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mercoledì 12 marzo 2008

Gli emigranti (soprattutto napoletani e zone limitrofe) e la pasta

In Spagna dicono che la cucina spagnola è migliore di quella italiana, perché gli italiani mangiano solo pasta. Gli italiani rispondono: perché voi la pasta solo alla carbonara e alla bolognese la fate (che poi, ndS, avete mai parlato con un milanese all'estero che pensa che il sintagma "pasta alla bolognese" sia stato inventato all'estero, epperché a milano la pasta alla bolognese la chiamano ragù ma a Napoli 'o rraù è na cosa diversa). E VOI, dicoono gli italiani agli spagnoli, e VOI e sottolineo VOI non lo sapete in quanti modi diversi si può fare la pasta.
Ma non ci perdiamo in discussioni sui sughi, che solo un incompetente non sa che la pasta la puoi fare con tutto. Anzi sulle salse. Perché la parola "sugo" a me mi ha sempre fatto pensare al paesano del paesino minuscolo della provincia di Potenza che si vuole atteggiare e che la parola salsa ci pare troppo brutta, troppo di famiglia e quindi dice "sugo", perché "sugo" fa più chic. Ma a me quando mi dicono sugo io penso alla carne. Se uno mi dice salsa io penso invece al pomodoro fresco, con le fogliolone di basilico, con i capellini come me lo faceva mia nonna, ché mia nonna i capellini li adorava. E ogni tanto mi diceva: "e vieni a mangiare da me, che ci facciamo due capellini col pomodoro fresco, che a tua mamma e a tua sorella non piacciono i capellini e a me e a te sì" :-) (cazzo che nostalgia!)
Insomma mia nonna... a no... insomma il sugo, no ma che dico: la pasta!

Insomma, la pasta.

Quando sono andata a Londra la prima volta, taaaanti anni fa, pensai: cazzo hanno la pasta Barilla
e la pasta Antonio Amato. Scogliera pensiero: azz ma allora Antonio Amato non è tanto una pasta locale... allora ha ragione mia nonna che compra Antonio Amato e non mia mamma che dice sempre a mia nonna, ma perché compri Antonio Amato che fa schifo, è più buona Russo, De Cecco, Voiello?

A Galway, vendevano la pasta Roma. La vera pasta italiana. Poi vedi sul retro della confezione ed è prodotta a Dublino. Voi pensavate che taroccavano solo i CD e le magliette Gioggio Ammani? Vi sbagliavate! Gastronomicamente parlando in Irlanda taroccano tutto ciò che è italiano. Insomma dopo aver provato la pasta taroccata, impari che al Tesco vendono la Barilla. Sarà anche italiana, e certo meglio della Roma, ma... tu sei campana... a te ti piace la pasta di Gragnano. Non puoi vivere senza le molle Garofalo, i fusilli Voiello, i Rigatoni De Cecco.
Inizia la tua astinenza di emigrante, finché non viene a trovarti un fratello, sorella, zio, mamma, cugino, amico del cugino, e via discorrendo che verrà gentilmente incaricato di portarti due pacchi di molle Garofalo, due pacchi di Rigatoni De Cecco e magari due spaghettini Voiello.
Poi... di botto... un evento sconvolge la tua vita.
Una sera che ti manca il latte, alle 10 piemme, decidi di andare in uno di quei newsagent supermercatini, costosissimi, dove vendono un po' di tutto, gelati, pizze pronte, muffin, caffè, cibi pronti e gli yogut yoplait (parentesi: gli yogurt sono l'unica cosa più buona in Irlanda che in Italia). E...
Nel ripiano più basso dei prodotti cerealicoli cosa vedi? Un colore azzurro noto. Con riga gialla nota. Un pacco abbuffato. Pasta. Pensi: sembra il pacco dei rigatoni De Cecco. Ma poi dici: no sono fusilli. Metti a fuoco: Fusilli De Cecco!!!! Due pacchi di fusilli De Cecco che sorridono fra una folla di Paste biologiche ango-austro-ungariche!!! Due pacchi di fusilli De Cecco giusto sotto la vera pasta alla carbonara pronta della Knorr!!! E ti sorridono. Ti vogliono! Tu ricambi il sorriso e ti innamori. Afferri i due pacchi con cupidigia. Poi ti insospettisci. E dici. Italiani. Vera pasta italiana. Ti domandi: se 90 grammi di grana padano costano tre euri... se una pizza margherita costa nove euri... se i ravioli giovanni rana... insomma... un pacco di pasta De Cecco, quanto costerà?
E la risposta è subito detta. Un euro e sessantotto. Che a voi vi sembrerà un botto. E a me pure mi sembrava un botto. Ma vi posso dire che a Barcellona (e ve lo siete chiesti perché in italiano si dice barceLLona con due ELLE e in spagnolo - e in tutto il mondo - di sidece BarceLona, con una sola L?) costa di più. Almeno dieci centesimi in più. E a Bcn gli stipendi sono almeno il 25% in meno che a Galway.
Insomma, hai trovato il paradiso, la luce, il tuo dio. Al massimo dovrai rinunciare a una pinta ogni sabato che ripagherà il prezzo di due pacchi di mezzo chilo di pasta. Insomma il tuo fabbisogno settimanale, bisettimanale nel mio caso.
Ma poi vai la settimana dopo allo stesso negozio all'incrocio di monroe's ... e scopri che non ce li hanno mica sempre? E quindi cominci a passare per il negozietto tutti i giorni, per aggiudicarti ogni volta i due pacchi prima di tutti gli altri italiani :-) hihihi

