

Il passato, anche quello recente, è così passato.

martedì 24 agosto 2010

una cosa carina

è carino che ti dicano
ah lo sai X mi chiedeva sempre di te, ma scogliera, ma poi com'è che abitiamo tanto vicini e non la incontro mai...

se lo sapesse X che te lo chiedevi anche tu...

lunedì 23 agosto 2010

cose da dire - troppe

ad esempio, il bambino che mi cacciava la lingua in metro, emozionante e divertente. la mia prima conversazione spontanea in catalano- ehm in catastigliano

la conversazione a pranzo con il mio collega. il bambino che ha ucciso la tartaruga. la vicina di casa danese che è morta sul colpo. giovane e bellissima. e ce n'era un'altra, sempre di morte... ma l'ho dimenticata. lo stesso giorno in cui qualcun'altro mi annunciava un evento di morte.

la signora in bus che ha deciso di iniziare una conversazione sulle vacanze in cui ha parlato solo lei e che si è conclusa con lei che mi diceva che lei l'etá mia ce l'ha giá ma poi io chissá se arriveró alla sua.

i miei colleghi che hanno smesso di invitarmi alle birre del venerdì. sará che non sono abbastanza cool.

il fruttivendolo. ma questo merita un post a parte. scogliera e il fruttivendolo, la nuova love story, presto su questi schermi

i programmi per il futuro e il mio portentoso oroscopo amoroso. ma poi, ci credo?
eccertooo

venerdì 20 agosto 2010

fiducia

Guardavo in facebook la foto della mia amica A. e leggevo i commenti dei suoi amici e ho pensato che è la fiducia nella vita che fa la differenza. Andare incontro al futuro, con coraggio, speranza, intelligenza e apertura mentale. Il resto viene da sé.

mercoledì 18 agosto 2010

... conferme...

che poi alla fine è dal bisogno incessante di conferme che si capisce che c'è un gap, una lacuna, uno scompenso. Lasciato da qualche esperienza piú o meno traumatica, ma indelebile, del passato. remotissimo.

ritorno alla normalitá

quando viene la famiglia a visitarti o un amico di sempre o dopo una vacanza intensa, seppure breve, si vivono dei giorni di limbo, di adattamento in cui si lotta, si fa fatica adaccettare il ritorno alla normalitá.
la normalitá. questa parola ricorre nelle righe che scrivo in questi giorni. Cos'altro è la normalitá se non digitare segni significanti su una pagina elettronica afferrando bocconi di ananas da una forchetta? Mentre dalla finestra aperta entra il rumore sporadico di auto e il vociare di gente nella propria casa...
... E Praga si allontana...

piccoli passi

a volte è necessario sentire un vuoto in un modo più forte per iniziare a smuovere le cose. è così, quando la necessitá si fa impellente, che iniziamo a fare cose che in realtá ci richiedono uno sforzo minimo, piú mentale che altro, ma che non facciamo se la vita non ci mette alle strette. Vero?

lunedì 16 agosto 2010

in un grande magazzino una volta al mese, spingere un carrello pieno sotto braccio a te e parlar di surgelati, rincarati....

la mia testa era lì, appoggiata sulla sua spalla, mentre lui guidava la sua fiat-qualchecosa nera fiammante, dopo un giorno in giro per la capitale, diretti al tesco della sua cittá. io stanca, distrutta, semiaddormentata sul sedile accanto al suo
lui lì tranquillo a guidare come se fosse la cosa piú normale del mondo essere in macchina insieme e andare al supermercato
senza niente da dire senza tante parole...

quel senso di normalitá spirava in tutta la macchina che attraversava una cittá di palazzi biancogrigi con un'architettura per me inconsueta
quella normalitá che a volte ci manca
normalitá di sentimenti di cui è inutile parlare
di vite che anche se insieme per 5 giorni vivono quei giorni come fosse l'eternitá
normalitá di un amore silenzioso e discreto
normalitá di un odore noto e speciale, di un gesto normale eppure così speciale

in un grande magazzino una volta al
mese, spingere un carrello pieno
sotto braccio a te
e parlar di surgelati, rincarati
far la coda mentre sento che
ti appoggi a me
...

tu nella vita comandi fino a quando hai stretto in mano il tuo telecomando

normalmente si pensa che se uno non scrive è perché non ha niente da dire.
il discorso fila.
si sa peró io sono la donna dell'incomprensibile, dell'ineffabile di ció che sfugge alle logiche della gente civile, ordinata, organizzata.

