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giovedì 10 dicembre 2009

Al matì em llevo als tres cuarts de vuit

Certe mattine ti svegli e guardi intorno a te. E per qualche motivo quello che vedi non ti piace. È che forse la sera prima te ne sei andata a dormire con quella sensazione che quello che avevi provato nei giorni precedenti poteva essere un'apparenza. Qualcosa ti ha reso triste ieri. Stamattina quindi ci hai messo del tempo per riuscire a renderti conto, come normalmente fai la mattina, che sei fortunata. ad avere un tetto. un letto caldo. sorrisi. e altro.

Mentre scendevo le ripide scale del palazzo antico e guardavo con gli occhi verso il basso le mattonelle rosse, quelle di una volta, che ora non ci sono più, graffiate dagli anni, ho pensato alle scale che ho sceso e salito. Ai portoni, di vetro e ferro, agli ascensori -dove c'erano-, ai citofoni, alle voci che rispondevano ai citofoni. Ai "Benvenuta nella nostra casa", ai sorrisi di chi mi aspettava felice di vedermi e a chi chiudeva la porta dietro di me domandandosi già quando ci saremmo rivisti di nuovo. Ho pensato alle città.

Finita la scala, passato il portone, la strada mi attendeva densa già di gente e automobili. Odore di città widely spread. Ho girato a sinistra, nei vicoli da paesino di collina con i palazzi bassi e quella sensazione di famiglia, calore, casa accogliente, amore. Il mio vicolo scendeva verso il basso, verso la costa che si affaccia sullo stesso mare su cui sono nata. Chissà se mia madre dalla finestra della cucina guardava quel mare. Io scendevo, pensando a quella strana vena di tristezza e alla differenza tra l'essere di destra e l'essere di sinistra.

I blue-jeans che sono un segno di sinistra
con la giacca vanno verso destra
il concerto nello stadio è di sinistra
i prezzi sono un po' di destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
I collant son quasi sempre di sinistra
il reggicalze è più che mai di destra
la pisciata in compagnia è di sinistra
il cesso è sempre in fondo a destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
La piscina bella azzurra e trasparente
è evidente che sia un po' di destra
mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare
sono di merda più che sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Può davvero condizionare la tua vita il fatto, ad esempio, di avere un compagno di destra, anche se tu ti senti inevitabilmente di sinistra, se credi nell'assistenza medica gratuita, nelle uguali possibilità per tutti, nell'ingiustizia di una società in cui i ricchi possono studiare di più e meglio dei poveri, dove la gente viene giudicata per come veste? Può?

Ai posteri l'ardua sentenza, diceva il poeta.
Camminavo per il mio vicolo, senza davvero cercare una risposta alle mie domande, quando di repente vedo comparire da dietro a un palazzo modernista verdamente e florescamente decorato timido, ma caldo e giallo più che mai, l'invernale raggio di sole che martedì cercavo disperamente nelle piazzette di Gracia senza troppo successo.
Scendevo in quella direzione, accecata dalla luce eppur felice. Scendevo, scendevo sempre di più. Il sole come stella cometa sul mio cammino.
Poi i palazzi diventano più alti e la geometria squadrata. Sono sul marciapiede a mano derecha e scendo. Incrocio quel pezzo di Carrer Provença dove la carreggiata è divisa in due da uno stand del bicing. Mi giro di un centinaio di gradi verso destra, il raggio di sole si è infranto contro i comignoli della Pedrera, che vedo da dietro, ma pur frantumato come tra gli infiniti angoli di un prisma mi chiama, illuminando il roccioso Gaudì del suo giallo brillante color bianco d'uovo.

Scendo, scendo, scendo, e passo –di nuovo- davanti all'albergo dove il nero con i capelli brizzolati vestito come un dipendente d'hotel da film americano, con palandrana rossa dai giganteschi bottoni dorati, mi saluta con entusiasmo come se fossi un cliente o qualcuno che aspettava che passasse. Non passo di lì tutti i giorni. E quando è lì a salutarmi ho ogni volta quella sensazione che mi aspettasse.
Il raggio di sole non c'è già più e il suo abbraccio caldo è ora diventato umidità squadrata dell'esciampla. Il mio umore è statico. Mando un sms. Un sms di sinistra. A cui il destinatario di destra non ripsponde.



Mentre seguivo il raggio di sole nelle mani avevo una busta rossa, con dentro un pacchetto rosso e un'etichetta arancione con la scritta bianca Natura. Il topo di plastica che è lì dentro non ha niente di naturale. Un omaggio al capitalismo. Come tutta la mia vita d'altronde. Si può essere di sinistra in una società di destra? Pace all'anima delle vecchine.