Barcellona invece è una metropoli. Sotto il mio ufficio un ristorante italiano -solo da asporto-, il cui proprietario... ma tu guarda... è argentino, vende tutti e dico tutti i tipi di pasta De Cecco e Voiello. Quasi due euro l'uno. E tutti ma dico tutti i tipi di biscotti del mulino bianco. Ma ti devi fare un mutuo per comprarli. A Natale il pandoro Le Tre Marie costava 13 euri. Hai capito niente.

E qua comincia la mia storia. Che si intitola... non ve lo dico il titolo, e sennò capite già tutto. Meglio che leggete
Ma voi:
li avete mai visti/mangiati/cucinati IN ITALIA gli spaghetti rigati?

Sì, avete capito bbene, rigati! Come i rigatoni ma spaghetti :)
Io li ho visti per la prima volta una settimana fa al Carfur.
All'estero gli spaghetti sono in genere immangiabili, io non ci provo nemmeno a comprare le varie Pasta Roma e Pasta Gallo (leggesi "gaglio"). Però trovandomi in una terra dove un pacco di pasta de Cecco costa 1.90 direi che se trovo un pacco di spaghetti Agnesi (che pare sia una delle poche marche esportate sia in Irlanda che in Spagna), anche se sono spaghetti RIGATI, li compro.
E vaggia ric' a verità, erano proprio bbuoni.
Ora da habituè dei prodotti a marca italiana creati solo per esportarli (vedi i sughi pronti De Cecco) sono andata a cercarmi "spaghetti rigati" in gugol.
Mi uscivano siti in inglese. E allora ho impostato la ricerca per le pagine in italiano.
E che trovo?
Spaghetti rigati Divella, 60 centesimi :-)
E spaghetti rigati Agnesi. Non solo per l'export.
Cioè lo so che a voi non ve ne fotte un biiip, però, voi non vi potete immaginare quanto sono venuti buoni.
Panna (si lo so spaghetti con panna suona male, ma avevo voglia di panna e di spaghetti).
Champignon
Rosmarino
Cipolla
e pepe nero.
E pure il messicano si leccava i baffi.

E mo (parola dell'italiano meridinale discendente diretta del latino "mox",nota di Scogliera la linguista would-be) beccatevi il sondaggino.
Rispondete nei commenti per favore. L'argomento mi interessa particolarmente.

Il sondaggio è:
Domanda uno
In italia avete mai mangiato gli spaghetti rigati?
Risposta A) Sì, passate alla domanda due
Risposta B) No. Il vostro sondaggio termina qui. Grazie di aver partecipato.

Domanda due
Di che marca erano gli spaghetti rigati che avete mangiato?
Risposte libere

:-)
Grazie di aver partecipato. Tornate a trovarci!

1 commento:

Anonimo ha detto...

niente spaghetti rigati! mai mangiati, mai visti! e io sono una buona forchetta, di genitori meridionali e bravi cuochi!!!!!
a parte ciò, non vivrei all'estero solo per il cibo, ahimè...
un bacione