L'incubo che mi spaventava da mesi è passato.
Sono andata, ho sorriso, ho detto "auguri!", "Ciao, quanto tempo, come stai?" e ho incassato.
Ho incassato facce, conversazioni e commenti di gente insulsa e maleducata.
Ho perfino partecipato al lancio del bouquet, tradizione per me tribale e insulsa. Ci sono stata costretta, visto che la mia amica che si sposava ha insistito. Mentre mi recavo nella zona predestinata a questo rito arcaico ho chiesto a un ignaro ospite che senza conoscermi insisteva perché io andassi a partecipare "Ma poi perché solo le donne?". Risposta: "È risaputo ce voi donne volete sposarvi, e noi uomini no".
All'anima del terzo millennio, del progresso, dell'emancipazione femminile etc.
D'altro canto se ragazze venticnquenni vanno ai matrimoni vestite come vallette televisive, cosa possiamo pretendere?
La verità è questa: se una donna di più di trent'anni si presenta a un evento sciale senza un accompagnatore vene socialmente considerata una mentecatta e una mangiauomini, per cui viene ghettizzata dalle "mogli" ai tavoli dei single ai matrimoni, le quali mogli fanno anche notare agli astanti che tu sei relegata al tavolo dei single perché devi fare acchiappanza.
Ora, trovo oltremodo offensiva l'idea che una donna che è sola, per scelta o per i casi della vita, debba essere considerata insoddisfatta o a metà, che si creda che debba colmare un vuoto e che avverta quel vuoto come prepnderante nella sua vita, che si senta a metà non solo perché non ha un uomo. D'altro canto pensano che anche se una donna ha un uomo è incompleta se non è sposata.
Pensate che siano gli uomini a pensare tutto ciò? Mi sembra in realtà che gli uomini siano più progressisiti delle donne, quelle donne che si sentono incomplete senza un fede al dito ma che poi si atteggiano a femministe, ma intanto non escono di casa senza il mascara.
Io per parte mia, mentirei se dicessi che al momento non avverto l'assenza di un compagno nella mia vita. Ma si può davvero pensare che io vada alla ricerca di uomo al matrimonio di una mia amica? Si può davvero pensare che io sia così disperata da attaccarmi ai primi quattro "mamozzi" che mi mi si presentano davanti? Tanto più che quei tipi erano anche amici dello sposo, persona con la quale notoriamente non ho nulla in comune... perché dovrei avere qualcosa in comune con i suoi amici?
Detto ciò il secondo punto. Perché la gente deve essere così cafona da non farsi mai i fatti suoi, da far vedere sempre e comunque che conosce fatti privati della tua vita, di cui tra l'altro tu non hai parlato né con loro, né con la maggior parte delle persone, fatta eccezione per alcuni amici stretti, tra cui la giovane che convolava a nozze che evidentemente non si sa tenere un cece in bocca (ma lo sapevo già, per un altro episodio già accaduto tempo fa...).
Tutto ciò ha solo ingigantito dentro di me la voglia di evadere da questa città. È vero, non ci voglio stare qui. Voglio intorno a me gente che rispetti l'autonomia e l'individualità degli altri.
Ancora alla ricerca del mio posto nella vita... Ce la farò?
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2 commenti:
non sai quante volte ho provato le stesse sensazioni.
Ciao Storie di tamarri,
grazie per aver lasciato il to commento. Immagin che ci sia tanta gente che si sente in quel modo, ne parlavo proprio oggi con una mia amica...
Alla prossima
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