Ora guardo siti di storia per capire se la dittatura di Hitler era di destra o di sinistra. E scrivo a voi i miei pensieri.

ti porto in dono un raggio di sole per te
un raggio di sole per te
che cosa pensi tu

10 commenti:

hanz ha detto...

ma che bello...

A picco sull'oceano ha detto...

ma grazie... :)

neru ha detto...

bei colori. bei saluti. ci posso aggiungere il mio?
sembra di stare lì. devo tornare da quelle parti, devo. mi hai fatto venire voglia.
certo che mettere insieme gaber e jovanotti...
ché poi mi piacerebbe proprio sapere bene cosa vuol dire oggi essere di destra e di sinistra.

A picco sull'oceano ha detto...

eh, neru,secondo me se vieni anche tu il tipo dell'hotel saluta ancora di più :)

E pure secondo me destra e sinistra non significano niente. Sono categorie culturali. Ieri ho avuto una discussione con un amico che sostiene che Hitler era comunista.

E torna :)

hanz ha detto...

non sono così convinto che essere di destra o di sinistra non significhi niente. di certo (per me) non deve significare contrapposizione finto-ideologica tra persone o partiti politici che alla fine si comportano in maniera esattamente uguale, o troppo poco differente.
io sono di sinistra, mi sento intimamente di sinistra, e proprio per questo in 20 anni (quasi) di votazioni in italia ho sempre avuto una grossa crisi al momento di mettere la crocetta. sono sempre più tentato di non votare più, ma poi penso a cosa cantava gaber nella straordinaria "le elezioni" e ci vado...
a parte la politica, la sfida è riuscire ad essere di sinistra (con quelle idee e quelle convinzioni lì) in un mondo consumistico come il nostro, come dici tu. sfida difficile e forse persa in partenza: io mi struggo per le ineguaglianze sociali e -per dire- ho circa un migliaio di cd in casa. come mio padre non manca di farmi notare, sono bei soldini. bella coerenza no? però.. però è quella la sfida, secondo me, e un modo di coniugare le cose c'è.
certo, poi arriva il giorno che ci si innamora di uno o una di destra, e la frittata è fatta. :-)

oggi mi sono svegliato (da poco) serio e palloso lo so, scusate. penso troppo. questo sì che è essere di sinistra! :-D

A picco sull'oceano ha detto...

eh anche io penso troppo.
Oggi ho il magone per di piú

Buon weekend

hanz ha detto...

que pasa?
anch'io mi sono svegliato storto. è una di quelle giornate che sono in piedi ma non so che fare. perdo tempo. devo uscire, ma non mi va, e non mi va di stare in casa.
sono inquieto, avrei bisogno di qualcuno ma non c'è.
stamattina mi sento un po' solo.

A picco sull'oceano ha detto...

a volte succede.
Io me ne torno a letto. Non sono molto in vena di parlare oggi.
Non ti sentire solo. Il segreto è che nella vita c'è sempre qualcuno che ci ama dietro l'angolo, solo che a volte non lo vediamo.

hanz ha detto...

chissà, forse hai ragione.
mi fai venire in mente questa canzone dei La Crus. si intitola "Non dormire"...

Non c'è tempo che rimanga
ad illuminare il giorno
devo scendere la sera
e vegliare il tuo ritorno
non c'è luce che si accenda
nessun punto nella notte
dove appendere domande
e tu sai che sono molte
metto insieme troppe cose:
suoni e sogni, notti e ore
ora scioglierli è fatica
troppi nodi dentro il cuore
troppe carte da giocare
troppo spesse le parole
se lo zucchero che avevo
ora è polvere e dolore

Non dormire in questa notte
c'è un silenzio che ti chiama
quel silenzio sono io
quando ogni senso frana
ora siediti ed ascolta
c'è un amore fuori al freddo
che ha risate per l'inverno
e lascia graffi sotto il cielo
prova a chiedergli se entra
fagli posto in questa stanza
con le mani fagli un nido
dagli tempo con pazienza
fagli prendere coraggio
e apri il nido delle mani
puoi lasciargli aprir le ali
che non fuggirà domani

fagli prendere coraggio
e apri il nido delle mani
puoi lasciargli aprir le ali
che non fuggirà domani

Anonimo ha detto...

gaudì era, se lo si può tratteggiare categoricamente, destrorso...anche se la sua firma e il suo rivoluzionario genio lo elevano a paladino della sinistra ribelle...e incatalogabile:)...

invidio i tuoi occhi barcellonesi...:)

chandrasekar.splinder.com