armonia nei sentimenti, capacità di provare emozioni, originalità e sauarfer nel lavoro. Fino al giorno xxx settembre in cui pare che dovrei innamorarmi per davvero.
Se non fosse che l'oroscopo già me l'ha detto più volte quest'anno che mi innamoravo.
E devo dire che la voglia e la predisposizione ci sono.
Manca la meteria prima.
Ma la verità è che non c'è più nemmeno la fretta, non c'è l'ansia, c'è una strana sicurezza che arriverà. Quando dovrà arrivare. Quasi invisibile. Ma subito bene accolto.
E c'è la conapevolezza che il passato è il passato. Quasi come una vittoria.
C'è quella strana percezione della vita che mi dice con precisione e istintivamente se sto perdendo del tempo, che mi fa evitare di mettere energie in cose o persone che non le meritano. Che mi fa andare avanti per la mia strada, perché poi alla fine per me è ancora vero quello che mi insegnò mia madre da bambina, che è meglio soli che male accompagnati. Dove male non vuol dire che la persona che ti accompagna non è buona, ma solo che non è quella giusta per te.
E se Farewell mi fa piangere perché l'ex uomo della mia vita non è più mio, è proprio questa consapevolezza che mi fa sentire forte, forse perché so come ci sono arrivata. Perché so che passo dopo passo, ragione dopo ragione, discussione dopo discussione, errore dopo errore, sono arrivata fin qui. Fino a questa città multilungue ma con una sola tradizione a cui i più devono adeguarsi se vogliono integrarsi.
E insomma anche il terzo dei tre pensieri si è rivelato ampassan. E questa volta non penso nemmeno che dipenda da me. Non penso che potevo fare le cose meglio. Non penso che potevo evitare qualcosa. Penso che ho fatto quello che mi andava di fare, e che proprio perché l'ho fatto so quello che voglio. E quindi quello che non voglio.
E intanto ho un'amica, che dopo domani compie gli anni. Molti meno di me. E sono contenta di passare il suo compleanno con lei, mangiando pizza. Lei che non lo festeggia mai. Lei che prima mi diceva di no e ora si lascia trascinare dalla mia voglia di vivere.
Il fatto di lasciare un segno nella vita e nel sorriso della gente, è anche questo che dà forza. O almeno che dà forza a me. E intanto oggi la mia collega tornata a lavoro dopo due settimane mi ha detto: oh, ma lo sai che ti sei fatta proprio secca. Erano almeno 10 anni che qualcuno non associava a me la parola secca. E oggi ho comprato il biglietto per tornare a casa. E mentre lo compravo mi sono accorta che l'ho comprato per il giorno del compleanno dell'uomo col cellulare nuovo. Ma non ci sarà il suo compleanno. Non ci sarà lui. Né io e lui. Ci sarò solo io, a casa, felice con la mia famiglia. E questo anche è forza. Che poi è anche lo stesso giorno in cui l'oroscopo dice che mi innamorerò. Non che ci creda, eh. Cioè negli oroscopi sì, ma in questa cosa qui no.
Voglia d'amare.
6 commenti:
a me persino Paolo Fox aveva predetto cose fantastiche per quest'anno... e invece... ciccia! solo Brezny ci si avvicina!
A me "secca" fa pensare ad "arida".
Ma non voglio sminuire la portata del complimento! :-)
La voglia di amare cui fai riferimento, intesa come desiderio di dare (di darsi), presuppone ricchezza, sovrabbondanza... ciccia!
:-)
Scherzo!
PS Ingiòi dauntaim & la pizza napulitana!
e pecché tu nossei napoletano. Pecché da noi "sicc" vuol dire "magro", "sicc sicc" "molto magro" :-)
Anche a Roma "secco" sta per "magro".
In Finlandia non saprei!
:-)
senti tu.
ora, d'accordo che arrivo tardi e leggo i tuoi post a mesianni di distanza e può essere cambiato tutto o anche no. d'accordo che magari chi prova certe cose "forti" tipo fine della relazione più importante della tua vita-tentativo di ricostruzione di sè stessi-in una città "altra" rischia di ritrovarsi in mezzo agli stessi meccanismi.
ma no. ognuno di noi è differente, ha una storia differente e reagisce in maniera diversa.
però.
ci sono volte in cui mi fai ridere, altre in cui mi fai pensare, altre ancora in cui mi fai visualizzare certe situazioni che vivi. certo, la città "altra" che abbiamo scelto per ricominciare è la stessa, ma sai che non parlo di quello.
e poi ci sono volte come questa, in cui mi capita di leggerti e (per parafrasare il titolo di questo post antiguo) "credo di poter immaginare"... posso immaginare eccome.
e questo, insomma, non mi sembra normale. è bello, è particolare, è... forte.
questo post potrei averlo scritto io (peggio, ovvio) in molte sue parti, per molte delle sensazioni che descrivi.
non ho fretta nemmeno io, non c'è l'ansia, ma c'è la sicurezza che arriverà quando dovrà arrivare. quella strana sicurezza. Sento che il mio sia un cammino lungo, e non so bene a che punto sono. ma sono in piedi, cammino, e vado in una direzione.
è qualcosa, e ne sono felice, nonostante tutto.
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