C'era una stanza con un letto mezzo disfatto, con le lenzuola a quadri verdi e azzurri di ikea. C'era un pavimento di quelli delle case anni 50/60, quadrate con il lato di 30 o 40 cm, bianche, macchiate di poligoni irregolari marroncino chiaro, cappuccino, caffè macchiato e cose così.
Io dovevo fare pipì.
Guardavo avanti e c'era il figlio dell'amica di mia madre che pareva avesse appena utilizzato il water che era sul lato della camera da letto. A me mi fa un po' senso l'idea che il water sia lì e che ci sia il figlio dell'amica di mia madre che può vedermi. Però devo fare pipì. Mi avvicino, tutto il resto della scena scompare. Vedo solo la parte anteriore della tazza e una roba viscida e dotata di ventose di color rosa-marroncino che tenta di arrampicarsi, mentre si sente il rumore dello sciacquone. Ma la cosa marrone lotta strenuamente contro lo sciacquone e il suo tentacolo grasso e tenace affiora alla superficie con tutta la forza. Il polipo gigante si fa strada nella mia vita.
C'è che tutti noi, chi più chi meno a seconda della nostra sensibilità e della nostra esperienza, abbiamo gelosie, invidie, emozioni, affetti, desideri, rancori, senso di sconfitta. A volte alcuni di noi lottano contro questi sentimenti, che si insinuano inattesi nelle nostre vite, alla tua festa di compleanno o mentre sei in un barcon un'amica a goderti qualche prelibatezza ingrassante. Alcuni di noi, sempre gli stessi o anche altri, lottano anche contro le proprie paure, quelle che ci prendono così per caso e che di primo acchito non riconosciamo. La paura, tanto per dirne una, di una relazione amorosa, che infondo è da anni che desideriamo. La paura di prendersi cura di qualcuno e che quel qualcuno non si prenda abbastanza cura di te. La paura di dare troppo, più di quello che danno a te. O la paura, a volte quasi pietrificante, dei pettegolezzi inutili, della cattiveria gratuita e fine a se stessa. Ci sono momenti in cui tutti questi sentimenti si uniscono a formare un'enorme matassa di ansia all'interno delle tue ossa e della tua carne e momenti in cui come per magia la matassa si sbroglia e il filo si srotola contento sospinto da quel gatto arruffato che è la tua sempiterna voglia di vivere.
C'è che sappiamo che tutto finisce. C'è che sappiamo anche che nuove cose cominciano.
C'è che sappiamo che c'è gente capace di amore vero, anche se c'è gente, forse la stessa forse no, capace di odio agghiacciante.
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venerdì 12 novembre 2010
domenica 10 ottobre 2010
sogno con un doppio
c'era il mio ex e un suo amico del liceo. il mio ex era come me lo ricordo nell'ultimo periodo che stavamo insieme. il suo amico mi sembrava qualcuno conosciuto da sempre, appunto un compagno di scuola, un po' trasandato ma affidabile. a un certo punto qualcuno dice anche il nome e il cognome del compagno di scuola e a me nel sogno mi sembra normalissimo. poi mi sveglio e all'improvviso mi accorgo che il compagno di scuola era il mio ex com'era ai tempi del liceo e che il nome e il cognome del compagno di scuola sono in realtà il nome e il cognome del mio ex.
il sogno era popolato di gente, più o meno riconoscibile, probabilmente di periodi diversi della mia vita. il locale era come uno di quei pub di londra a soffitto altissimo, come quello dove prima c'era la banca d'Inghilterra. c'erano dettagli di antichità, la luce era la luce delle case negli anni settanta. Il mio ex sorrideva. Io ero contenta di averlo di fronte, e così sorridente.
Poi c'era il mare di Paestum, che si vedeva. La Paestum dei miei sogni non la Paestum reale. Una strada che corre vicino al mare con l'acqua che invade la strada. Tutto azzurro, acqua trasparente.
il sogno era popolato di gente, più o meno riconoscibile, probabilmente di periodi diversi della mia vita. il locale era come uno di quei pub di londra a soffitto altissimo, come quello dove prima c'era la banca d'Inghilterra. c'erano dettagli di antichità, la luce era la luce delle case negli anni settanta. Il mio ex sorrideva. Io ero contenta di averlo di fronte, e così sorridente.
Poi c'era il mare di Paestum, che si vedeva. La Paestum dei miei sogni non la Paestum reale. Una strada che corre vicino al mare con l'acqua che invade la strada. Tutto azzurro, acqua trasparente.
lunedì 17 agosto 2009
finestre
La casa antica con bosco a lato, le fontane con le ninfee, l'odore di alberi, non c'è piú. Il giardino giá da tempo non c'era piú, non si vedeva piú dalla strada che dava accesso alla viuzza su cui si affacciava la casa. Il giardino giá da tempo andavo a cercarlo con persone a cui volevo mostrarlo. Giá da tempo l'ho cercato per stradine di campagna con muretti di mattoncini marroni, percorrendo su massi ruscelli invernali, guardandone i fiori, passando sotto gallerie, cercando la strada per quel giardino che ormai dai anni è scomparso dai miei sogni, anche se io continuo a cercarlo come il paradiso perduto.
