C'era una stanza con un letto mezzo disfatto, con le lenzuola a quadri verdi e azzurri di ikea. C'era un pavimento di quelli delle case anni 50/60, quadrate con il lato di 30 o 40 cm, bianche, macchiate di poligoni irregolari marroncino chiaro, cappuccino, caffè macchiato e cose così.
Io dovevo fare pipì.
Guardavo avanti e c'era il figlio dell'amica di mia madre che pareva avesse appena utilizzato il water che era sul lato della camera da letto. A me mi fa un po' senso l'idea che il water sia lì e che ci sia il figlio dell'amica di mia madre che può vedermi. Però devo fare pipì. Mi avvicino, tutto il resto della scena scompare. Vedo solo la parte anteriore della tazza e una roba viscida e dotata di ventose di color rosa-marroncino che tenta di arrampicarsi, mentre si sente il rumore dello sciacquone. Ma la cosa marrone lotta strenuamente contro lo sciacquone e il suo tentacolo grasso e tenace affiora alla superficie con tutta la forza. Il polipo gigante si fa strada nella mia vita.
C'è che tutti noi, chi più chi meno a seconda della nostra sensibilità e della nostra esperienza, abbiamo gelosie, invidie, emozioni, affetti, desideri, rancori, senso di sconfitta. A volte alcuni di noi lottano contro questi sentimenti, che si insinuano inattesi nelle nostre vite, alla tua festa di compleanno o mentre sei in un barcon un'amica a goderti qualche prelibatezza ingrassante. Alcuni di noi, sempre gli stessi o anche altri, lottano anche contro le proprie paure, quelle che ci prendono così per caso e che di primo acchito non riconosciamo. La paura, tanto per dirne una, di una relazione amorosa, che infondo è da anni che desideriamo. La paura di prendersi cura di qualcuno e che quel qualcuno non si prenda abbastanza cura di te. La paura di dare troppo, più di quello che danno a te. O la paura, a volte quasi pietrificante, dei pettegolezzi inutili, della cattiveria gratuita e fine a se stessa. Ci sono momenti in cui tutti questi sentimenti si uniscono a formare un'enorme matassa di ansia all'interno delle tue ossa e della tua carne e momenti in cui come per magia la matassa si sbroglia e il filo si srotola contento sospinto da quel gatto arruffato che è la tua sempiterna voglia di vivere.
C'è che sappiamo che tutto finisce. C'è che sappiamo anche che nuove cose cominciano.
C'è che sappiamo che c'è gente capace di amore vero, anche se c'è gente, forse la stessa forse no, capace di odio agghiacciante.
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