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martedì 9 ottobre 2012

Pensieri di fine estate

Qualcuno direbbe che è già autunno ma qui nel profondo sud si va ancora in giro a mezze maniche.

Il sud, quello da cui vengo.
Di questo sud mi porto dietro i tratti somatici, il modo in cui pronuncio la "ci" quasi come una "sc" leggerissima. "Stasera andiamo a scinema?", l'amore per la mozzarella e l'insalata di pomodori, preferibilmente mangiati di sera sul balconcino con la brezza leggera che mi rinfresca la schiena. Del sud ho quel modo di fare che dà sui nervi alla gente del nord: parlo ad alta voce, se tengo a una causa tendo a fare comizi, un po' ovunque, un senso di ribellione trapela dal mio modo di fare ma di rado questa sorta di intolleranza sfocia in azioni di tipo pratico, sono diretta con la gente, anche troppo.
 La pioggia mi deprime, il sole mi dà energia. La vita senza caffé? Non e' una possibilita'. 

Con il mio sud ho un rapporto di amore ed odio.

Amo il sole e il mare, amo il vociare della gente, la disponibilità degli sconosciuti a darti un'indicazione, amo il modo di cucinare le verdure che esiste solo qui, le rocce a picco sul mare ricoperte di alberi e cespugli, le spiagge all'ombra alle 4 del pomeriggio ad agosto perché il sole si nasconde dietro le alte montagne. Amo le innumerevoli torri e torrette sgarrupate che ricordano un passato di guerre, di difesa e di conquista, un tempo in cui le città erano terre verdi senza palazzoni e automobili, i forti che si ergono orgoliosi su spunzoni di roccia da cui guardie medievali si godevano un panorama ineguagliabile. Amo le pelli abbronzate della gente e i gelati alla frutta che colorano il lungomare nelle sere d'estate.

Del mio sud odio l'atteggiamento remissivo della gente davanti a quello che non funziona. Odio gli autobus che non camminano, le linee di metropolitane mai usate e abbandonate, le strade trafficatissime senza strisce pedonali, l'assenza di macchinette obliteratrici ai binari della stazione, il traffico inenarrabile in cittadine di poco piu' di centomila abitanti, l'autostrada che autostrada non è, gli uomini che fischiano alle belle ragazze per strada, i sindaci indagati perchè hanno favorito società di mogli, figli e famiglia allargata.

Dal mio sud un giorno me ne sono andata, senza accorgermi delle conseguenze. Ho preso prima un treno e poi sono tornata. Poi un altro treno e sono tornata. Un aereo. Ma pioveva troppo e sono tornata di nuovo, ma per poco, perché al sud non riuscivo piu' ad abituarmi e ho preso un aereo che mi ha portato in un altro sud che in qualche modo è diventata la mia casa. Il nord di un altro sud dove c'era sole, mare, verdure mediterranee, treni e autobus che funzionano, gente aperta, disponibile e lavoratrice, gente con una forte identità nazionale e con una grande memoria storica, gente che ha voglia di migliorare, che crede in un mondo migliore e che si impegna ogni giorno per realizzarlo.

Da questo nuovo sud che mi ha accolto con un sorriso, un barbaro invasore mi ha portato via per restituirmi alla terra piovosa dove ogni 10 chilometri di costa si ergono scogliere scure, mai toccate dal sole. In questo nord vivo godendo della quotidianità e delle gioie che la vita mi offre da piu' di un anno, sognando di tornare al mio sud adottivo mentre di tanto in tanto faccio visita al mio sud natio.

E' ancora estate nel profondo sud, ma nel nord dove giorno dopo giorno lotto per la sopravvivenza l'inverno avanza ventoso e funereo, gli alberi perdono velocemente le foglie, i fiumi si gonfiano e rischiano di straripare.

In questa fine estate meditarranea i miei pensieri vanno alle amiche di qui, quelle con cui parlo a telefono una volta ogni tanto quando mi faccio un giro da queste parti, quelle con cui parlo tutti i giorni dalla verde irlanda, quelle che pur essendo nate nel sud adottivo che amo tanto hanno scelto l'italico suolo per mettere su famiglia e dare vita a bambini con nomi esotici.
In questa fine estate calda e dolce, le persone intorno a me mi hanno riscaldato di calore vero, con i loro racconti di bambini nati, di bambini che devono nascere, di storie familiari che sembrano uscite da una telenovela, di nuovi amori, di case nuove, portandomi in segno d'affetto mozzarelle, salami, castagne, accompagnandosi a me davanti ad una buona pizza, godendo con me di gelati, viaggi in mare, spiagge accoglienti.

E mentre io godo del mio sud, il mio barbaro amico dal profondo nord puo' solo immaginare quanto sia bello il sud.