Allora torni alla tua almohada lunga lunga (sì, qui i cuscini sono matrimoniali) ma il tuo sogno erotico-sentimentale è già sfumato e la routine, i ricordi, lo stress cominciano a invadere il tuo cervello. Ti rigiri. Avvolgi la testa nel cuscino per non sentire il rumore di fondo della città. Ti rigiri. E tuo malgado ti alzi. Mezza nuda, sperando che la coinquilina non abbia ospiti, ti rechi famelica in cucina per il consueto gesto. Acqua, filtro, caffè, cucchiaino, tazzina, zucchero. E torni in camera. Dove... tuo malgrado... cominci a preparati, lentamente, per riscaldare il motore, con dolcezza...
E il venerdì comincia.
La parte noiosa del venerdì comincia. Quella parte in cui vorresti che i clienti fossero morti tutti. Che l'azienda ti pagasse per non far niente. In cui vorresti che il software sul mercato funzionasse davvero. Quella parte in cui sei così stanco dopo una settimana di lavoro che l'idea di uscire a cena la sera ti sembra una fatica insopportabile. Quella parte di giornata in cui gli occhi ti si chiudono. In cui ogni tanto guardi il tuo compagno di banco per vedere se anche lui si sta appapagnando. Quella parte in cui sei grata alla ragazza con le unghia lunghe se inizia a criticare la professionalità di qualche collega solo perché così puoi smettere di fare il tuo lavoro per alcuni minuti.
Poi a un certo punto: piiiing. 18.10.
FUGA
E cominci a pensare:
1) casa, piscina, casa, cena?
2) casa, siesta, cena?
3) casa, piscina, nanna?
Lui esce.
Tu:
Sottoponi al vaglio pro e contro di piscina, uscita con soli uomini, andare a dormire subito e fino a domani mattina, mentre skaipeggi con mamma, sorella, amica d'Irlanda (che l'hai chiamata senza preavviso -e che voglia che hai di sentirla!- e la cogli mentre è da Tesco), JoFalchetto.
Decidi. Opti per l'opzione 4: bagno post-telefonate, un poco di relax e uscire a cena.
15 minuti prima dell'appuntamento chiudi alle tue spalle la porta di casa, per dirigerti verso la metro.
Le porte dell'ascensore si aprono. Entri. Premi la B (sì gli ascensori spagnoli hanno più tasti con lettere che tasti con numeri). Arrivi al piano Basso. Le porte si aprono. Davanti a te, un uomo incede sicuro ma rilassato. Senza fretta. Maglietta a mezze maniche che dice in uno sguardo sono ancora in ferie mi posso mettere la t-shirt rosa, hai capito io sono in ferie, vacanze, vacaciones, vacances, holidays. E' lui. L'unico condomino che ti fa piacere incontrare. Victor. E' li. Lo saluti. Un po' titubante. Non lo vedi dall'ultima volta che lo incontrasti all'uscita del portone. C'era tua madre. Che guardò, ascoltò il saluto intercorso tra te e il suddetto, lasció che il portone si richiudesse alle vostre spalle e laconica disse "Bell'uomo".
Lui ti saluta. Accenna un sorriso. Ti chiede come stai, quasi incerto sul se si può fermare a dire una parola in più o no. Probabilmente nota il tuo sorriso aperto, perché la dice: ¿que tal las vacaciones?
No, non sono stata in Italia. Sono stata in Finlandia e qualche giorno in Costa Brava.
¿Donde? aqui y aqui.
E tu? Belize y Guatemala.
Sorridi, sei contenta. Un uomo cos¡ normale... ma che ascolta Glorya Gaynor... fa le vacanze in posti lontani. Con lo zaino. Prendendo i bus. Camminando nove ore al giorno. E' stato in piú paesi extraeuropei di quelli che tu hai visto in Europa.
Mentre ripensi alla conversazione, cammini. Verso la metro. E pensi. Foto. Avrá fatto foto. Magari lo incontreró di nuovo.
Sei quasi arrivata all'appuntamento con i tre uomini, che pensi siano due, quando il cellulare squilla ed è lui che ti chiede dove sei e perchè lasci aspettare tre uomini che sono lì per te.
L'ansia che avevi prima di decidere cosa fare la sera è completamente svanita. Li saluti. Tutti e tre. E cominciate a ridere e scherzare. E camminate alla volta del ristorante etiope. Proposto da te. Arrivate. Dentro è bellissimo, accogliente e curato ma con la semplicitá che ci si attenderebbe. Tavolini in paglia colorata accolgono grossi vassoi argentei su cui troneggia un pane rotondo tipo base della pizza con sopra carne. Mangiate. Con le mani. Bevete succo di gawaba (o qualcosa del genere) e tè (rigorosamente con hielo perchè siete a Barcelona e qui in estate il tè si beve con ghiaccio). Insomma risate, mani sporche, comida picante, rica y guarra :-) ancora risate. E sì, per questa sera era la scelta giusta. Mi ha risollevato l'umore nero di un'intera settimana. A volte le cose sono piú facili a farsi che a dirsi.
Casa di nuovo. Un passaggio tra i blogger. E nanna. Non senza un pensierino della buonanotte.
Sì, ti chiederó le foto!
E cominci a pensare:
1) casa, piscina, casa, cena?
2) casa, siesta, cena?
3) casa, piscina, nanna?
