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giovedì 28 agosto 2008

come io e te che stiamo a guardare tutte queste cose passare

Cose facili: trovare il sito dell'Università di Barcelona e scoprire tutto, tutto ma proprio tutto riguardo al corso di laurea a cui ti vuoi iscrivere.

Cose difficili: capire dove si deve andare per iscriversi all'università di Barcelona


Cose facili: decidere come vestirti per andare a mangiare una pizza napoletana

Cose difficili: trovare le chiavi di casa ammishcate al tuo disordine prima di uscire per andarti a mangiare una pizza napoletana


Cose facili: fare quattro chiacchiere in messenger con l'uomo col cellulare

Cose difficili: non farti prendere dalla nostalgia quando fai quattro chiacchiere in messenger con l'uomo col cellulare




È venuto qualcuno, baby, che non si è presentato.
È venuto lo stesso, baby, ma non era invitato.
È venuto qualcuno, baby, che ci guarda e sta zitto,
e c'è qualcosa che cambia sotto questo soffitto.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

è una canzone la cosa in fondo? bella!
ah ti iscrivi all'università? A cosa? Brava!
abbasso la nostalgia.

A picco sull'oceano ha detto...

Desde, sia il titolo che la cosa infondo sono una canzone: "Cose" di De Gregori.

Non credo chem i iscriverò all'università, è un po' complicato, però mi piacerebbe tornare alle sudate carte...

Anonimo ha detto...

vuoi dare i miei di esami? NON NE POSSO PIUUUUUUU'

A picco sull'oceano ha detto...

eheheh :-)
io gli esami che tu stai dando ora li ho dati dieci di anni fa :-)

Coraggio, coraggio. Finirà e fra dieci anni vorrai tornare indietro :-P

Anonimo ha detto...

Cose facili: vedere l'Università di Barcellona.

Cose difficili: imparare il catalano in caso ti ammettano come iscritto.

A picco sull'oceano ha detto...

il catalano si capisce.
Leggere una pagina scritta in catalano non mi comporta più fatica che leggere una pagina scritta in castigliano.
L'importante è che lal ingua all'esame possa essere il castigliano. Non credo ci sia come pre-requisito un certificato di ocnoscenza linguistica del catalano.
Più che altro quello chemi preoccupa è il "in caso ti ammettano".
Devo dire che mi dimentico sempre che l'università non è più strutturata come lo era quando l'ho frequentata io.
E devo dire chel'idea di studiare come se fossi un pollo allevato in batteria non è che mi piaccia. L'università e lo studio sono un'altra cosa... già... e chi si laurea per la seconda volta dovrebbe essere libero di avere i suoi tempi e di trarne piacere...

Anonimo ha detto...

Mi sa che quel tipo di "libertà" lo dà solo l'Università italiana ;)
Per come è strutturata in Spagna (almeno qui) se non dai gli esami previsti nell'anno accademico, devi pagare le tasse aumentate di una quota per ogni esame che non hai ancora sostenuto. Insomma, c'è gente che arriva a dover pagare anche 7mila euro per un anno d'iscrizione.
Comunque rinnovo l'invito di Desde: se vuoi dare i miei, accomodati pure, lì ci sono i libri, ed io vado di là a preparare il caffè ;)


(Ed iscriverti in Italia?)

(virginiamanda)

Flavio Villani ha detto...

Cosa buona: mangiare la pizza napoletana
Cosa migliore: fare il bis
Cosa ottima: berci una bella Estrella Damm gelata
Cosa facile: macchiarsi mentre si mangia la suddetta (bevendo la summenzionata)
Cosa difficile: smacchiare la sunnominata maglietta

A picco sull'oceano ha detto...

Flavio: Super LOL!!!

Virgh, no ma io l'univeristà nella mia città non la farei mai. In più, mi è venuta voglia di studiare filogia hispanica perché sto qua...