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domenica 27 giugno 2010

domeniche

a volte ci sembra che la nostra vita sia cambiata un migliaio di volte, che anche se abbiamo memoria di quello che facevamo a 10 anni, a 15 a 20, e se sappiamo come siamo passati da una fase di vita all'altra, a volte ci sembra che siamo quasi persone diverse.

quando ero bambina le domeniche pomeriggio erano pomeriggi in famiglia. con mia madre e mia sorella, e mia nonna a guardare la tv o a leggere un giallo nello studio. erano film di disney in tv la sera, compiti a casa non fatti il sabato, chiacchiere tra noi. invece la domenica mattina era sociale, specialmente per via della messa, con il coro, gli amici, la gente. e cucinare. mia madre faceva i calzoni fritti o la sogliola indorata e fritta che si annoverava tra i miei cibi preferiti.

da quando vivo sola la domenica sera mi piace stare a casa. mi piace cucinare, pensare a me stessa, raccogliere i pensieri, proprio come quando ero bambina e lo facevo con mia sorella e mia madre.

stasera ad esempio, sono tornata a casa dopo una lunga passeggiata sul lungomare con un'amica e la prima cosa che ho fatto rientrata in casa-vabbè la seconda- è stato andare a spacchettare le verdure nel frigo, tagliarle a tocchetti e infilarle nel forno, a mò di ciamfotta. non che ne avessi veramente bisogno, infatti la cena pronta ce l'avevo giá e anche il pranzo per domani. ho giá cenato e le verdure sono lì ancora nel forno. zucchine melanzane e un peperone che odorano di menta e cipolla. la casa profuma di famiglia

mercoledì 23 giugno 2010

23 giugno

ho visto su wikipedia i Santi di oggi, sono santi con il cognome, e questo già la dice tutta.
Però che santo è domani non c'è bisogno di controllarlo da nessuna parte.
Domani è San Giuànn, come si direbbe a Napoli, e in Catalogna la festa comincia il 23 notte. Una masnada (che bella parola masnada*) di gente si catamina sulla platja a bere, a ballare e a sparare petardi, come già ci ha ricordato un altro catalano acquisito altrove.

Scogliera ha una strana relazione con questa festività, a metà tra l'impotenza e l'emarginazione. Per qualche recondito motivo sì, questa festa mi fa sentire impotente ed emarginata.

Insomma quello che davvero ci interessa è che a San Giuànn non si travaglia, non si lavora, ergo non si soffre. Quando studi lessicografia all'università ti spiegano questa cosa di come un lemma in una stessa lingua o in due lingue diverse cambia di significato nel tempo e passa designare qualcos'altro che ha con il primo singificato qualcosa in comune. In certi casi poi il lemma che ha mutato il significato cambia anche forma o qualche particolare della grammatica in qualchem odo per sancire dal punto di vista formale l'avvenuto cambiamento. Ad esempio in catalano Terra nel senso del pianeta di dice La terra, ma nel senso di suolo si dice El terra.

Insomma, non si lavora. Non si lavorerà, per essere precisi, perché al momento si lavora.

La primavera, perché si è vero che da lunedì siamo ufficialmente nell'estate ma nella pratica è ancora primavera, è la stagione degli amori. I nostri ormoni travagliano di più, la nostra pelle si fa più luminosa, ci sentiamo più belli, ci vestiamo meglio, notiamo gli uomini che (o le donne) che ci guardano in metropolitana e via discorrendo.

Questa cosa va bene quando hai un fidanzato o quando te lo fai in quella suddetta primavera. Altrimenti è un po' frustrante, perché quell'atmosfera sognatrice e da sogno si infrange contro uno scoglio di realtà, come un'onda invernale durante una mareggiata, quelle onde che frantumano i muretti difensivi dei lidi sul litorale...

Insomma c'è di buono d'altro canto che la primavera ti fa anche vedere il bello e sorridere, ma sorrideremmo di più senza questo cielo grigio, nevvero (avrebbe detto la mia prof di italiano del liceo)?


*Devoto e Olio dicono:
ETIMO Dal provenz. maisnadafamiglia, servitù’, dal lat. *mansionatagente di famiglia’, der. dimansio -onisabitazione

venerdì 18 giugno 2010

non di solo 'les corts' vive l'uomo

d



questo è essenzialmente un post di foto dedicato al mio inviato speciale a barcellona preferito, ovverossia il signor hanz
al grido del motto non 'non di solo les corts vive l'uomo' vi presento un po' di foto prese al parco della guinaueta una domenica in cui tanto per cambiare si festaggiava qualcosa.
la cosa carina erano i cartelli, sparsi per tutto il parco ed erano carini perchè erano, udite udite, gli stessi cartelli usati nel 1985 per la stessa festa di cui si celebrava l'anniversario.
insomma forse non era la sera migliore per caricare le foto perchè la mia connessione fa i capricci.
a presto.