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lunedì 11 febbraio 2008

Pezzi di sorrisi, pezzi di canzoni


C'è qualcosa di più accogliente e vivificante della sensazione di infilarsi sotto il "nordico" con la "funda" pulita pulita, tutta azzurra, subito dopo essersi fatti una doccia calda ed essersi asciugati i capelli, con l'odore d'arancia del bagnoschiuma sulla pelle e l'odore della crema all'aloe vera che evaporano tra le lenzuola?

Ci sono le passeggiate in montagna con il sole caldo, anche se è febbraio, e chiacchiere e risa. E quaranta persone felici, anche se si conoscono poco. Che camminano su sentieri accidentati per raggiungere un castello cataro. E c'è il buffone del gruppo che trova modo di scandalizzare le donne, e ci sono i calÇots da mangiare in piedi, con il bavaglione attorno al collo bevendo dal porron, ridendo e parlando e insozzandosi tutti.

Ci sono i sabati mattina in piscina, all'aperto. Strana sensazione di libertà quella di nuotare in piscina con il costume olimpionico, occhialini e cuffia, ma all'aperto, su una terrazza enorme due metri più in alto della spaggia, con il mare che fa capolino da dietro alla ringhiera. E la gente stesa sui lettini, tutt'attorno alla piscina, a leggere, ascoltare musica, chiacchierare, con pareo e panini, proprio come se fosse in spiaggia in una domenica estiva. Ma non c'è la calura. C'è una brezza leggera, e il sole ancora deve riscaldarsi, si sta solo allenando. Ancora deve dare il meglio di sé. E ci sono le mie bracciate sull'acqua chiara, non troppo spessa, e c'è la ragazza che mi chiede "nadamos en ronda?"

E ci sono le amiche, quelle che si ricordano di te anche se sei lontana. Quelle che ti chiamano se pensano che tu stia male e quelle che hanno bisogno di te quando perdono il lavoro, quando il loro ammiratore degli ultimi mesi si trasforma in depresso cronico, quando un vecchio amore tornato alla mente impedisce loro di vivere il quotidiano.

E ci sono i ricordi. E c'è il futuro da qualche parte. Anche se non lo vediamo e non ne sentiamo l'odore, ha appena girato dietro il costone di roccia, e ora vola alto sul mare. Presto sarà qui, con il suo odore di oceano e di capelli scuri neri bagnati. O con un sorriso svedese.

E accompagnarti per certi angoli del presente che fortunatamente diventeranno curve nella memoria quando domani ci accorgeremo che non ritorna mai più niente, ma finalmente accetteremo il fatto come una vittoria!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei stupenda quando sei così ispanica! :)
Meravigliosa la struttura della fotografia... è il castello cataro che citi nel post?

A picco sull'oceano ha detto...

Ciao Kost,
grazie, mi fai sempre un sacco di complimenti :-) mi metti di buon umore :)

Cmq la foto non è mia... l'ha fatta un ragazzo che era con me all'escursione... Cmq sì è il castello cataro.