CASA
Coinquilino messicano è tornato dal messico, ti accoglie alla porta di casa, ti abbraccia. Ti dà un regalo. Un collana di barro negro de artesania local.Lui esce.
Tu:
Sottoponi al vaglio pro e contro di piscina, uscita con soli uomini, andare a dormire subito e fino a domani mattina, mentre skaipeggi con mamma, sorella, amica d'Irlanda (che l'hai chiamata senza preavviso -e che voglia che hai di sentirla!- e la cogli mentre è da Tesco), JoFalchetto.
Decidi. Opti per l'opzione 4: bagno post-telefonate, un poco di relax e uscire a cena.
15 minuti prima dell'appuntamento chiudi alle tue spalle la porta di casa, per dirigerti verso la metro.
Le porte dell'ascensore si aprono. Entri. Premi la B (sì gli ascensori spagnoli hanno più tasti con lettere che tasti con numeri). Arrivi al piano Basso. Le porte si aprono. Davanti a te, un uomo incede sicuro ma rilassato. Senza fretta. Maglietta a mezze maniche che dice in uno sguardo sono ancora in ferie mi posso mettere la t-shirt rosa, hai capito io sono in ferie, vacanze, vacaciones, vacances, holidays. E' lui. L'unico condomino che ti fa piacere incontrare. Victor. E' li. Lo saluti. Un po' titubante. Non lo vedi dall'ultima volta che lo incontrasti all'uscita del portone. C'era tua madre. Che guardò, ascoltò il saluto intercorso tra te e il suddetto, lasció che il portone si richiudesse alle vostre spalle e laconica disse "Bell'uomo".
Lui ti saluta. Accenna un sorriso. Ti chiede come stai, quasi incerto sul se si può fermare a dire una parola in più o no. Probabilmente nota il tuo sorriso aperto, perché la dice: ¿que tal las vacaciones?
No, non sono stata in Italia. Sono stata in Finlandia e qualche giorno in Costa Brava.
¿Donde? aqui y aqui.
E tu? Belize y Guatemala.
APRITICIELO
Guatemala? Il sogno della mia vita, Victor! E ti è piaciuto? Ma sei andato in spiaggia o all'avventura?
Con la mochila. Sono dimagrito 3 chili.
Non smetti piú di fare domande. Lui sembra compiaciuto. "Perché sogni di andare in Guatemala?", ti chiede.
Eri scesa in orario per l'appuntamento a cena ma ora sei in ritardo. Vi salutate.
Con la mochila. Sono dimagrito 3 chili.
Non smetti piú di fare domande. Lui sembra compiaciuto. "Perché sogni di andare in Guatemala?", ti chiede.
Eri scesa in orario per l'appuntamento a cena ma ora sei in ritardo. Vi salutate.
Sorridi, sei contenta. Un uomo cos¡ normale... ma che ascolta Glorya Gaynor... fa le vacanze in posti lontani. Con lo zaino. Prendendo i bus. Camminando nove ore al giorno. E' stato in piú paesi extraeuropei di quelli che tu hai visto in Europa.
Mentre ripensi alla conversazione, cammini. Verso la metro. E pensi. Foto. Avrá fatto foto. Magari lo incontreró di nuovo.
Sei quasi arrivata all'appuntamento con i tre uomini, che pensi siano due, quando il cellulare squilla ed è lui che ti chiede dove sei e perchè lasci aspettare tre uomini che sono lì per te.
L'ansia che avevi prima di decidere cosa fare la sera è completamente svanita. Li saluti. Tutti e tre. E cominciate a ridere e scherzare. E camminate alla volta del ristorante etiope. Proposto da te. Arrivate. Dentro è bellissimo, accogliente e curato ma con la semplicitá che ci si attenderebbe. Tavolini in paglia colorata accolgono grossi vassoi argentei su cui troneggia un pane rotondo tipo base della pizza con sopra carne. Mangiate. Con le mani. Bevete succo di gawaba (o qualcosa del genere) e tè (rigorosamente con hielo perchè siete a Barcelona e qui in estate il tè si beve con ghiaccio). Insomma risate, mani sporche, comida picante, rica y guarra :-) ancora risate. E sì, per questa sera era la scelta giusta. Mi ha risollevato l'umore nero di un'intera settimana. A volte le cose sono piú facili a farsi che a dirsi.
Casa di nuovo. Un passaggio tra i blogger. E nanna. Non senza un pensierino della buonanotte.
Sì, ti chiederó le foto!
10 commenti:
appapagnando?
me perplesso
da http://www.abruzzocultura.it/abruzzo/la-papagna-loppio-e-loccidente: "appapagnarsi per indicare la sonnolenza post-prandiale".
È un meridionalismo. Ora lo metto in corsivo nel post.
Fila a dormire! :)
allora ci si organizza per il Guatemala eh...!
Magari Desde.
Io ho gia la guida. L'ho comprata l'anno scorso :)
Muy divertido
Quanti uomini... :) E' perchè sei bellina, come, del resto, io dico sempre...
Però, dì la verità, che gran cosa trovarsi di fronte una persona interessante e che ti stuzzica...
e sarebbe bello avere di fronte una persona interessante e che mi stuzzica...
Io non sono stato in vacanza in Guatemala, ma a Montecompatri!
Fa lo stesso?
PS Con 9 ore di marcia con lo zaino possiamo persino arrivare a Roccapriora!
Flavio: LOL :-)
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