Pagine

sabato 27 ottobre 2007

I post dovrebbero avere un titolo

Sabato pomeriggio

L'aria tersa è fredda, frizzante.
Sotto la pelle sento già Natale avvicinarsi. Lo sento.
L'anno scorso il natale non lo sentivo. Lo subdoravo dalle vetrine dei negozi, ma non lo sentivo, e comprai le lucine di natale da mettere nella mia stanza, per colorare l'ambiente e farmi sentire a casa. E fu una mossa geniale. Le adoravo. Le ho tenute finché non mi trasferii. E ora son qui, nel ripostiglio. Tra un po' andrò a ripescarle...

Ho consegnato il lavoro. Ne ho un altro per lunedì/martedì.

Cmq questo post era per parlare un po' di me negli ultimi giorni.
Mi sento come se avessi fatto passi da gigante.

1) sono di nuovo nella fase da voglia di socialità
2) giovedì ho passato tutto il giorno con Ansiolina venuta in visita. Abbiamo parlato a raffica, come sempre. Un altro viaggio nel tempo.

E veniamo al punto principale, al tempo. E per parlare del tempo che ho cominciato questo post. Non il tempo atmosferico, ma il tempo cronologico, gli anni.

Come vi ho già detto in un post qualche giorno fa, la mia vita in questi giorni mi sta scorrendo davanti. Persone e luoghi. Dettagli accantonati in un angolo della mia mente, assieme a vecchi sogni impolverati come le fotografie nell'armadio.

Non è facile mettere i miei pensieri in un discorso coerente.
Si tratta come di piccole epifanie accumulatesi giorno dopo giorno.
Non so se si possano chiamare verità, perché, come tutto in me, si tratta di cose mutevoli.

Un volta, quando qualcosa della mia vita finiva, in maniera abbastanza inconsapevole, la etichettavo come "negativa". Voglio dire, in alcuni casi sapevo trarre vantaggio dalle conseguenze di quella cosa conclusa, ad esempio nel lavoro, ma nel caso dei rapporti umani, se per qualche motivo perdevo il contatto con qualcuno automaticamente pensavo che quel rapporto non era stato sincero, o che quella persona era negativa o troppo diversa da me.

Tutto questo fino a quando ho lasciato il mio ex dopo 8 anni.
In quel caso mettere una croce nera su quel rapporto sarebbe significato negare me stessa, la mia vita. E il dramma di sentirmi divisa l'ho vissuto tutto in quei mesi.

Poi sono emigrata.
Mi sono affezionata a nuove persone, emigranti anch'esse. E i miei affetti hanno tutti avuto un che di temporaneo, per tutto il tempo lì. La gente veniva e se ne andava. Questo dava alla mia vita un certa dose di instabilità. Per tutto il tempo però ho creduto che quei rapporti fossero speciali. E ho avuto molto a cuore il problema di mantenere i contatti. Molti li mantengo anche ora che me ne sono andata io. Ma ci sono persone importanti di quei mesi, una in particolare, di cui non so più nulla.

Una volta il fatto che queste persone non si facciano vive mi avrebbe fatto dubitare della sincerità de loro affetto per me.
Ora so che ci sono epoche nella vita. Cose belle, che mi porto dentro. E gli altri se le portano dentro come me.

Nelle ultme settimane, ho dei momenti in cui mi manca profondamente il modo in cui mi sentivo qualche anno fa quando pensavo al mio ragazzo. Era un pezzo di me. È un pezzo di me.

Un paio di giorni fa, entrando nella casa vuota, ho sentito l'odore del passato l'odore della famiglia, di mia madre, mia sorella mia nonna. Il tepore del prendersi cura le une delle altre. Ho sentito la gioia di avere una famiglia.

Inevitabilmente in momenti come quello e in molti altri mi chiedo perché non ho voluto una famiglia con il mio ex. A volte penso che sto davvero perdendo qualcosa. Poi però ci sono momenti in cui mi sento viva e felice. E mi chiedo se lo fossi quando stavo con lui.
E il fatto è che lo ero ma in un modo diverso.

Intanto ho amici sparsi vunque. A volte mi chiedo, se ad esempio vivessi a Helsinki, sarei amica di Bionda come lo ero in Irlanda? uscirei con lei, farei cose con lei? E se vivessi a Roma, frequenterei Amica di Spagna? E se vivessi a Barcellona, a Cordoba, a Belfast, a Rimini?

Intanto so che nella mia vita ci sono rapporti importanti. E che ce ne saranno altri. E questo è già tanto.

A volte ci si sente bene, senza capirne il perché. E più si cerca di spiegarlo, più pare di girare attorno a qualcosa che non si può afferrare in nessun modo.

Solo piccole epifanie della mia anima.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra che a te, come a me, piaccia stupirti ogni giorno e vivere come in un continuo viaggio.
Lo scorso marzo, quando sono stato a Londra pochi giorni, mi sono sentito forse per la prima volta una "persona"... e mi immagino nelle città che nomini, a trascorrere vite diverse, tutte emozionanti, sentendomi ovunque a casa mia.
Non è facile descrivere queste sensazioni, comunque.
Quando leggo post così mi esalto, perchè sento che al mondo ci sono persone originali e interessanti, che sento vicine anche se non le conosco :-)

A picco sull'oceano ha detto...

Ciao Costantì,

beh mi piace prendere il buono giorno per giorno. A volte viviamo cose che in futuro non avremo, ma siccome in quel momento cerchiamo altro non ce ne accorginamo. Negli ultimi due anni ho imparato a godermi quello che ho nel momento in cui lo ho.
Beh per quanto riguarda Londra, anche o ci sono stata a marzo!!! devo dire che la prma volta che sono stata a Londra mi sentii come dici tu, ma l'ultima volta l'ho trovata soffocante e stressante, se non fosse per alcuni angoli...

Beh sì il mondo è pieno di gente interessante, l'unica cosa difficile è incontrarla :-)

E comunque, io davvero penso che la vita sia un viaggio, senza una vera meta, un viaggio in cui mano a mano decidi dove andare. A seconda della tua personalità sceglierai l'hotel a 5 stelle o l'ostello internazionale, sceglierai di prenotare tutto in anticipo o di andare all'avventura, solo posti caldi o andrai anche ai poli...

Beh, buon viaggio :-)