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lunedì 17 agosto 2009

finestre

La casa antica con bosco a lato, le fontane con le ninfee, l'odore di alberi, non c'è piú. Il giardino giá da tempo non c'era piú, non si vedeva piú dalla strada che dava accesso alla viuzza su cui si affacciava la casa. Il giardino giá da tempo andavo a cercarlo con persone a cui volevo mostrarlo. Giá da tempo l'ho cercato per stradine di campagna con muretti di mattoncini marroni, percorrendo su massi ruscelli invernali, guardandone i fiori, passando sotto gallerie, cercando la strada per quel giardino che ormai dai anni è scomparso dai miei sogni, anche se io continuo a cercarlo come il paradiso perduto.
L'ultima volta che ho sognato di andare a cercare la casa e il giardino al posto della casa antica - e posta idealemente su una collina del salernitano non ben precisata e molto probabilmente inesistente - tutto il paesaggio attorno alla casa era brullo, come terra bruciata. La casa antica non c'era ma nella stessa esatta posizione c'era una casa grande come un palazzo, con i tetti come una casa di montagna, ma piú alta di una casa, piú grande. La casa era bianca e marroncino aranciato, all'inizio quasi mi piaceva, anche se ero delusa perché avrei voluto trovare la casa antica, e un po' nostalgica anche. Poi guardando piú attentamente la casa, noto un particolare strano. La casa ha il telaio delle finestre. E apparentemente ha finestre con minuscoli balconi. Ma guardando bene la finestra in realtá non c'è, è murata, con il muro che sporge all'infuori e dipinto dello stesso marroncino aranciato di altri dettagli del palazzo. Lo guardo così ammutolita. Chiedendomi il perchè di quella violenza al paesaggio, alla casa, al mio giardino, alla bellezza della vita. E mi sveglio.

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