ció sta a significare solo una cosa, ossia che non scrivo perchè ho troppe cose da dire e non so quale scegliere. mhmm vedo che non mi credete e un po' fate bene perchè non scrivo non solo perchè non so scegliere quale delle cose che voglio dire, dire per prima ma anche per a conti fatti o pocherrimo tempo. ma proprio pocherrimo.

ad esempio qualche giorno fa volevo farvi ridere con le avventure di scogliera e il decoder del digitale terrestre, in particolare con la conversazione avuta sul ballatoio con l'attempato vicino.
sì del tipo che io dopo 4 mesi senza tv finalmente mi sono decisa a comprare questo TDT ma quando l'ho montato non fungeva. dopo aver fatto gli appropriati controlli con il venditore e aver appurato che fuori da casa mia funzionava, l'imputata è stata l'antenna. comprato il nuovo cavo il decoder non funzionava cmq, allora l'idea brillante è stata andare a bussare ai vicini di casa per sapere se a loro funzionava.
- dlin dlon
-silenzio, poi dopo un po' rumore di mani sullo spioncino
- hola, buenas noches, sono ragazza della porta accanto -che fa tanto proposta indecente, peró no col vicino 60enne un po' scorbutico no-
-altro rumore dietro la porta, che finalmente si apre lasciando il posto alla seguente visione

uomo brizzolato peludo o peloso che dir si voglia in mutande a righe modello ombrellone da spiaggia anni '50 che impugna un minaccioso telecomando [lupus in fabula].
io timidamente dico che ho bussato perchè ho appena comprato il decoder ma non funziona
risposta - chiama un tecnico
io - no ma io veramente... volevo sapere se a voi funzionava, perchè al negozio mi hanno fatto vedere che il decoder funziona e allora ho pensato che era l'antenna
vicino in mutande anzi mutandoni a rigoni verdi arancioni - sì l'antenna funziona te l'assicuro, l'abbiamo fatta collaudare, funziona in tutto il palazzo, si sente fin qui la senti [dice agirando il telecomando]
io - no veramente non la sento... [notasi che io ero lì un po' incredula che non capivo...]
lui - come non la senti, entra che è accesa, ti dico si vede, benissimo
io - presa di sorpresa resto a bocca aperta perchè vorrei dire che chissenefrega di vederlo coi miei occhi, ci credo se me lo dice lui.
lui peró si fa tutto il suo film e decide di dirmi con sorriso arguto - dai ho capito, entra che io resto fuori
io, tra me e me penso - ma cosa pensi, pensi che io penso che vuoi violentarmi bhuahuahuahua

PENSIONATO CON MUTANDONI A RIGHE VIOLENTA GIOVANE VICINA ALTA 20 CM PIÚ DI LUI MINACCIANDOLA CON UN TELECOMANDO

io - no pero no hace falta, yo solo querìa saber... se è l'antenna cosa devo fare perchè me l'aggiustino.
lui - l'antenna funziona. se hai problemi chiedilo a un tecnico [quanto meno non si contraddice], agitando il telecomando e ogni tanto guardandosi le mutande [infondo un po' in imbarazzo deve essersi sentito anche lui].
io - vabbè dai se non è l'antenna ci riprovo, grazie
scogliera rientra in casa incredula. alla fine ce la mette tutta e riesce a botta di tentavi e regolazioni di volume e colore a visualizzare le immagini e a vedere programmi, hip hip urrá
ma...
ride bene chi ride ultimo...
da ieri la tv non trasmette piú video ma solo audio, sì solo audio per la precisione la radiooooooo

domenica 15 agosto 2010

brezza

stamattina sembrava una domenica in settembre... la brezza era un po' fredda per agosto, e le finestre spalancate infreddolivano Scogliera e la sua casa. l'unico raggio di sole peró che entrava dalla finestra era caldo.
ora la brezza non c'è piú o è molto leggera, riesce a malapena a sollevare di un paio di centrimenti la tenda con la velocitá della risacca di un mare completamente calmo.

un weekend in casa, con il corpo debole e la mente occupata a ricordare, sognare, arzigogolare e a fare vani tentativi di prevedere il futuro, da qui alla fine dell'anno.