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domenica 4 luglio 2010

un coacervo di pensieri intersecantisi

insomma ecco qui le nostre paure, tutti ne abbiamo
io ne ho una nuova, di essere odiata
non so se è una vera paura, di quelle che mi porterò dietro, o solo una paura contingente. direi piú la seconda
a un certo punto della tua vita diventi il bersaglio dell'odio di qualcuno che hai amato... e ti chiedi il perché... sai che non ha molto senso chiederselo, che l'odio è un po' come l'amore, nasce y ya está

forse le tue domande sono un po' frutto del senso di colpa, perchè quando quella persona ti ha escluso dalla sua vita, in qualche modo tu ti sei sentita liberata

hai la testa piena di pensieri, di tutti i tipi, non solo su di lei e il suo odio... hai pensieri sull'amicizia in generale, su come nasce, su come si rafforza, hai pensieri sulle relazioni d'amore nella tua vita e su quello cerchi. di striscio ti sei anche chiesta quali dovrebbero essere le tue prioritá.

quest'anno a metá anno mi accorgo che alcune delle cose che volevo raggiungere le ho giá raggiunte. ho avuto coscienza di me stessa, ho fatto degli sforzi e ho ottenuto il risultato. mi sembra di essere cambiata molto, da questo punto di vista.

è vero sì che le persone a cui vuoi bene lo sanno, e che tu sai che ti vogliono bene e che dirselo è un di piú quasi sempre. quasi.

sembra che uno parli di paure e si senta o venga subito visto come debole. ma c'è una differenza. le paure relative a cose che abbiamo giá affrontato una volta, ci fanno paura lo stesso, ma le affrontiamo con piú tranquillitá perchè sappiamo che ce l'abbiamo fatta giá una volta. è un po' come con l'amore. se giá siamo stati innamorati una volta, quando il sentimento si avvicina, nostro malgrado, inatteso, lo riconosciamo comunque. e ci domandiamo 'ma non sará mica che per caso mi sto innamorando?'. ma affrontiamo la cosa con piú serenitá rispetto alla prima volta. almeno credo.

il penultimo libro di camilleri che ho letto mi ha lasciato un'impressione forte, perchè c'è montalbano che nel corso di un'indagine conosce un tenente donna della capitaneria di porto, una 33enne belissima e prova un'attrazione fortissima. non solo fisica. prova emozioni dimenticate. balbetta, non riesce a pensare ad altro. poi scopre che anche lei prova lo stesso. dopo essersi visti una volta sola, o due. lei gli confessa le sue emozioni e lui sente la paura di lei di fronte a quelle emozioni che significherebbero un cambiamento di vita. un fidarsi cieco. un darsi anima e corpo. lui, nel momento in cui avverte la stessa paura, comprende il fuggire di lei. quando lui si decide a lasciarsi andare al tumulto dei sentimenti...

mi ha scosso.
molte volte negli ultimi 5 anni ho pensato alla paura di amare. in questi 5 anni ho avuto piú volte voglia in momenti diversi di un compagno. ma l'ultima volta che ho avuto un'occasione non mi sono lasciata andare. non è una cosa facilmente spiegabile. ma a volte una cosa ti sembra così buona che ti spaventa. nel mio caso non ero innamorata, perchè era qualcuno che conoscevo appena, ma era qualcuno che corrispondeva ai miei 'canoni', a quei canoni voglio dire che ho avuto per gran parte della mia vita, perchè ora a dire il vero non ne ho piú. non so se i pregiudizi li ho abbattuti io o si sono abbattuti da soli. è difficile dire perchè uno non si lascia andare. nella fattispecie non credo che la persona in questione meritasse il mio lasciarmi andare, ma credo che se io non fossi stata ingessata le cose sarebbero state un po' diverse. non tanto, solo un po'.

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nota a piè di pagina - coacervo, parola cara alla mia prof d'inglese dell'universitá
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poi passa, quel groviglio si scioglie, un giorno così, su uno scoglio al bordo di un mare azzurro blu verde, quando soffia il vento, tu hai un libro per le mani e qualcuno che ti vuole bene da sempre è lì affianco con un altro libro tra le mani. e vi godete il sole. e il fatto di essere insieme, cosa che avviene di rado.

poi passa. vedi gente felice e contenta intorno a te. respiri l'aria di vacanza. respriri l'amore. vedi il tempo che passa tra i solchi nel viso di chi ti sta di fronte. vedi partite che non vedi più. vivi. y ya está.

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nota a piè di pagina - o forse era la mia prof di italiano delle medie
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