Ci sono giorni in cui i pensieri sono come onde di schiuma bianca che rifluiscono sul bagnasciuga. Si spiegano separandosi le une dalle altre e poi si riconfondono nel mare.
Non sempre le onde che rifluiscono sul bagnasciuga sono milioni di rose. A volte sono più incubi riusciti. Carcasse di animali morti maleodoranti. Calaveras di amori e amici.
I pensieri giungono alla mente così, per caso, come in una mattinata di sole in cui si passeggia sul lungomare si incontrano per caso conoscenti che non si vede da tempo, compagni di scuola dotati di nuova prole, o il cugino del vicino dell'amico del tuo compagno di banco.
I pensieri sono proprio così. Sono ricordi dimenticati, sepolti, che si riaffacciano alla memoria.
A volte riaffiorano da soli senza che nient'altro li abbia innescati.
Altre volte tu sei lì a scegliere canzoni da copiare sul tuo lettore mp3, aprendo cartelle e sottocartelle della tua unità esterna quando ti imbatti in file di word dai nomi strani e ritrovi vecchie conversazioni su messenger. Conversazioni di più di 4 anni fa.
Tu sai che la persona che scriveva eri tu, ma la conversazione disegna una vita diversa da quella che vivi ora. Una routine diversa, un lavoro diverso, un fidanzato diverso, interessi diversi, problemi diversi. Ma la stessa identica ironia che hai ora. Lo stesso identico modo libero di vedere la vita che hai ora. Durante tutto il tempo della lettura ti immergi in una te stessa del passato, nella tua vita del passato, e te ne senti attratta. Poi la conversazione termina e ti accorgi che è mezzanotte. Spegni la luce perché è ora di dormire. Il tuo cervello e il tuo cuore metabolizzano. Nei giorni che seguono la tristezza ti permea.
È un caso che quella stessa mattina tu abbia per caso pensato a un verso di una canzone che cantavate insieme e che quel verso ti sia sembrato profondamente diverso da come ti sembrava prima. E che allora ti sia andata a rileggere il testo cantando il motivo nella tua mente. La vita come qualcosa che va e viene. Apparenemtnete diversa ma sempre uguale. In cui siamo tutti dominati dal libero arbitrio e inevitabilmente soli. Nonostante tutto il conoscersi, nonostante tutto l'amarsi. Nell'impossibilità di dimenticare. Nell'impossibilita tuttavia di fermarsi, in un vita in cui l'amarsi e il perdersi si succedono incessantemente. Così incessante che vedendo una stella cadere, si è a tal punto sfiniti che non si sa più cosa desiderare.
E sper iche si vero, che quello che hai provato torni a manifestarsi, sotto un altro cielo, con un nuovo volto.
Ci sono giorni in cui la domanda che ti poni da mesi ormai, quella che ti rode, quel chiederti ripetutamente se dipende da te la tua condizione di single inossidabile, trova una risposta apparente nel rigo di una conversazione in chat svoltasi quasi 5 anni prima. "Lei è diversa da te, lei è intrigante".
E tu che racconti all'amica di Irlanda, quella matura e provata dalla vita, dei tuoi pensieri e le chiedi cosa pensi, e lei che ti dice: "io penso solo che sia venuto il momento di voltare pagina".
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3 commenti:
Che strana cosa, proprio ieri sera studiavo un libro su Brahms e le poesie di Goethe e Hoelderlin che ha messo in musica, e si parlava proprio di questo parallelismo pensiero-onde del mare.
Credo che la tua amica d'Irlanda abbia ragione. Un po' di tempo fa ho ritrovato anche io delle vecchie conversazioni fatte su msn. Mi hanno fatto stare bene e poi male. Poi le ho cancellate, per non avere la tentazione un giorno di rileggerle. Certe cose è meglio non andare a scavarle se si vuole davvero andare oltre. E te lo dice una che finalmente ci sta riuscendo ad andare oltre... un abbraccio
Ciao Scogliera.
Si, l'amica d'Irlanda ha ragione.
Arriva un momento che bisogna dire basta.
Pero' a volte per farlo bisogna prendere la ricorsa, fare due tre passi indietro e prendere il volo.
Forse sei nel momento dei due tre passi indietro
un abbraccio
virgh
Ciao ragazze, bello rivedervi da queste parti.
Non lo immaginate voi quanta voglia ho io di andare oltre.
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