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martedì 8 luglio 2008

Qualche giorno fa

  • Mentre sto qui e rileggo una cosa scritta da me, mentre penso a ciò che voglio scrivere…
  • Mentre sto qui a scrivere su un file di word perché la mia connessione a Internet è knocked out

Vorrei poter dividere questo momento in cui mangio da un calice un sorbetto a limone d’indubbia bontà col mio compagno.

  • Qualcuno che assapori le cose nel modo in cui le assoporo io.
  • Qualcuno per cui mangiare un gelato in un calice, col venticello estivo che entra nella stanza, seduti su un letto arancione, dopo aver visto un film che ti ha emozionato e fatto pensare abbia lo stesso sapore che ha per me.

Ripensando per un secondo a i topi non avevano nipoti. Palindromo. E alla frase che dice Pietro: Sator qualcosa e la ruota, che non la posso citare correttamente senza google. OMG. che questa volta invece di Oh My God potrebbe essere Oh Mio Gugl.

...comunque… dividere Sator qualcosa e il sorbetto al limone del corte inglés con un’anima. Un’anima fratella. Come una volta facevo con pitte, kebab, col baverplatte di cui poi s’innamorò anche lui… Perché io a mangiare sono sempre stata più brava di lui. L’unica cosa. E amare… forse…

E l’amore non lo so se è trasparente.

Insomma volevo raccontare una storia:

C’è un uomo che ha una figlia e la ama. E lo fa. Si dimentica di tutto e la ama. Però, stranamente, la vita non si dimentica di lui. Lo vanno a trovare nei giardini di fronte alla scuola. E mangiano al bar. Poi arriva una donna. E fanno sesso. Sesso, non l’amore. Lei si era tolta la fede. E insomma lasciamogli la loro intimità che vedere gente che fa cose che io non faccio mi frustra. Poi cade la neve. L’uomo entra in macchina e se ne va. E poi un uomo dalla voce profonda, un uomo che ha la voce come il mio uomo, quello ideale, che non c’è, canta. Canta dell’amore. E tutti si fanno trasportare dalla musica.

La musica finisce e pure i titoli di coda, ma le luci non si accendono. Io mi alzo e dietro di me c’è la ragazza con le unghia lunghe e il suo fidanzato dall’aspetto mefistofelico e gli occhi da bravo ragazzo.

E c’è L., appassionata di cinema. Che mi dice che le è piaciuto e commenta. Che una messicana sapesse chi era Moretti mi ha emozionato.

Ma poi ho scoperto che sa tutto il tuttibile sul cinema. E ho pensato alla mia famiglia cinefila e alle mia amiche cinefile. Però L. sa più di tutti messi insieme.

Io e le mie donne.

Insomma, è meglio se approfitto del fatto che non posso accedere a Internet per recuperare un po’ di sonno. Una notte disintossicante. Mi leggo un po’ di Santovito và. E intanto P. si gode la vita con un’altra.

…San Marco senz’altro anche il nome di una pizzeria… Stefania affondando Stefania ha lasciato un bambino…

Erano scarpe su san pietrini di tanti anni fa

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stasera sono entrato in MSN: speravo di trovarti, perchè volevo rifarmi gli occhi guardando il tuo bel viso; ma tu non c'eri.

Va beh, sarà per un'altra volta...

Anonimo ha detto...

eheheh, il solito adulatore. Menomale che sono abbastanza vecchia per non prenderti sul serio :-)