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domenica 3 ottobre 2010

del ritorno di Montalbano e di altre amenitá

'Perchè quand'è che se n'era andato Montalbano?' direte.
non credo se ne sia andato da nessuna parte, è sempre lì a Vigata nel suo commissariato.
ma se n'era andato dalla mia vita, avevo finito i libri e ho dovuto aspettare di andare a svaligiare la libreria di mammá per riportarmelo qui. ora c'è. e stamattina in metro mi ha fatto piangere. che novitá. questo blog è pieno delle storie dei miei pianti. era lì che guardava 'la vita è bella' e piangeva accorgendosi di ció che mancava alla sua vita. 30 cannoli comprati per qualcuno e 4 ore di macchina. e pianti a telefono con Livia.

un po' così mi sento a volte.

poi in un discorso sul piú e sul meno, esce fuori un discorso sul modo di relazionarsi ai bambini. La ragazza dalle unghia lunghe dice che lei spesso è l'unica tra i suoi amici a non fare smancerie ai bambini e che lei ha la certezza di non volere figli e che non è una giovincella.

qualcun altro dice, in un altro luogo e in un altro momento, che quando lui ha portato i suoi figli nessuno a parte me si è avvicinato a salutarli a guardarli e nessuno gli ha detto nulla, come se fossero trasparenti.

in un altro posto ancora qualcuno ieri sera faceva fotografie a bambine che ballavano swing, guardandole con occhi inteneriti e riservando lo stesso sguardo a tutti i bambini nei paraggi.

al ristorante c'èra questo mini dumbo di tre anni massimo, bruttino, con la testa piccola e il muso murino e due orecchie giganti ma così dolce, così dolce, da riempirlo di baci seduta stante, mentre il padre gli arrostiva la carne sotto i suoi occhi.

in un posto virtuale qualcuno scriveva
- ormai sono sicura che sto per sposarmi e che avrò delle bambine bellissime come le cubiste
qualcun altro rispondeva
- anche io vorrei un bambino

1 commento:

A picco sull'oceano ha detto...

E ora ce l'hai un bambino, amico mio