la mia testa era lì, appoggiata sulla sua spalla, mentre lui guidava la sua fiat-qualchecosa nera fiammante, dopo un giorno in giro per la capitale, diretti al tesco della sua cittá. io stanca, distrutta, semiaddormentata sul sedile accanto al suo
lui lì tranquillo a guidare come se fosse la cosa piú normale del mondo essere in macchina insieme e andare al supermercato
senza niente da dire senza tante parole...
quel senso di normalitá spirava in tutta la macchina che attraversava una cittá di palazzi biancogrigi con un'architettura per me inconsueta
quella normalitá che a volte ci manca
normalitá di sentimenti di cui è inutile parlare
di vite che anche se insieme per 5 giorni vivono quei giorni come fosse l'eternitá
normalitá di un amore silenzioso e discreto
normalitá di un odore noto e speciale, di un gesto normale eppure così speciale
in un grande magazzino una volta al
mese, spingere un carrello pieno
sotto braccio a te
e parlar di surgelati, rincarati
far la coda mentre sento che
ti appoggi a me...
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