L'ultima volta che ho sognato di andare a cercare la casa e il giardino al posto della casa antica - e posta idealemente su una collina del salernitano non ben precisata e molto probabilmente inesistente - tutto il paesaggio attorno alla casa era brullo, come terra bruciata. La casa antica non c'era ma nella stessa esatta posizione c'era una casa grande come un palazzo, con i tetti come una casa di montagna, ma piú alta di una casa, piú grande. La casa era bianca e marroncino aranciato, all'inizio quasi mi piaceva, anche se ero delusa perché avrei voluto trovare la casa antica, e un po' nostalgica anche. Poi guardando piú attentamente la casa, noto un particolare strano. La casa ha il telaio delle finestre. E apparentemente ha finestre con minuscoli balconi. Ma guardando bene la finestra in realtá non c'è, è murata, con il muro che sporge all'infuori e dipinto dello stesso marroncino aranciato di altri dettagli del palazzo. Lo guardo così ammutolita. Chiedendomi il perchè di quella violenza al paesaggio, alla casa, al mio giardino, alla bellezza della vita. E mi sveglio.
L'ultima volta che ho sognato di andare a cercare la casa e il giardino al posto della casa antica - e posta idealemente su una collina del salernitano non ben precisata e molto probabilmente inesistente - tutto il paesaggio attorno alla casa era brullo, come terra bruciata. La casa antica non c'era ma nella stessa esatta posizione c'era una casa grande come un palazzo, con i tetti come una casa di montagna, ma piú alta di una casa, piú grande. La casa era bianca e marroncino aranciato, all'inizio quasi mi piaceva, anche se ero delusa perché avrei voluto trovare la casa antica, e un po' nostalgica anche. Poi guardando piú attentamente la casa, noto un particolare strano. La casa ha il telaio delle finestre. E apparentemente ha finestre con minuscoli balconi. Ma guardando bene la finestra in realtá non c'è, è murata, con il muro che sporge all'infuori e dipinto dello stesso marroncino aranciato di altri dettagli del palazzo. Lo guardo così ammutolita. Chiedendomi il perchè di quella violenza al paesaggio, alla casa, al mio giardino, alla bellezza della vita. E mi sveglio.
martedì 11 agosto 2009
sogni e corpo
Molte volte mi sono chiesta nella mia vita come il ciclo mestruale influenzi i sogni.
Per molti anni all'inizio delle regoleho sognato di correre inseguita, in situazioni piú o meno ansiogene, in genere in presenza di qualcuno che conoscevo. Ultimamente sogno bagni sporchi di sangue e altro, e spesso si sogni sangue, qando stanno per venirmi le regole, sangue in condizioni e situazioni diverse.
Stanotte ho sognato un morto, grasso, inpacchettato in una plastica nera, appoggiato sul davanzale senza finestre di una casa diroccata, che per qualche motivo penso che non fosse diroccata all'inizio del sogno. Nel sogno era come se sapessi chi era morto. Ma da sveglia no non lo sapevo. A un punto del sogno, prima della morte del morto doveva esserci mia madre. Quando il morto è giá moto, mia nonna viene a vedere la situazione. Nel sogno mia nonna è vecchia come non è mai stata, ha bisogno di qualcuno a cui appggiarsi, come mai nella sua vita reale, è piú magradi com'era e abbastanza incartapecorita. Peró lei veglia sulla situazione nel sogno, comanda cosa fare. E' come se sapesse chi è morto. Poi arriva anche sua sorella. Che guarda il cortile e l'albero prima frondoso e altro è rinsecchito e rimpicciolito, ma ha una sua bellezza, orientale direi. Mi dicono: lo puoi lasciare qui per adornare, lo metti in aria in modo che pensa e voli, sai che carino. E dicono a mia sorella di chiudere dall'esterno le finestrelle dell'altra casa (che si è materializzata all'istante) per evitare che succeda quello che è successo alla casa vecchia. Mia sorella nel sogno non ha piú di 15 anni e quando mi sveglio sono convita che sia la rappresentazione di me.
Poi svegliandomi da questo sogno che essenzialmente parla di me e di finestre che qualcuno chiude mi sono ricordata di un altro sogno di qualche giorno da... ma questo merita un post a parte...
Per molti anni all'inizio delle regoleho sognato di correre inseguita, in situazioni piú o meno ansiogene, in genere in presenza di qualcuno che conoscevo. Ultimamente sogno bagni sporchi di sangue e altro, e spesso si sogni sangue, qando stanno per venirmi le regole, sangue in condizioni e situazioni diverse.
Stanotte ho sognato un morto, grasso, inpacchettato in una plastica nera, appoggiato sul davanzale senza finestre di una casa diroccata, che per qualche motivo penso che non fosse diroccata all'inizio del sogno. Nel sogno era come se sapessi chi era morto. Ma da sveglia no non lo sapevo. A un punto del sogno, prima della morte del morto doveva esserci mia madre. Quando il morto è giá moto, mia nonna viene a vedere la situazione. Nel sogno mia nonna è vecchia come non è mai stata, ha bisogno di qualcuno a cui appggiarsi, come mai nella sua vita reale, è piú magradi com'era e abbastanza incartapecorita. Peró lei veglia sulla situazione nel sogno, comanda cosa fare. E' come se sapesse chi è morto. Poi arriva anche sua sorella. Che guarda il cortile e l'albero prima frondoso e altro è rinsecchito e rimpicciolito, ma ha una sua bellezza, orientale direi. Mi dicono: lo puoi lasciare qui per adornare, lo metti in aria in modo che pensa e voli, sai che carino. E dicono a mia sorella di chiudere dall'esterno le finestrelle dell'altra casa (che si è materializzata all'istante) per evitare che succeda quello che è successo alla casa vecchia. Mia sorella nel sogno non ha piú di 15 anni e quando mi sveglio sono convita che sia la rappresentazione di me.
Poi svegliandomi da questo sogno che essenzialmente parla di me e di finestre che qualcuno chiude mi sono ricordata di un altro sogno di qualche giorno da... ma questo merita un post a parte...
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