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domenica 14 ottobre 2007

Cose di oggi e di ieri

Alle 22.45 di sabato sera, Scogliera vecchia e triste al PC sta (e qui c'è una citazione che nemmeno l'uomo delle citazioni può sgamare). La sua amica Pinta analogamente bazzica su messenger.
Scogliera dice: pinta lo sai, ho proprio fame di qualcsosa di buono.
Pinta: cazzo hai appena cenato, curati. Cmq amicabattutosa mi aveva detto se volevamo andare per un caffè a xxxpostotristexxx alle 23.00 quando lei finisce di lavorare, però io le ho detto di no, perché ho pensato che era triste.
Scogliera: a xxxpostotristexxx fanno cose cioccolattose chiatte?
Pinta: sì sì. Mo chiamo amicabattutosa e vedo se ha voglia
[...]
Amicabattutosa ha detto "yeahhhh, si si, vi aspetto, sbrigatevi, sbrigatevi!"

E così Scogliera, Pinta e amicabattutosa alle 23.45 cercavano un bar aperto e non troppo triste nel paese triste per definizione, ridendo tutto il tempo con le solite stronzate e fermandosi, dopo un altrettanto triste "Orzo nocciolino" - però aveva i pezzettini di caramella mou, buoni! - a fare un paio di foto nella piazza del paese triste.

Nella vita, per sentirsi bene "basta poco, che c' vo"

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Stamane Scogliera si è alzata con un canzone nella testa:

"Ascolta, il destino ti ascolta"
dell'esimio dottor (faccio come i parcheggiatori) De Gregori.
Ma, mi domando e dico, le parole saranno proprio quelle?
Google search. Ebbene no, le parole vere sono:

"Ascolta il nemico ti ascolta, da dietro la porta
gli specchi cominciano a sanguinare, cari e care."

Nessuno lo sa, ma io adoro questa canzone, sia il testo che la musica, in particolare mi piace questa parte:

"E le radio delle ragazzine dove scoppia il silenzio
ed ogni dedica si confonde.
Nell'aria che non ha confine, nell'aggettivo mitico
e nelle sue onde"

Ci avete mai pensato voi all'idea di un aggettivo e del suo potere evocativo? Pensate all'aggettivo "mitico" per un momento, e vedrete le onde espandersi come segnali radio, da Gilgamesh a Odisseo, a Ulisse, a Dante, e così vi fino a Joyce. Se non la chiami onda puoi chiamarla ombra.

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Oggi gente che non ha niente di meglio da fare, ha deciso di mettere su quella cosa che viene chiamata con un nome che ricorda le scuole elementari: "Le primarie".
Così, Scogliera, da brava ragazza con idee stataliste, è andata con la mamma a votare nello scontro:


Velcro contro Bimby

È una scelta difficile. Il bimby per me è stato sempre una specie di oggetto magico.
- "Ti piace la crostata?, l'ho fatta nel bimby".
- "Vieni a mangiare la pizza da me, la faccio nel Bimby, ci vogliono due minuti".
E così via. L'ho sempre immaginato come un oggetto magico, ci ficchi dentro un po' di materia prima alimentare, lui mixa, e viene fuori la pizza, mixa di nuovo e viene fuori il gelato, mixa di nuovo e la mamma di Pinta fa i biscotti alle nocciole.

Quale occasione migliore per avere un Bimby gratis per tutta l'italia?

A confronto con il Bimby, il Velcro ci sembrerà ben poca cosa. In fondo è una cosa che tutti conosciamo dall'infnzia e che a volte abbiamo pure odiato perché si attacca al nostro maglione preferito, cattura i pelucchi di tutto il circondario, etc. Però pensateci voi... come sarebbe stato il portafogli colorato che adoravamo da ragazzine senza il velcro? magari con una ciappetta (anche detta clip). Oh My God, una ciappetta sul mio portafogli con la chiusura in velcro? E lo sapete che il mio zainone con cui sono andata in Spagna (costato la bellezza di 100 euri) ha un complicato sistema di regolazione delle... (cazzo come si chiamano) delle bretelle quelle che ti metti sulle spalle per portare il peso, tipo tracolla ma con lo zaino (sarà grata se qualcuno vorrà comunicarmi il nome delle stesse) dicevo... lo sapevate che l'intricato sistema si basa sul VELCRO?
E allora, senza il Velcro, la mia vacanza sarebbe stata diversa. Sì... dopo questa grande riflessione, sono titubante... Bimby o Velcro?

Beh, a voi la scelta, io la mia l'ho già fatta, ed è per questo che ho cominciato a scrivere il post. Perché...

... A voi pare normale che mia mamma riesca a fare "Ammuina" ovunque vada? Ovunque vada, conosce qualcuno... e ovunque vada questo qualcuno è uno che fa ammuina con lei. E se non lo conosce prima, al'uscita dal luogo cmq avrà cnosciuto qualcuno? Ergo, uno degli scrutatori (però non mi sono sentita guardata così tanto, hihihi) è un suo collega. Insomma la bagatella si è conclusa con mia mamma che prometteva al suddetto (dopo che entrambi avevano rivoltato il seggio) di portare il caffè a tutta la combriccola di scrutatori. E così è stato.

Ragà, sarà anche simpatica, ma io a 32 anni (quasi) a volte ancora mi imbarazzo della socievolezza di mia madre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E infatti non l'ho sgamata!